Photored: la documentazione fotografica dell’infrazione è sufficiente: non è necessaria l’attestazione che la funzionalità dell’apparecchio impiegato sia stata sottoposta a controllo preventivo e costante durante l’uso.
Multa al passaggio col semaforo rosso. Se ti ha beccato la telecamera, il verbale redatto dalla polizia non deve necessariamente attestare che il funzionamento del photored è stato sottoposto a un controllo sia preventivo che costante durante l’uso. Questo perché – ha spiegato poche ore fa la Cassazione [1] – non esiste una norma che imponga ciò sia nel codice della strada, sia nel relativo regolamento di esecuzione. È sufficiente la semplice fotografia scattata dall’apparecchiatura purché regolarmente omologata.
La Cassazione ha, infatti, già affermato che, per effetto della nuova disciplina contenuta nel codice della strada [2], i documentatori fotografici delle infrazioni commesse alle intersezioni regolate da semaforo, se omologati ed utilizzati nel rispetto delle prescrizioni riguardanti le modalità di installazione e di ripresa delle infrazioni, sono già di per sé idonei a funzionare anche in modalità completamente automatica, senza la presenza degli agenti di Polizia.
Dunque, l’onere di provare che il photored non funzionasse al momento della multa spetta a chi si oppone alla sanzione, ossia al conducente. Onere che consiste nell’indicare in concreto sotto quale profilo l’apparecchiatura utilizzata non sarebbe conforme ai requisiti, di installazione e di funzionamento, previsti nel decreto di omologazione e come le eventuali mancanze possano aver inficiato la validità della rilevazione.
note
[1] Cass. sent. n. 22191 del 20.10.2014.
[2] Art. 201, comma 1 ter, cod. str.
OK, TUTTO IN AUTOMATICO, ma se io passo con il rosso perchè dietro di me c’è un ambulanza che chiede strada, io mi sposto e mi fanno la foto. Si obbietterà che la fanno anche all’ambulanza, ma il sistema di gestione e notifica è automatizzato e sa riconoscere le targhe da non multare!