Bocciato l’emendamento Fava sul bavaglio alla rete


Bocciato l’emendamento Fava che consentiva a “qualunque soggetto interessato” di intimare all’Internet Provider la rimozione del contenuto ritenuto illegittimo o illegalmente diffuso.
Ieri, la Camera ha bocciato l’emendamento dell’on. Fava (Lega Nord) che intendeva mettere un bavaglio alla rete.
Nel caso di presenza sulla rete di un contenuto pirata, la norma avrebbe consentito a “qualunque soggetto interessato” (non solo, quindi, a un giudice o a una autorità amministrativa) di intimare al prestatore di servizi internet la rimozione del contenuto (testo, immagine, video, file audio) ritenuto illegittimo o illegalmente diffuso. Una disposizione che, se nelle intenzioni mirava a reprimere la pirateria informatica, dall’altro lato avrebbe ucciso ogni libertà di espressione su Internet. Di fatto, la riforma avrebbe attribuito un potere spropositato ai soggetti economicamente più forti (le industrie dei contenuti).
Per fortuna, a fronte di qualche parlamentare che ogni tanto si alza la mattina con idee stravaganti, forse frutto di una cattiva conoscenza delle dinamiche della rete, c’è ancora un’ampia maggioranza trasversale sensibile alla libertà della rete, ancora capace di comprendere l’importanza che ha, sullo sviluppo mondiale, un web libero da bavagli e restrizioni di qualsiasi tipo.