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Perché se il gas ora costa meno paghiamo comunque di più

4 Novembre 2022 | Autore:
Perché se il gas ora costa meno paghiamo comunque di più

Arera ha annunciato una diminuzione del 12,9% del costo delle bollette di ottobre, ma per le associazioni dei consumatori si tratta di un effetto ottico.

Purtroppo, per le belle notizie bisogna aspettare ancora. Nonostante L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) abbia evidenziato un netto calo dei prezzi delle bollette di ottobre, si tratta di una mera illusione se si considera che il calo viene calcolato sulla base dei prezzi stellari raggiunti negli ultimi mesi. Il succo della questione è, dunque, che sì: il prezzo delle bollette di ottobre è diminuito, ma resta comunque molto più alto.

Secondo quanto stabilito da Arera, dal 1° ottobre, la bolletta del gas scenderà del 12,9% nel mercato tutelato ma il taglio è solo un effetto ottico: le famiglie spenderanno dal 1° ottobre 2022 al 30 settembre 2023 l’astronomica cifra di 1.507 euro che sommati ai 1.782 della luce già scattati un mese fa, determinano una stangata complessiva pari a 3.289 euro. I prezzi del gas, infatti, nonostante il calo di oggi, aumentano dell’11,1% rispetto a ottobre 2021 e del 60,5% rispetto a ottobre 2020. A fare i conti è l’Unione consumatori italiani in una nota. «Il ribasso, raggiunto grazie alla scommessa riuscita di Arera di cambiare il metodo di aggiornamento, sarebbe una bella notizia se non fosse solo un effetto ottico. Continuano a pesare come un macigno, infatti, i rincari record dei trimestri precedenti e le bollette restano da infarto», afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori

«Il Governo – prosegue l’Unc – nel prossimo Cdm deve intervenire sulle bollette di questo trimestre per ridurre questi prezzi stellari insostenibili per troppe famiglie, ad esempio eliminando tutti gli incassi che lo Stato ha incredibilmente ancora sull’energia, azzerando accise, addizioni regionali e Iva, oggi al 5% sul gas e al 10% sulla luce».

Inoltre, andrebbe «subito rinviata almeno fino al 10 gennaio 2024 la fine del mercato tutelato per tutti, oggi invece prevista tra appena 2 mesi per il gas e la luce dei condomìni e delle microimprese, e per il 10 gennaio 2024 per la luce dei clienti domestici, definizione che, come denunciato ieri, esclude incredibilmente la luce delle parti comuni di chi abita in un condominio, discriminandole rispetto a chi vive in una villa», conclude Vignola.

Sulle tariffe del gas si assiste ad una «roulette russa» sulla pelle degli italiani, con le bollette che ad ottobre hanno registrato una riduzione del 12,9% del tutto insufficiente a colmare gli effetti degli aumenti dell’ultimo anno, e i prezzi che potrebbero schizzare al rialzo nei prossimi mesi aggravando ulteriormente la spesa delle famiglie. La lamentela questa volta arriva da Assoutenti, commentando l’aggiornamento di ottobre disposto da Arera.

«Grazie alle temperature miti la bolletta del gas sale ‘solo’ a quota 1.702 euro a famiglia, ma non possiamo affidare le tariffe del mercato tutelato alla roulette russa del Psv italiano – spiega il presidente Furio Truzzi – Se avessimo infatti applicato per il mese di settembre il nuovo criterio di calcolo tariffario deciso da Arera, per i consumatori sarebbe stato un bagno di sangue. Da ottobre 2021 a settembre 2022 ben 7 volte su 12 i valori del mercato Psv sono stati più alti di quelli del Ttf, con il mercato italiano che ha cumulato un differenziale annuo pari a +104 €/Mwh rispetto al mercato olandese».

«Serve passare urgentemente a prezzi amministrati del gas senza aspettare l’Europa e procedere alla nazionalizzazione delle ex aziende di Stato Eni e Enel, come ha fatto la Francia, tramite il Ministero dell’economia che ne detiene le quote di maggioranza – prosegue Truzzi – In tal senso rivolgiamo un appello alla Premier Giorgia Meloni, affinché metta famiglie e imprese al riparo dalla roulette russa dei prezzi del gas una volta per tutte. Indispensabile poi posticipare la fine del mercato tutelato, considerato che sul mercato libero i prezzi medi del gas si avvicinano ai 2 euro a mcs, divario abissale che non lascia dubbi né spazio ad equivoci sulla maggior convenienza del tutelato per le famiglie italiane».



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