Perché il calciobalilla è a rischio «estinzione»


Se il dispositivo non è a norma, il locale rischia una multa fino a 4mila euro: un rischio tanto grande da poter portare alla sparizione del calcetto.
Se è vero che le partite più sentite di calciobalilla potrebbero aver distrutto qualche amicizia estiva, è altrettanto vero che, nonostante la competizione, per la maggior parte dei giocatori è e resta comunque solamente un gioco. Un modo semplice e coinvolgente per divertirsi e passare il tempo, che ha visto protagonisti innumerevoli giocatori dal polso scattante appartenenti a diverse generazioni. Non la pensa nello stesso modo l’Agenzia delle Dogane che recentemente ha multato il gestore di un locale che, proprio con il calcetto messo a disposizione dei suoi avventori, non si era adeguato alla normativa entrata in vigore lo scorso anno.
È vera la notizia che il mitico biliardino con il quale giovanissimi, giovani e non più tali, si sono divertiti (e si divertono) in spiaggia incorre ora nelle ire del fisco se non appositamente autorizzato. Chi non ha un «nulla osta di messa in esercizio» rischia una multa fino a 4.000 euro, come sa bene un gestore pugliese risultato inadempiente rispetto a quanto disposto dal decreto del direttore dell’Agenzia Dogane e Monopoli del 1° giugno 2021.
Benvenuti, insomma, nell’era del calciobalilla in qualche modo equiparato a dispositivi e giochi come il videopoker, all’azzardo e alle scommesse. Come spiegato da Adnkronos, si tratta di una situazione un po’ estrema, ma così anziché le atmosfere tossiche di casinò e bische, ecco ombrelloni, ciabatte e sabbia sui piedi mentre si manipola la stecca con i calciatori che devono andare a rete, anzi in buca, tra risate e capricci di pargoli, sul tavolo-campo di gioco, nato tra prima e seconda guerra mondiale e prodotto industrialmente in Francia a partire dal 1947.
I calciobalilla sono dunque destinati a scomparire dai locali? Difficile sapersi, anche se il consiglio è di goderselo finché c’è.
Il tema è così scottante che proprio oggi il senatore azzurro Maurizio Gasparri ha annunciato un’interrogazione per esentare il “temibilissimo” biliardino dalle disposizioni succitate, al grido di «detassiamo il calciobalilla, passione nella vita di tutti».
Anche due parlamentari leghisti come Daniele Belotti e Simona Pergreffi invocano di mettere giù le mani da biliardini e ping pong (anche il tennis da tavolo, infatti, è soggetto alla normativa) arrivando a proporre il commissariamento dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Ognuno, insomma, gioca la sua partita.