Chi si occupa di diritto del lavoro?


Nel corso di un rapporto di lavoro o in occasione della sua fine, possono nascere controversie tra dipendente e azienda. Per gestire al meglio la situazione e far valere i tuoi diritti devi rivolgerti ad un avvocato del lavoro oppure ad un sindacato.
Sei un dipendente pubblico o privato ed hai problemi al lavoro: ritieni, ad esempio, che la tua retribuzione sia troppo bassa, che le mansioni che ti hanno affidato non corrispondano al tuo livello di inquadramento, che l’azienda non rispetti l’orario di lavoro concordato. Oppure pensi di essere stato licenziato ingiustamente o, ancora, hai subito un infortunio sul lavoro. In questi e molti altri casi, è difficile capire se il datore sta rispettando la legge e se puoi vantare dei diritti, se non hai le competenze per poter gestire da solo la situazione. Ti chiedi allora chi si occupa di diritto del lavoro e può intervenire per chiarire e risolvere i tuoi dubbi. Hai a disposizione diverse possibilità, vediamo quali sono.
Indice
Quando il lavoro diventa “problematico”?
Le controversie che possono sorgere tra datore di lavoro e lavoratore sono moltissime.
Il datore di lavoro innanzitutto deve rispettare, nella gestione del rapporto di lavoro, le norme di legge, la contrattazione collettiva e gli accordi individuali presi con il dipendente.
Ad esempio, il datore (salvo casi molto particolari) non potrà adibire il lavoratore a mansioni inferiori rispetto a quelle contrattualmente stabilite, dovrà rispettare l’orario di lavoro concordato, garantirgli almeno il periodo minimo di ferie stabilito dal contratto collettivo di categoria, pagare la retribuzione, garantire la salute e sicurezza nel luogo di lavoro, non potrà licenziare se non nei casi previsti dalla legge.
Per contro, il lavoratore dovrà rispettare gli obblighi di fedeltà, obbedienza e riservatezza che la legge gli impone: ad esempio, non dovrà divulgare segreti aziendali, non dovrà tenere comportamenti che possano ledere il rapporto di fiducia che lo lega all’azienda, dovrà svolgere i propri incarichi secondo le direttive impartite dal datore o dai propri superiori.
La legge prevede poi delle materie sulle quali le parti non possono trovare accordi che limitino i diritti del lavoratore: ad esempio in materia di ferie, retribuzione, maternità e paternità.
Quando rivolgersi ad un professionista?
Se hai dubbi e temi che l’azienda non rispetti i tuoi diritti, oppure se effettivamente il datore non rispetta le norme che regolano il rapporto di lavoro, la soluzione più immediata è sicuramente il dialogo. In altre parole, puoi rivolgerti al direttore del personale, o comunque a chi gestisce i rapporti di lavoro con i dipendenti, esporre il problema che ti riguarda e trovare una soluzione bonaria, che metta d’accordo le tue esigenze e quelle aziendali, o che comunque chiarisca ogni tuo dubbio.
Se il tuo intervento personale risulta inefficace, perché rimani dubbioso, oppure i problemi che hai sollevato non trovano una soluzione pacifica, è bene che tu ti rivolga ad un professionista, esperto in diritto del lavoro, che, in quanto tale, possa fornirti una consulenza e, se necessario, intervenire per la tutela dei tuoi diritti.
I soggetti che si occupano di diritto del lavoro sono:
- il sindacato;
- l’avvocato giuslavorista.
Il sindacato
Se vuoi ottenere una consulenza in tempi brevi e, soprattutto, a costi contenuti o addirittura gratis, puoi rivolgerti ad un’associazione sindacale di tua fiducia.
Se sei iscritto ad un sindacato, generalmente, puoi beneficiare di consulenze gratuite, comprese nel costo del tesseramento che annualmente paghi. Ogni sindacato, infatti, ha un ufficio vertenze di lavoro, presso il quale opera personale competente in materia di diritto del lavoro e “esperto” delle norme che tutelano la specifica categoria merceologica (lo specifico settore) nella quale lavori.
Il sindacato, oltre a fornire un parere, può svolgere un primo intervento nei confronti dell’azienda per trovare una soluzione conciliativa al tuo problema. Ad esempio, se sei stato licenziato ingiustamente può proporre l’impugnazione stragiudiziale del licenziamento oppure può mandare una diffida all’azienda chiedendo il pagamento delle differenze retributive maturate e non pagate.
Normalmente, i costi dell’intervento sindacale vengono calcolati in percentuale su quanto incasserai all’esito del suo operato, dunque non dovrai nemmeno anticipare denaro.
Se l’intervento del sindacato risulterà inefficace, la stessa associazione potrebbe indirizzarti presso un proprio legale convenzionato, il quale si occuperà della tua vertenza a costi “agevolati”.
L’avvocato giuslavorista
Se non sei iscritto ad un sindacato, oppure l’intervento dell’associazione sindacale non ha portato ad una soluzione o non ti ha soddisfatto, ti puoi rivolgere ad un avvocato esperto in diritto del lavoro, o “giuslavorista”.
Ti chiederai perché rivolgersi proprio ad un giuslavorista e non ad un qualsiasi avvocato civilista. La risposta è semplice: il diritto del lavoro è una materia regolata per la maggior parte da leggi speciali e contratti collettivi e il processo del lavoro segue un rito particolare, diverso da quello delle altre cause civili. Di conseguenza, per essere tutelato al meglio, è importante rivolgersi ad un professionista che sappia muoversi nel panorama normativo e seguirti al meglio se dovessi fare causa all’azienda dinanzi ad un giudice.
L’avvocato giuslavorista può fornirti un parere, intervenire con una lettera o diffida nei confronti dell’azienda, tentare la conciliazione della vertenza dinanzi la commissione di conciliazione istituita presso l’Ispettorato del lavoro o in sede sindacale, fare causa al datore di lavoro instaurando un vero e proprio processo presso il tribunale competente.
Tornando all’esempio fatto in precedenza, se il sindacato cui ti sei rivolto ha impugnato stragiudizialmente il tuo licenziamento e l’azienda non ha risposto alla missiva, oppure non è stato raggiunto alcun accordo, l’avvocato potrà proporre ricorso dinanzi al Giudice del lavoro, instaurando un processo nei confronti del datore.
L’Ispettorato del lavoro
Se il datore infine non rispetta i tuoi diritti, non regolarizza il tuo contratto di lavoro, non ti paga lo stipendio, oppure non ti consegna le buste paga, puoi rivolgerti anche all’Ispettorato del lavoro, che con tempi più o meno celeri, tramite i propri ispettori, svolgerà un controllo (ispezione) presso l’azienda e, se riscontrerà delle irregolarità, sanzionerà il datore.
L’Ispettorato del lavoro svolge tuttavia solo un’azione di controllo e sanzionatoria nei confronti dell’azienda: in altre parole, sorveglia “per la generalità dei lavoratori” il corretto rispetto dei diritti da parte del datore e accerta eventuali illegittimità o irregolarità, ma non tutela direttamente la tua posizione. Ad esempio, l’Ispettorato del lavoro non può fare causa al datore, né può scrivere diffide in nome e per tuo conto o farti ottenere risarcimenti in caso di riscontrate inadempienze.