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Come guadagnare con i sondaggi online retribuiti

5 Marzo 2023 | Autore:
Come guadagnare con i sondaggi online retribuiti

Quali sono i migliori siti ed app che pagano chi risponde alle domande; come funzionano i termini e le condizioni d’uso e qual è la remunerazione.

A chi non piacerebbe fare un po’ di soldi rispondendo ad alcune semplici domande? In realtà lo facciamo tutti i giorni, ma gratis: succede sempre, quando qualcuno ci chiede un’opinione, un parere o un consiglio, ed anche quando scriviamo un post sui social o una recensione di un posto che abbiamo visitato. Ma le potenzialità di Internet offrono molto di più: ci sono in rete numerosi sondaggi, grazie ai quali è possibile ottenere cifre anche consistenti e senz’altro utili per arrotondare. Sì, ti stiamo dicendo che vieni pagato per partecipare a queste iniziative – in maniera molto flessibile: puoi decidere di farlo quando e come vuoi tu – stando davanti al pc o con lo smartphone in mano, dedicando pochi secondi a questi veloci “quiz” ed ottenere in cambio soldi veri, non buoni regalo da spendere sullo specifico sito che ha commissionato l’iniziativa. Vediamo, quindi, come guadagnare con i sondaggi online retribuiti.

Sondaggi online: come funzionano

Per comprendere il meccanismo di funzionamento dei sondaggi online che ci accingiamo ad esplorare, devi sapere, per prima cosa, che le tue opinioni contano, e valgono denaro. Sei un consumatore, un viaggiatore, un acquirente, una persona informata su ciò che accade nel mondo, e come tale le tue preferenze sono rilevanti per le società produttrici: non solo quelle che fabbricano beni materiali, come i prodotti di abbigliamento e gli accessori per la casa, ma anche, e soprattutto, per quelle che operano nel settore dei servizi, come i viaggi turistici, e nel settore dell’informazione e della comunicazione.

Ad esempio, se un’impresa di marketing decide di lanciare una nuova autovettura, un prodotto alimentare, una serie televisiva o una linea promozionale di qualsiasi genere, prima di compiere il grande passo – con tutti gli investimenti che ne conseguono – commissiona un sondaggio per capire se quel prodotto o servizio interessa davvero il pubblico: insomma, se ne vale la pena. Quindi bisogna chiedere alla gente cosa ne pensa: questa prova sul campo vale molto di più del parere degli esperti interni o dei consulenti specializzati nel ramo vendite, che spesso sono prigionieri dei dettami aziendali o delle loro opinioni preconcette.

In poche parole: secondo le leggi del marketing moderno, per capire se qualcosa funzionerà oppure no (o se sta funzionando, in caso di prodotti e servizi già avviati), bisogna fare un sondaggio.

Sondaggi online: come si partecipa?

Per partecipare ai sondaggi online bisogna, innanzitutto, iscriversi ad uno dei siti che li propone. Ma questo non basta, perché gli aderenti vengono “profilati” in base alle loro caratteristiche: età, stile di vita (ad esempio, residenza in una grande città o in un piccolo paese, fascia di reddito, presenza di famiglia a carico oppure persone single), abitudini di consumo (viaggi spesso? quante ore al giorno mediamente trascorri davanti alla televisione e sui social? leggi molti o pochi libri?), preferenze personali (ami la musica classica o quella pop e rock? ti piacciono i dolci? e i cibi piccanti? sei obeso o sovrappeso?).

In base all’esito di questa profilazione, la società che gestisce il sito è in grado di proporre i sondaggi alla fascia di popolazione più appropriata. Questo significa, però, che in concreto i sondaggi da svolgere sono pochi: ad esempio, se sei anziano e sedentario, e ti muovi poco, difficilmente riceverai un sondaggio per esprimere le tue preferenze sugli ultimi modelli di autovetture sportive, o su posti dove si praticano attività come il body jumping; così se sei giovanissimo e ancora studente o disoccupato non ti verranno inviati sondaggi sulle forme di previdenza integrativa complementare alla pensione.

Sondaggi online: quanto si guadagna?

