Secondo uno studio condotto dalla Banca Centrale Europea, sono sempre meno i cittadini che chiedono i fondi per un mutuo a causa dei prezzi troppo elevati.
Per colpa dell’inflazione e dell’aumento generalizzato dei prezzi questo non è sicuramente il momento migliore per comprare casa e, come rivelato dagli studi internazionali, la situazione è vissuta a macchia d’olio in tutta Europa e non è destinata a migliorare nei prossimi mesi, anzi.
Le banche dell’Eurozona prevedono un calo della domanda di prestiti per l’edilizia abitativa e per le imprese nel quarto trimestre, come emerge dall’indagine sui prestiti bancari condotta su 153 banche tra il 16 settembre e il 4 ottobre dalla Banca Centrale Europea. L’indagine sul credito bancario è stata condotta. A causa dell’aumento dei tassi di interesse e del calo della fiducia dei consumatori, la domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni è diminuita notevolmente nel terzo trimestre. Anche la domanda di credito al consumo e di altri prestiti alle famiglie è diminuita in termini netti.
Tuttavia, si è registrato un aumento della domanda di prestiti o di linee di credito da parte delle imprese a causa delle crescenti esigenze di finanziamento del capitale circolante e delle scorte. Per il quarto trimestre, gli istituti di credito prevedono un’ulteriore forte diminuzione netta della domanda di prestiti per l’acquisto di abitazioni e un calo relativamente forte della domanda di credito al consumo. Prevedono una diminuzione netta della domanda di prestiti da parte delle imprese.
Inoltre, dall’indagine è emerso che le banche hanno inasprito i loro standard di credito alle imprese nel contesto del rallentamento economico, dell’intensificarsi dei timori di recessione e della diminuzione della tolleranza al rischio delle banche.
Le banche hanno segnalato un forte inasprimento netto degli standard di credito per i prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, oltreché per il credito al consumo. Per il quarto trimestre, le banche dell’area dell’euro prevedono un ulteriore inasprimento netto significativamente più forte degli standard di credito per i prestiti alle imprese.
Per quanto riguarda l’Italia, il Governo è al lavoro per prorogare la norma «sblocca Mutui», ossia il provvedimento che dispone che i mutui aperti dai giovani tra i 18 e i 35 anni per l’acquisto della prima casa possano continuare a beneficiare dei tassi agevolati nonostante l’aumento dei tassi di interesse che si è verificato nell’ultimo semestre. Si tratta di una norma che vale per tutte le domande di accensione dei muti che verranno presentate entro il 31 dicembre 2022.