Perché il Governo Meloni stanzia ancora le scuole paritarie


Per le scuole paritarie la Manovra ha previsto il ripristino del contributo di 70 milioni così da assicurare un «reale pluralismo educativo».
Il Governo Meloni ha inserito in Manovra importanti finanziamenti per le scuole paritarie, ossia quegli istituti che svolgono un servizio pubblico, essendo inseriti nel sistema nazionale di istruzione, che possono avere un orientamento religioso, ma devono assicurare agli studenti una formazione analoga a quella delle scuole statali.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha spiegato oggi il motivo per cui nonostante i fondi a disposizione non fossero poi molti il Governo ha deciso di continuare a stanziare queste scuole.
«Le scuole paritarie sono parte integrante del Sistema nazionale di istruzione e contribuiscono pertanto a realizzare le finalità del sistema scolastico». Lo ha affermato il ministro Valditara in audizione davanti alle Commissioni riunite Cultura di Senato e Camera illustrando linee programmatiche del suo dicastero. «Ecco allora – ha evidenziato – che è necessario dirigere le migliori energie sulla scuola statale con gli interventi che ho sommariamente indicato ma anche con misure nei confronti delle scuole paritarie, sostenendole finanziariamente nell’ottica di assicurare un reale pluralismo educativo. In questa direzione il governo è già intervenuto riconoscendo un contributo statale già nella legge di bilancio 2023 e chiarendo che le scuole paritarie non lucrative, contribuiscono, al pari delle altre istituzioni scolastiche, alle misure del Pnrr».
Per le scuole paritarie la Manovra finanziaria ha previsto il ripristino del contributo di 70 milioni, ai quali si aggiungeranno 24 milioni di risorse per il trasporto dei disabili.
Inoltre, i fondi stanziati dal Governo Meloni vanno a sommarsi ai 550 milioni già stanziati dall’esecutivo Draghi. Arrivano a 620 milioni, in questo modo, i fondi destinati alle circa 13mila scuole paritarie del nostro Paese. Una cifra esorbitante che, se si contano i 280 milioni di euro stanziati nel 2012, è più che raddoppiata, facendo crescere di pari passo anche le polemiche.
Valditara, giorni fa, aveva spiegato che «l’attenzione del Governo al sistema dell’istruzione non è tuttavia venuta meno: siamo infatti riusciti ad ottenere circa 500 milioni di incremento tabellare per il comparto scuola. Queste risorse riguardano degli snodi fondamentali, tra cui il Fondo Funzionamento delle Istituzioni Scolastiche, l’edilizia scolastica, le spese per il reclutamento del personale, le supplenze, il sistema delle scuole paritarie, il trasporto disabili e il contrasto al cyberbullismo».