In effetti uno dei principali limiti alla possibilità di guadagnare parecchi soldi con i sondaggi non è la loro scarsa remunerazione, ma il fatto che ce ne sono pochi disponibili per ogni fascia di pubblico selezionato in base alle caratteristiche che ti abbiamo spiegato. Quindi non pensare di trascorrere parecchie ore al giorno dedicandoti a tempo pieno a rispondere alle varie domande, perché non è praticamente possibile; anche se ci sono alcuni sondaggi che richiedono almeno un’ora per essere completati.

In ogni caso l’utente ha diritto di sapere in anticipo quanto verrà pagato per il tempo che ha dedicato a svolgere ogni sondaggio (l’accredito avviene soltanto quando tutte le domande presenti in lista hanno avuto una risposta): quindi la prima regola è quella di diffidare dei siti che non esplicitano in modo chiaro l’entità del compenso monetario, oppure stabiliscono un complesso meccanismo di premi in gettoni, o token, da convertire successivamente in denaro.

Sondaggi online: la privacy è garantita?

I siti di sondaggi che operano online nei Paesi dell’Unione Europea – quindi anche in Italia – devono rispettare il Gdpr, la normativa sul corretto trattamento dei dati personali, in vigore dal 2018 in tutti gli Stati membri, che è la più severa e restrittiva al mondo. Al momento dell’iscrizione ad un sito di sondaggi, l’utente deve fornire una serie di informazioni (dati anagrafici, età, residenza, titolo di studio, fascia di reddito, preferenze di consumo, ecc. nelle quali non possono però rientrare i cosiddetti dati sensibili, come l’orientamento sessuale) che il sito si impegna a trattare secondo la normativa sulla privacy, e quindi deve innanzitutto fornire l’informativa sugli scopi del trattamento, sulle modalità di conservazione dei dati e di eventuale diffusione delle informazioni a terzi.

Per completare l’iscrizione ad ogni sito di sondaggi, all’utente viene chiesto di fornire il consenso al trattamento dei dati personali, che va dato quando è resa disponibile l’informativa sul loro trattamento, secondo la normativa privacy, analogamente a quanto avviene quando ci si iscrive ad un qualsiasi sito, commerciale e non. In ogni caso, quando si risponde ad un sondaggio le risposte date da ogni utente devono rimanere anonime e non possono essere diffuse a terzi (compresa l’azienda che ha commissionato il sondaggio), se non in forma aggregata, cioè statistica, in modo da rendere praticamente indistinguibile ogni singola preferenza espressa: ad esempio, bisogna dire che su 100 persone interpellate 27 hanno dato la risposta A, 43 la B e 30 la C. Vietato, quindi, diffondere con qualsiasi mezzo gli elenchi nominativi delle risposte date.

Quali sono i migliori siti che offrono sondaggi remunerati?

Ecco una piccola selezione dei più affidabili siti che offrono sondaggi remunerati. Per ognuno di essi ti spieghiamo quali sono i termini e le condizioni di adesione e i metodi di pagamento, indicandoti anche i vantaggi e gli svantaggi che sono emersi nell’esperienza di chi li ha utilizzati.

Google Opinion Rewards

Iniziamo con il servizio Google Opinion Rewards: è un’app dedicata agli utenti iscritti a Google (e dunque in possesso di un account nominativo), che offre un discreto numero di sondaggi, molti dei quali di breve durata, e che richiedono pochi minuti per essere completati. A fronte di ciò, la remunerazione non è altissima: il più delle volte si tratta poche decine di centesimi di euro.

Nella scelta dei sondaggi da inviare, Google è avvantaggiata anche dalla geolocalizzazione degli utenti, che gli consente di sapere i posti visitati: ad esempio, se ti sei recato di  recente in un negozio di una prestigiosa catena commerciale (o anche in un semplice supermercato), probabilmente ti verrà proposto un sondaggio adatto a quel tipo di scelta, con semplicissime domande a risposta chiusa – per rispondere alle quali, dunque, basta dire sì o no, e non occorre formulare un giudizio – del tipo: hai comprato o no? se sì, quanto hai speso? hai pagato in contanti o con carta? pènsi di ritornarci prossimamente?, e così via.

