Prima telefonata tra Meloni e Zelensky: cosa si sono detti


La Premier Meloni oggi ha parlato al telefono con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky confermandogli il pieno sostegno dell’Italia.
Che l’Italia, nonostante il cambio di Governo, abbia intenzione di continuare a supportare l’Ucraina e la lotta economica contro la Russia non è mai stato messo in discussione. La stessa Giorgia Meloni, anche dopo lo scandalo suscitato dalle parole pro-Putin dell’alleato Silvio Berlusconi, ha sempre apertamente dichiarato di essere con Kiev e di voler combattere contro il regime russo.
A distanza di neppure una settimana dal suo insediamento, oggi la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ha intrattenuto il primo colloquio telefonico con il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. Meloni, che ha il compito di portare avanti l’eredità di Mario Draghi, da sempre schierato a favore dell’Ucraina e particolarmente vicino a Kiev soprattutto dopo il suo viaggio, «ha rinnovato il pieno sostegno del governo italiano a Kiev nel quadro delle alleanze internazionali sul fronte politico, militare, economico, umanitario e per la futura ricostruzione e ha confermato l’impegno dell’Italia per ogni sforzo diplomatico utile alla cessazione dell’aggressione della Federazione Russa ai danni dell’Ucraina». Lo si apprende da Palazzo Chigi.
Nel corso del colloquio telefonico con il presidente dell’Ucraina, Meloni «si è detta fiera della grande solidarietà dimostrata dal popolo italiano nei confronti dei cittadini ucraini accolti in Italia». Lo si apprende da Palazzo Chigi.
Volodymyr Zelensky, dal canto suo, ha auspicato «il rinnovo dell’intesa sull’esportazione del grano dai porti ucraini, accordo fondamentale per scongiurare una possibile crisi alimentare».
La Russia è invece cauta nelle valutazioni sul nuovo Esecutivo italiano. «No a valutazioni rigide e affrettate»: l’ambasciatore russo in Italia, Sergei Razov, dice di voler «studiare in modo approfondito» il discorso fatto da Giorgia Meloni al Parlamento prima di dare un giudizio sul nuovo governo. «Non bisogna dare oggi delle valutazioni rigide – dice il diplomatico, parlando a Baku alla sessione conclusiva del XV Forum economico eurasiatico – C’è appena stato il voto di fiducia, non mi precipiterei a fare delle valutazioni. Un conto sono le dichiarazioni rigide in campagna elettorale, che sono anche comprensibili per gli interessi che si hanno, un’altra la vita quotidiana che è molto più complessa».
L’ambasciata studia le dichiarazioni fatte in Parlamento e guarda con attenzione anche ai primi contatti avuti dalla Meloni nei giorni scorsi, le telefonate con Joe Biden, Jens Stoltenberg, con Zelensky, «ma penso che bisogna aspettare», insiste Razov. Che poi torna ad assicurare: «Noi siamo pronti a continuare i contatti nella situazione turbolenta attuale con il governo eletto dal popolo italiano, il risultato di queste elezioni è incontrovertibile, il 43% ha votato per la coalizione di centrodestra, il risultato è chiaro, confidiamo di poter continuare a cooperare per quanto possibile».