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I diritti del lavoratore malato di tumore

5 Marzo 2023 | Autore:
I diritti del lavoratore malato di tumore

Le agevolazioni previste per chi è affetto da una patologia oncologica: permessi, congedi e prestazioni economiche a carico dell’Inps.

Scoprire di avere una patologia tumorale comporta l’inizio di un percorso a livello fisico e psicologico difficile da seguire. A seconda del tipo di cancro e dello stadio in cui si trova la malattia, può essere più o meno complicato conciliare la necessità di cure e di terapie con lo svolgimento della normale attività quotidiana, sia a livello personale sia nella sfera lavorativa. La legge riconosce dele tutele particolari a chi si trova ad affrontare una situazione così delicata. Quali sono i diritti del lavoratore malato di tumore?

Alcune agevolazioni sono determinate dalla percentuale di invalidità che viene riconosciuta al paziente. In altri casi, vengono stabilite in base al bisogno di effettuare dalle esigenze di cura che la patologia richiede. In ogni caso, può capitare che il dipendente abbia bisogno di assentarsi spesso dal posto di lavoro. Vediamo a che cosa ha diritto.

Lavoratore con tumore: il diritto all’indennità di malattia

Il lavoratore malato di tumore ha diritto a conservare il posto di lavoro per il periodo di comporto in caso di assenza legata alla sua patologia oncologica. Tale periodo è dettato dalla contrattazione collettiva e garantito dalla legge. In alcuni settori, i giorni di assenza per sottoporsi alle cure possono essere esclusi dal computo del comporto.

In caso di patologie che richiedano terapie salvavita (come, ad esempio, la chemioterapia) è prevista anche l’esclusione dall’obbligo del rispetto delle fasce orarie di reperibilità per la possibile visita fiscale, che potrà essere eseguita solo previo accordo con il lavoratore.

I lavoratori invalidi civili ai quali sia stata riconosciuta una percentuale di riduzione della capacità lavorativa superiore al 50% possono fruire, nel corso di ogni anno, dietro presentazione di idonea documentazione, di un congedo per cure per un periodo non superiore a 30 giorni, a totale carico del datore di lavoro.

Lavoratore con tumore: permessi e congedi

Nel caso in cui ad un lavoratore malato di tumore venga riconosciuto lo status di disabile grave, la legge riconosce diverse agevolazioni, sia nel caso in cui sia egli stesso a trovarsi in tale condizione, sia nel caso in cui debba assistere un familiare con disabilità grave.

Nello specifico, il lavoratore con questo tipo di handicap ha diritto a:

  • 3 giorni di permesso mensile, frazionabili in ore;
  • 2 ore al giorno (1, se l’orario di lavoro è inferiore a 6 ore).

Chi, invece, presta assistenza ha diritto a 3 giorni di permesso mensile, frazionabili in ore.

In caso di riconoscimento dell’invalidità civile con riduzione della capacità lavorativa superiore al 50% è possibile beneficiare, anche in maniera non continuativa, di un congedo per cure per un periodo non superiore a 30 giorni nel corso dell’anno.

Esiste anche la possibilità di usufruire di un congedo di due anni, continuativo o frazionato, per «gravi motivi familiari», tra i quali rientra, appunto, la malattia grave di un familiare. Il congedo garantisce al dipendente la conservazione del posto di lavoro ma non dà diritto alla retribuzione e non è computato nell’anzianità di servizio né ai fini previdenziali.

È anche possibile, però, fruire di un congedo retribuito di due anni per assistere familiari con disabilità in situazione di gravità, secondo un preciso ordine di priorità, che degrada solo in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti dei primi:

  • coniuge o parte dell’unione civile convivente;
  • padre o madre, anche adottivi o affidatari;
  • figlio convivente;
  • fratello o sorella convivente;
  • parente o affine entro il terzo grado convivente;
  • figlio non ancora convivente (che instauri la convivenza entro l’inizio del periodo di congedo richiesto).

Lavoratore con tumore: il riconoscimento dell’invalidità

Come si diceva, alcune agevolazioni al lavoratore malato di tumore vengono riconosciute a seconda della percentuale di invalidità civile. Tra i benefici, ce ne sono anche di tipo economico a carico dell’Inps se la percentuale di riduzione della capacità lavorativa supera il 74%.

Al fine di vedersi riconoscere l’invalidità civile, il lavoratore malato di tumore deve recarsi dal medico curante e farsi rilasciare il certificato medico che attesti la patologia oncologica invalidante e la relativa diagnosi.

Il certificato viene redatto in forma digitale dal medico, che provvede poi a inoltrarlo telematicamente alla struttura territoriale Inps competente per territorio. Il sistema rilascia una ricevuta con un codice identificativo che il medico consegna all’interessato insieme a una copia del certificato originale da esibire in occasione della visita medica.