C’è un piccolo limite: i soldi guadagnati con Google Opinion Rewards non vengono accreditati sul tuo conto o carta, e non sono neppure spendibili ovunque, ma soltanto per acquistare i prodotti disponibili sul Play Store di Google stesso, quindi, ad esempio, per comprare una app a pagamento o un servizio in abbonamento.

Altri siti che offrono sondaggi

Su Internet i siti che offrono sondaggi sono numerosissimi e non tutti sono affidabili. Un consiglio base è quello di consultare sempre, su portali specializzati come Trustpilot, le recensioni degli utenti che li hanno già sperimentati: basta vedere quante sono le stelle attribuite (più il valore è vicino a 5, il massimo, meglio è) e alla quantità di persone che lo consigliano o lo sconsigliano. I feedback descrivono l’esperienza di chi già ha sperimentato il servizio e spiegano anche i motivi del grado di soddisfazione espresso. Talvolta, quando una recensione è molto negativa, il gestore del sito interessato interviene per chiarire e per replicare: anche questo è utile per formare il proprio giudizio sulla questione.

Anche se la registrazione ai siti di sondaggi è quasi sempre gratuita, e dunque non si perdono soldi, sarebbe uno spreco di tempo partecipare a parecchi sondaggi per poi scoprire che, con varie scuse o pretesti, non vengono remunerati. È bene controllare anche la nazionalità: la maggior parte dei siti di sondaggi non sono italiani, ma in molti casi le domande vengono tradotte nella nostra lingua per consentire di rispondere anche a chi non sa l’inglese o altre lingue straniere. Nel momento in cui scriviamo, sono paganti i seguenti siti di sondaggi:

  • Toluna: offre un ampio numero di sondaggi su vari temi ed esiste da diversi anni, con milioni di utenti registrati in tutto il mondo. Per ogni sondaggio svolto si guadagnano punti, che possono essere convertiti in denaro accreditato sul proprio conto Paypal oppure spesi su Amazon, Zalando e molti altri negozi online. C’è anche la ruota della fortuna giornaliera per incrementare i punti;
  • Alta Opinione: paga fino a 5 euro per sondaggio, ma consultando le recensioni in rete si scopre che c’è un’ampia percentuale di utenti insoddisfatti. Non paga in denaro, ma esclusivamente in buoni spendibili in molti store (tra cui Carrefour, Coin, Douglas e gift card Amazon): quindi è utile per fare la spesa o qualche regalo (per ottenere il buono bisogna accumulare una cifra minima di 15 o di 25 euro, a seconda del negozio;
  • American Consumer Opinion (Acop): è il portale di una società statunitense che compie ricerche di mercato commissionate da grandi aziende di tutto il mondo, come la Nielsen. I soldi guadagnato rispondendo ai sondaggi (che sono quasi tutti in lingua inglese) sono espressi in dollari, che poi bisogna convertire in Euro (si può fare anche con Paypal). Vantaggi: grande affidabilità dell’azienda, che esiste dagli anni Ottanta; svantaggi: i sondaggi sono elaborati – quindi lunghi da svolgere – e pochi: alcuni italiani iscritti lamentano di non riceverne più di due al mese;
  • LifePoints: è uno dei più antichi siti di sondaggi online, dal quale molti altri hanno replicato il modello. Consultando il sito appaiono i nuovi sondaggi disponibili in quel momento – con le informazioni sulla durata e sul compenso – che si possono selezionare cliccando sul bottone di partecipazione, in modo da rispondere subito a video alle varie domande. Sulla barra di stato che appare in alto sulla pagina compare il punteggio raggiunto e un alert se si è raggiunta la soglia di convertibilità, che consente di riscuotere il guadagno. Molto facile da utilizzare, ideale per chi è alle prime armi;
  • Mioparere: è un panel destinato ai consumatori, ai quali vengono frequentemente richieste opinioni su vari prodotti e servizi in commercio. Fa parte di un istituto di ricerca tedesco che opera dalla fine degli anni Novanta. Gli inviti per partecipare ai sondaggi arrivano sulla casella e-mail dell’utente, e indicano l’ammontare della ricompensa in punti, che possono essere convertiti in Euro e versati su Paypal; gli accrediti avvengono a partire da 5 euro in su.


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