Multe e cartelle esattoriali: arriva la rottamazione


Per tutti i debitori dello Stato fino a mille euro il Governo ha riservato un trattamento speciale: la rottamazione dei loro debiti.
Ormai sono settimane che il Governo Meloni annuncia di voler intervenire in tema economico e fiscale per aiutare i cittadini rimasti indietro con i pagamenti allo Stato, e per farlo sembra proprio che la soluzione trovata dal nuovo Esecutivo sia una rottamazione di multe e cartelle esattoriali non pagate fino a mille euro.
Lo scopo di cancellare le cartelle esattoriali di importo medio-basso è quello di aiutare i contribuenti in questo momento di difficoltà, avviando il Governo con un’operazione che sicuramente sarà gradita ai più: si parla, infatti, di circa 23 milioni di italiani con una pendenza esattoriale.
Tra i primi obiettivi dell’Esecutivo, quindi, c’è quello di una rottamazione delle cartelle di «modico» valore, pari ad un massimo di mille euro. A settembre 2021, dopo la sospensione dell’invio delle cartelle esattoriali da pagare durante il periodo Covid, il Fisco è tornato a battere cassa, ma quest’anno – a causa della terribile crisi economica dovuta ai tassi di inflazione alle stelle – per molte famiglie potrebbe essere particolarmente difficile, se non impossibile, riuscire a saldare i propri debiti, anche in vista del costoso inverno che arriverà.
Ma cosa prevede l’operazione di «saldo e stralcio» che sta ipotizzando Meloni? Lo scopo, come accennato, è quello di cancellare i piccoli debiti a partire dalla rottamazione totale di quelli fino a mille euro. I debiti fino a 2.500 euro, invece, risalenti (forse) fino al 2015, potrebbe esserci un saldo del 20% del dovuto, con un taglio dell’80%. Il Governo starebbe valutando anche una rottamazione per debiti con importi maggiori, ai quali verrebbero applicati interessi ridotti al 5% con una rateizzazione quinquennale o decennale.
Tra coloro che sicuramente rientrerebbero nella misura allo studio del Governo ci sono i no vax over 50 ai quali è stata comminata una multa da 100 euro per non essersi vaccinati quando dovuto. Si parla di quasi 2 milioni di multe che dovrebbero essere inviate entro la fine di novembre.
Nel suo lungo discorso programmatico alla Camera, la Premier Giorgia Meloni ha spiegato brevemente a livello fiscale cosa intende fare il suo Governo: «Dovrà nascere un nuovo patto fiscale, che poggerà su tre pilastri:
- il primo: ridurre la pressione fiscale su imprese e famiglie attraverso una riforma all’insegna dell’equità: riforma dell’Irpef con progressiva introduzione del quoziente familiare ed estensione della tassa piatta per le partite Iva dagli attuali 65 mila euro a 100 mila euro di fatturato. E, accanto a questa, introduzione della tassa piatta sull’incremento di reddito rispetto al massimo raggiunto nel triennio precedente: una misura virtuosa, con limitato impatto per le casse dello Stato e che può essere un forte incentivo alla crescita;
- il secondo: una tregua fiscale per consentire a cittadini e imprese (in particolare alle Pmi) in difficoltà di regolarizzare la propria posizione con il fisco;
- il terzo: una serrata lotta all’evasione fiscale (a partire da evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull’Iva) accompagnata -ha concluso la premier- da una modifica dei criteri di valutazione dei risultati dell’Agenzia delle Entrate, che vogliamo ancorare agli importi effettivamente incassati e non alle semplici contestazioni, come incredibilmente avvenuto finora».