Il premier consegna il mandato al Capo dello Stato. Mattarella, però, respinge le dimissioni e rinvia il premier alle Camere.
La decisione è stata comunicata poco fa nel corso del Consiglio dei ministri: Mario Draghi ha rassegnato le sue dimissioni da presidente del Consiglio. Il premier ha consegnato il mandato nelle mani del Capo dello Stato, con il quale aveva avuto in colloquio nel primo pomeriggio, poco dopo il voto di fiducia al dl Aiuti disertato dal Movimento 5 Stelle. Sergio Mattarella, però, ha respinto le dimissioni e rinviato il premier alle Camere per una verifica di maggioranza. In pratica, sarà il Parlamento a stabilire se ci sono le condizioni per proseguire la legislatura.
«Voglio annunciarvi – ha esordito Draghi nella riunione a Palazzo Chigi – che questa sera rassegnerò le mie dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica. Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico». Il tempo di finire il Cdm e il premier è salito su un’auto che l’ha portato al Quirinale.
Draghi ha spiegato ai suoi ministri che «la maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo Governo dalla sua creazione non c’è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo». Ha poi aggiunto di avere offerto «il massimo impegno in questi giorni per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche ma non è stato sufficiente».
L’ormai presidente dimissionario ha voluto ringraziare i suoi ministri per il lavoro svolto ed ha espresso il suo sentimento di «orgoglio per i risultati raggiunti in momento difficile per interessi italiani».
Il premier aveva in programma di presentarsi mercoledì alle Camere per spiegare il motivo delle dimissioni. Tuttavia, dopo la decisione di Mattarella, il Parlamento dovrà programmare le opportune sedute per la verifica di maggioranza.
Immediate le reazioni nel mondo politico. La prima a parlare è stata la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che ha chiesto di dare la parola agli italiani e di convocare subito elezioni anticipate: «Vogliamo battere il Pd – ha commentato la leader dell’opposizione – spero sia questa la priorità anche degli altri partiti del centrodestra».
Per il Partito Democratico, invece, «l’Italia piomba in una crisi gravissima che non può permettersi». Dal Nazareno si spera che mercoledì in Parlamento si riesca a ricucire lo strappo e a ricompattare la maggioranza senza la quale sarà difficile convincere Draghi ad un eventuale ripensamento.
«Draghi ha fatto bene, rispettando le Istituzioni: non si fa finta di nulla dopo il voto di oggi», è stato invece il tweet di Matteo Renzi. «I grillini hanno fatto male al Paese anche stavolta. Noi lavoriamo per un Draghi-Bis da qui ai prossimi mesi per finire il lavoro su Pnrr, legge di Bilancio e situazione ucraina», ha scritto ancora il capo di Italia Viva.