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Riforma Reddito di cittadinanza: cosa prevede

7 Novembre 2022 | Autore:
Riforma Reddito di cittadinanza: cosa prevede

L’obiettivo è portare i beneficiari del Reddito di cittadinanza al minimo, con una politica attiva del lavoro che consenta loro di trovare presto un impiego.

Non è certo una novità che l’Esecutivo del Governo Meloni voglia mettere mano al Reddito di cittadinanza. La misura, cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle e adottata nel 2019 dal Governo giallo-verde, non è mai piaciuta a Giorgia Meloni e al suo partito, tanto che più volte è stato ribadito che se fosse per loro verrebbe abolita completamente. Essendo ora al Governo, e non più all’opposizione, la leader di Fratelli d’Italia deve mediare e quindi, come da programma del Centrodestra, intende apportare delle modifiche affinché il Rdc non venga cancellato ma notevolmente rivisto.

Le grandi novità che il Governo vuole introdurre in relazione allo strumento sono due: far sì che non sia più corrisposto illimitatamente a coloro che non trovano un lavoro, e sospenderlo a chiunque rifiuti un’offerta.

Partendo dalla prima novità, va ricordato che per come è stato pensato fino ad oggi, il Reddito di cittadinanza può essere percepito fino a che il beneficiario non trova un lavoro, il che può richiedere (come capita spesso) anni di tempo. Il primo intervento del Governo Meloni interesserebbe proprio la lunghezza del beneficio: non si tratterebbe più di un sussidio statale illimitato, ma verrebbe introdotta una durata massima di godimento (come avviene in altri Paesi europei dove misure simili al reddito di cittadinanza sono state introdotte). È possibile che con le modifiche apportate il sussidio assuma una durata massima di 30 mesi, pari a due anni e mezzo, un tempo ritenuto sufficiente per trovare un lavoro. Se si sommano, poi, i 18 mesi garantiti dalla Naspi, ciascuna persona licenziata avrebbe in totale quattro anni coperti da un sussidio statale per cercare e trovarsi un nuovo lavoro. Altra ipotesi, poi, è che negli ultimi 18 mesi il beneficio del Rdc venga progressivamente ridotto.

L’altra seconda importante novità su cui il Governo sta lavorando, che è quella su cui il Centrodestra ha puntato tanto anche durante la campagna elettorale per le elezioni, è la sospensione del beneficio per chi da un lato rifiuta anche solo una proposta di lavoro, dall’altro non si adopera concretamente a trovare un impiego. Secondo la riforma proposta dalla Lega, dopo 18 mesi di Rdc, il beneficiario privo di impiego verrà indirizzato in un percorso di politiche attive del lavoro, frequentando corsi di formazione adatti al suo profilo per renderlo più appetibile alle aziende.

La formazione dovrebbe durare sei mesi e il beneficiario si vedrà sospeso il Rdc, venendo però (forse) economicamente sostenuto grazie al Fondo sociale europeo. Terminata la formazione, se ancora il percettore non avrà trovato lavoro, gli verrà sospeso il Rdc per sei mesi, al termine dei quali potrà nuovamente richiedere il sussidio statale, che gli verrà concesso per ulteriori 12 mesi con una decurtazione del 25%. Una volta trascorso quest’anno, durante il quale dovrà frequentare altri corsi di formazione, ci sarà una nuova sospensione di sei mesi al termine della quale il beneficiario potrà richiedere un’ultima volta il Rdc per altri sei mesi con una nuova riduzione del 25%, prendendo così la metà di quanto percepiva inizialmente.

E i soldi risparmiati che fine faranno? Matteo Salvini punta a potenziare le pensioni: «Usare i soldi risparmiati dalla revisione del reddito di cittadinanza per mandare in pensione chi lavora da 41 anni». Lo ha detto il leader del Carroccio nel corso di una diretta Facebook. Il vicepremier spiega che le cose si faranno con gradualità, «non si può fare tutto subito», ma conferma l’impegno per Quota 41 e che da quest’anno ci sia l’avvio. Superare la legge Fornero «è una promessa che porteremo fino in fondo, costi quel che costi».



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