Twitter: ora gli influencer devono pagarsi la spunta blu?


Sembra che Musk voglia introdurre un pagamento mensile per chi vuole mantenere la spunta blu che certifica l’autenticità e la rilevanza del profilo.
Come al solito, Elon Musk si fa riconoscere e, dopo aver acquistato Twitter in seguito a una lunga e turbolenta trattativa, sembra essere in procinto di annunciare importanti novità. Oltre ad aver fatto saltare le teste dei vertici della società, con un taglio futuro del 25% dei dipendenti – secondo il Washington Post -, ora Musk si appresta a far pagare la spunta blu a tutti coloro che ne “godono”.
L’importanza di quel simbolino azzurro, del resto, è innegabile: ormai viviamo in un’epoca in cui lo status sociale si evidenzia e si mostra sui social, dove la spunta blu accanto al nome è diventata un marchio di garanzia e di notorietà, così ambita a poter essere pagata per essere mantenuta, secondo il miliardario neo proprietario di Twitter.
Secondo fonti interne citate da The Verge, il costo previsto per ciascun utente per mantenere la spunta blu è di venti dollari al mese. Ad oggi, il simbolo indica che l’account appartiene a un personaggio pubblico (la cui rilevanza è attribuita proprio da quella spunta), una celebrità, una personalità pubblica o politica, o un marchio di interesse generale come un brand, oppure un’istituzione governativa. Secondo le fonti citate, la nuova funzionalità dovrà essere lanciata entro e non oltre il 7 novembre 2022.
Ad oggi, Twitter offre già un servizio a pagamento: Twitter Blu. Si tratta di un servizio che, a cinque dollari al mese, offre accesso esclusivo a funzioni premium che consentono di personalizzare l’esperienza dell’utente, ma al momento è attivo solo per iOS, Android e Web negli Stati Uniti, in Canada, Australia e Nuova Zelanda. Tra le funzioni promosse ci sono:
- articoli senza pubblicità;
- cartelle di segnalibri;
- icone app personalizzate;
- navigazione personalizzata;
- annullamento tweet;
- articoli popolari.
In attesa delle novità che Musk vorrà introdurre, il popolo di Twitter scalpita per conoscere come cambierà e in che direzione volerà l’uccellino azzurro più famoso del mondo. E anzi, c’è già chi avverte: «Anche se – come afferma Elon Musk, subito dopo aver preso il controllo di Twitter – ‘l’uccellino è stato liberato’ , in Europa l’uccellino dovrà volare secondo le nostre regole». È questa la pungente risposta – proprio via Twitter – del commissario europeo al Mercato interno Thierry Breton che all’imprenditore di origini sudafricane ricorda, con un hastag DSA, il Digital Services Act, ovvero il documento che definisce la responsabilità delle aziende Internet sui rischi legati ad esempio a forme di espressione illegali, divisive o pericolose.
Il timore di molti è che sotto il controllo di Musk la piattaforma potrebbe aprirsi a linguaggi tossici, fornendo spazio a tweet odiosi e offensivi. Un primo test arriverà dalla possibile ‘restituzione’ dell’account a Donald Trump, rimosso dal social dopo il voto del 2020.