Linea dura contro i Rave party: un’apposita norma li renderà illegali. Sarà disposto anche il sequestro e la successiva confisca dell’apparecchiatura utilizzata.
Come noto, l’altro giorno il nuovo ministro dell’Interno Piantedosi ha ordinato di sgomberare il rave party in corso da sabato notte in un capannone agricolo in disuso di Modena: una mega festa non autorizzata con 3.500 persone. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ne ha fatto un esempio del nuovo corso del governo («Basta rave party illegali – ha twittato il leader della lega – ora si cambia!»).
Benché vietati in molti Paesi, in Italia non è illegale organizzare un rave party, né è necessario chiedere prima autorizzazioni. Ma solo a due condizioni: che non avvengano a fini di lucro e che non si svolgano, all’interno del raduno, attività illegali (tipo spaccio di droga e disturbo della quiete pubblica).
Invece, in Consiglio dei ministri, arriverà ora un pacchetto di misure contro i rave party: una norma li vieterà espressamente e comporterà la confisca dei mezzi utilizzati per il rave compreso il sequestro di tutti gli strumenti e le apparecchiature musicali.
Strano però che l’Esecutivo faccia più fatica a prendere posizione: quello dei gruppi ultrà dell’Inter che hanno svuotato la curva Nord, sabato, dopo l’omicidio del pluripregiudicato Vittorio Boiocchi, il loro capo con legami nel mondo criminale. Gli ultrà hanno costretto ad andarsene, anche con la violenza, i tifosi non appartenenti ai gruppi organizzati che volevano restare a guardare la partita. Due situazioni di violenza, trattate in modo diverso.
Il Viminale sceglie dunque la linea dura. Dopo aver ordinato lo sgombero immediato dell’area in provincia di Modena occupata per la festa di Halloween da migliaia di giovani, si passa dunque alla fase legislativa con un provvedimento che potrebbe essere varato entro una settimana. Sarà il Consiglio dei ministri a decidere se procedere per decreto e, quindi, con norme subito operative.
In occasione del rave party organizzato in provincia di Viterbo che nell’agosto del 2021 aveva richiamato migliaia di giovani, il Viminale decise di non intervenire.
Da frequentatore assiduo di boschi, finché l’età me lo permetteva, tanti anni fa, ho visto “dal vivo” CON I MIEI OCCHI a Passo 100 Croci, in prossimità di Pievepelago (provincia di Modena, confine tosco-emiliano), che cosa significhi un rave party, con tanto di postumi del giorno dopo. Lascio all’immaginazione di chi legge lo scempio incommensurabile che mi è rimasto impresso in mente! Provare per credere…