Errore particella atto notarile: cosa fare


Cos’è e a cosa serve il catasto? In consa consistono il foglio e la particella? Come funziona la procedura di rettifica di un rogito notarile?
Quando si deve fare un rogito occorre indicare tutte le caratteristiche dell’immobile, compresi i suoi dati catastali. Non sarebbe possibile, infatti, effettuare una valida compravendita riferendosi solo in modo generico a un certo terreno o edificio. Anche i documenti formali redatti dal notaio possono contenere degli errori: ciò può accadere per una svista del pubblico ufficiale oppure perché questi si limita ad autenticare le firme su una scrittura privata già preparata dalle parti. Con questo articolo vedremo cosa fare nel caso di particella sbagliata nell’atto notarile.
Come diremo, anche i rogiti possono essere modificati, evitando così di dover fare daccapo il documento. Si tratta di una procedura che prende il nome di rettifica e che permette di intervenire su un rogito senza troppi problemi. Peraltro, la correzione può essere fatta da qualunque notaio, anche su richiesta di una sola delle parti. Procedi nella lettura se vuoi sapere cosa fare nel caso di errore della particella nell’atto notarile.
Indice
Cos’è e a cosa serve il catasto?
Il catasto è l’inventario di tutti i beni immobili appartenenti a soggetti privati e pubblici esistenti sul territorio dello Stato, siano essi terreni o fabbricati.
All’interno del catasto ogni immobile è individuato in base alla sua collocazione sul foglio catastale, il quale rappresenta una porzione del territorio comunale.
Il catasto ha una funzione fiscale, in quanto serve a determinare il valore di un immobile al fine del calcolo e dell’applicazione delle tasse.
Particella catastale: cos’è?
Abbiamo detto che il “foglio” identifica una specifica porzione di territorio comunale che gli uffici catastali rappresentano nelle proprie mappe.
All’interno di ciascun foglio ci sono unità minori denominate “particelle”. La particella (detta anche mappale o numero di mappa) rappresenta, all’interno del foglio, una porzione di terreno o un fabbricato (con l’eventuale area di pertinenza) e viene contrassegnata, tranne rare eccezioni, da un numero.
Ad esempio, un immobile può essere contraddistinto dal numero di foglio 13 e dalla particella 150 (fg. 13, p.lla 150).
Foglio e particella sono dati obbligatori, senza i quali sarebbe impossibile identificare un certo immobile all’interno dei registri del catasto.
Atto notarile: cosa fare se la particella è sbagliata?
Se la particella dell’immobile all’interno dell’atto notarile è sbagliata, si potrà procedere alla sua rettifica [1].
La rettifica è la procedura che consente di modificare un rogito per correggere un errore materiale che riguarda un dato preesistente alla sua redazione.
Per “errore materiale” si intende lo sbaglio frutto di una svista o di una distrazione che non incide sulla volontà delle parti (ad esempio, “100” in luogo di “1000”).
Sono dati preesistenti quelli che erano già noti prima di formare l’atto e sulla cui correttezza non ci sono dubbi. È appunto il caso dei dati catastali dell’immobile oppure di quelli personali di una delle parti (data e luogo di nascita, codice fiscale, ecc.).
Come funziona la rettifica di un atto notarile?
Il notaio può procedere a rettificare tanto di un atto pubblico quanto di una scrittura privata autenticata: è il caso, ad esempio, del contratto di compravendita già preparato dalle parti, le quali si recano dal notaio solamente per l’autenticazione della firma necessaria per la trascrizione dell’atto nei registri della conservatoria [2].
La rettifica può essere richiesta anche da una sola delle parti che hanno sottoscritto l’atto, non essendo necessario il consenso di tutti; è perfino possibile che il notaio voglia rettificare autonomamente l’atto, ad esempio se si è accorto da sé che la particella dell’immobile era sbagliata.
Qualunque notaio può rettificare l’atto sbagliato. Questo significa che le parti possono recarsi anche da un pubblico ufficiale diverso rispetto a quello che l’ha redatto. Ciò in genere accade quando il notaio che ha fatto il rogito è deceduto o è andato in pensione.
La rettifica avviene mediante certificazione contenuta in atto pubblico sottoscritto dal notaio al quale ci si è rivolti per la correzione.
In pratica, il notaio rettifica l’atto pubblico o la scrittura privata autenticata certificando, in separato documento, la correzione dell’errore materiale.
Ad esempio, se in un rogito è errata la particella catastale dell’immobile, con la rettifica il notaio certifica che, in luogo del numero riportato nell’atto originale, deve intendersi quello corretto, così come indicato nell’atto di rettifica.
Insomma: la rettifica consiste in un altro atto pubblico che modica quello in cui c’è l’errore materiale.
Quanto costa la rettifica notarile?
La rettifica di un errore della particella catastale all’interno dell’atto notarile ha un costo. Per la precisione, la rettifica è sottoposta a imposta di registro pari a 200 euro, imposte ipotecarie e catastali pari a 50 euro ciascuna, oltre alla tassa di archivio. Se l’atto da rettificare è anteriore al 2014, occorre pagare anche l’imposta di bollo pari a 155 euro.
In genere, la rettifica notarile è a carico della parte che richiede la correzione dell’atto pubblico o della scrittura privata autenticata. È fatto salvo l’accordo contrario, nel senso che tutte le parti coinvolte nell’atto possono mettersi d’accordo per dividere la spesa.
note
[1] Art. 59-bis legge not.
[2] Art. 2657 cod. civ.: «La trascrizione non si può eseguire se non in forza di sentenza, di atto pubblico o di scrittura privata con sottoscrizione autenticata o accertata giudizialmente».