Una volta ottenuto il certificato, è possibile presentare la domanda all’Inps entro 90 giorni. La domanda, comprensiva sia della parte sanitaria sia di quella amministrativa, va presentata esclusivamente per via telematica:

  • direttamente dal sito inps.it, accedendo con Spid, Carta di identità elettronica o Carta nazionale dei servizi, digitando le parole «Invio domanda di riconoscimento» e selezionando l’apposito servizio «Invalidità civile: invio domanda di riconoscimento dei requisiti sanitari da cittadino;
  • tramite gli enti di patronato o le associazioni di categoria dei disabili.

Anche nel caso in cui l’iter della domanda sia ancora in corso, per i soli malati oncologici è sempre possibile presentare una nuova domanda di aggravamento.

Non appena ricevuta la domanda completa, l’Inps la trasmette telematicamente alla Asl di competenza oppure provvede direttamente alla calendarizzazione, nelle zone dove è attiva questa possibilità.

In caso di malattia oncologica, la legge prevede un iter accelerato per l’accertamento dell’invalidità civile e dell’handicap: la visita deve, infatti, essere effettuata entro 15 giorni dalla domanda e gli esiti producono immediatamente i conseguenti benefici.

Lavoratore con tumore: a quali prestazioni ha diritto?

Sulla base della percentuale di invalidità civile attribuita, il lavoratore malato di tumore ha diritto ad alcune prestazioni di tipo economico.

L’assegno mensile di invalidità

L’assegno mensile è una prestazione economica, erogata a domanda, in favore dei soggetti ai quali è stata riconosciuta una riduzione parziale della capacità lavorativa dal 74% al 99% e con un reddito inferiore alle soglie previste annualmente dalla legge. Spetta agli invalidi in possesso di questi requisiti:

  • percentuale di invalidità compresa tra il 74% e il 99%;
  • reddito entro i limiti personali stabiliti annualmente;
  • età compresa tra i 18 e i 67 anni;
  • cittadinanza italiana e residenza stabile e abituale sul territorio nazionale;
  • iscrizione all’anagrafe del comune di residenza per i cittadini stranieri comunitari;
  • titolarità del permesso di soggiorno di almeno un anno per i cittadini stranieri extracomunitari legalmente soggiornanti nel territorio dello Stato, anche se privi di permesso di soggiorno CE di lungo periodo;
  • non svolgimento di attività lavorativa (salvo casi particolari).

L’assegno mensile è incompatibile con qualsiasi pensione diretta di invalidità, erogata a qualsiasi titolo dall’Assicurazione generale obbligatoria e da altri Enti ai lavoratori dipendenti e autonomi, e con le pensioni dirette di invalidità per causa di guerra, di lavoro (Inail) o di servizio (quindi anche con le rendite Inail). È, comunque, possibile optare per il trattamento economico più favorevole.

Se la situazione di incompatibilità si manifesta dopo la concessione dell’assegno mensile, l’invalido ha l’obbligo di comunicarlo all’Inps entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento con il quale gli viene riconosciuto da parte di un altro ente il trattamento pensionistico di invalidità incompatibile.

Pensione di inabilità per invalidi civili

La pensione di inabilità è una prestazione economica, erogata a domanda, in favore dei soggetti ai quali sia riconosciuta una inabilità lavorativa totale (quindi, percentuale al 100%) e permanente (invalidità totalie, e che si trovano in stato di bisogno economico.

Il beneficio è corrisposto agli invalidi totali di età compresa tra i 18 e i 67 anni che soddisfano i requisiti sanitari e amministrativi previsti dalla legge e sono residenti in forma stabile in Italia.

Indennità di accompagnamento

L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica, erogata a domanda, a favore degli invalidi civili totali per i quali è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita.

Spetta ai cittadini per i quali è stata accertata la totale inabilità (quindi, percentuale al 100%) residenti in forma stabile in Italia, indipendentemente dal reddito personale annuo e dall’età.

Il pagamento dell’indennità viene sospeso in caso di ricovero a totale carico dello Stato per un periodo superiore a 29 giorni consecutivi.

Altre agevolazioni

Il lavoratore malato di tumore ha diritto all’esenzione totale dal ticket per le prestazioni sanitarie necessarie al monitoraggio della sua patologia, nonché per visite specialistiche, esami di laboratorio, strumentali o diagnostici e per l’acquisto di farmaci.

Se riconosciuto invalido al 100%, ha diritto all’esenzione totale dal pagamento per farmaci e visite per qualunque patologia.

Il paziente oncologico a cui è stata riconosciuta un’invalidità superiore al 45% ha diritto all’iscrizione nelle liste speciali del collocamento. Il beneficio prevede l’obbligo di assunzione per questi soggetti da parte di tutti i datori di lavoro, pubblici e privati, con più di 15 dipendenti.

Ha diritto, infine, se espressamente previsto nel verbale sanitario di riconoscimento dell’invalidità o handicap, al contrassegno disabili rilasciato dall’Asl.



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