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Come andare in pensione nel 2023 con l’Ape sociale

30 Dicembre 2022 | Autore:
Come andare in pensione nel 2023 con l’Ape sociale

I requisiti per chi vuole mettersi a riposo senza attendere l’età del trattamento di vecchiaia. Come presentare la domanda.

Tra le varie forme di anticipare l’uscita dal lavoro, oltre a formule come Opzione donna o Quota 103, c’è anche l’Ape sociale, riservata ad alcune categorie di lavoratori. È, detto in poche parole, il trattamento erogato dall’Inps a chi ha l’opportunità di mettersi a riposo in attesa di avere diritto alla pensione di vecchiaia. L’importo mensile non supera i 1.500 euro.  Come andare in pensione nel 2023 con l’Ape sociale? L’ultima legge di Bilancio spiega i requisiti, che in buona parte ricalcano quelli contenuti nella manovra precedente.

Hanno, ad esempio, accesso all’Ape sociale i lavoratori che appartengono a quelle che vengono considerate «professioni gravose». L’elenco era stato aggiornato dall’Inps a metà del 2022. Ma poi ci sono altre categorie che possono cogliere questa opportunità per ricevere il trattamento pensionistico.

Quali sono i requisiti per avere l’Ape sociale nel 2023?

Per poter percepire l’Ape sociale in attesa della pensione di vecchiaia, occorre, in linea generale, avere i seguenti requisiti:

  • avere compiuto i 63 anni di età entro il 31 dicembre 2023;
  • aver cessato l’attività lavorativa;
  • trovarsi in una particolare situazione «tutelata» (disoccupazione per licenziamento o per dimissioni con giusta causa, invalidità civile);
  • aver versato almeno 30 anni di contributi;
  • avere svolto una professione gravosa versando almeno 36 anni di contributi (con qualche eccezione che vedremo tra poco);
  • maturare una pensione di vecchiaia di importo non inferiore a 1,4 volte quello della pensione minima dell’Inps (circa 734 euro al mese).

Quali sono i requisiti per l’Ape sociale per i disoccupati

Ha diritto all’Ape sociale chi vanta almeno 30 anni di contributi e si trova in stato di disoccupazione per:

  • licenziamento;
  • dimissioni per giusta causa;
  • risoluzione consensuale del rapporto di lavoro per licenziamento economico.

Per ottenere l’assegno previdenziale, però, occorre che sia finito il trattamento di disoccupazione (Naspi o Dis-Coll).

Hanno diritto all’Ape sociale anche:

  • chi è disoccupato per la scadenza di un contratto a termine ma solo se, nei 36 mesi precedenti la fine del rapporto, ha lavorato almeno 18 mesi come dipendente;
  • chi è stato allontanato durante il periodo di prova (viene considerato un licenziamento individuale) o per cessazione dell’attività aziendale.

Quali sono i requisiti per l’Ape sociale per i caregivers?

Hanno diritto all’Ape sociale nel 2023 i caregivers che:

  • hanno versato almeno 30 anni di contributi;
  • assistono da almeno sei mesi il coniuge, la persona in unione civile o un parente di primo grado convivente con handicap grave;
  • oppure assistono da almeno sei mesi parenti di secondo grado conviventi se i genitori o il coniuge della persona con handicap ha compiuto i 70 anni o sono affetti anche loro da patologie invalidanti o siano deceduti o divorziati.

Le patologie delle persone assistite devono essere permanenti, cioè malattie acute o croniche che comportano riduzione o perdita dell’autonomia personale temporanea o permanente, comprese le affezioni croniche:

  • di natura congenita, reumatica, neoplastica, infettiva, dismetabolica, post-traumatica, neurologica, neuromuscolare, psichiatrica, derivanti da dipendenze, a carattere evolutivo o soggette a riacutizzazioni periodiche;
  • che richiedono assistenza continuativa o frequenti monitoraggi clinici, ematochimici e strumentali;
  • che richiedono la partecipazione attiva del familiare nel trattamento sanitario.

Quali sono i requisiti per l’Ape sociale per invalidità civile?

Ha diritto all’Ape sociale 2023 chi è stato riconosciuto invalido civile con riduzione della capacità lavorativa di almeno il 74%.

Requisito indispensabile, anche in questo caso, per ottenere il trattamento è quello di avere versato almeno 30 anni di contributi previdenziali.

Quali sono i requisiti per l’Ape sociale per professioni gravose

Ha diritto all’Ape sociale 2023 chi ha svolto una delle cosiddette professioni gravose da almeno sette degli ultimi dieci anni al momento della presentazione della domanda oppure da sei degli ultimi sette anni in via continuativa.

Il requisito contributivo non è di 30 ma di 36 anni, con qualche eccezione, però. Possono accedere, infatti, all’Ape sociale con 32 anni di contributi:

  • gli operai edili con contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle imprese edili e affini (nell’ambito dei relativi codici Istat);
  • i ceramisti con codice di classificazione Istat 6.3.2.1.2;
  • i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta con codice di classificazione Istat 7.1.3.3.

Quali requisiti per l’Ape sociale per le lavoratrici madri?

Hanno diritto all’Ape sociale 2023 le lavoratrici madri con lo sconto di un anno del requisito contributivo per ogni figlio, fino a un massimo di due anni. Significa che è possibile presentare domanda:

  • se si ha un figlio: con 29 anni di contributi oppure con 35 se si svolge una professione gravosa;
  • se si hanno due o più figli: con 28 anni di contributi, oppure con 34 anni se si svolge una professione gravosa.

Come presentare la domanda per l’Ape sociale 2023?

Per ottenere l’Ape sociale 2023 occorre, innanzitutto, avere il riconoscimento a questo tipo di accompagnamento alla pensione. A tal proposito, va presentata apposita domanda all’Inps, che valuterà la presenza dei requisiti richiesti. L’Istituto può:

  • comunicare il riconoscimento del diritto all’Ape e indicare la data della prima decorrenza dell’erogazione: a questo punto, l’interessato deve presentare una seconda domanda per chiedere che gli venga corrisposta la prestazione. Il trattamento verrà riconosciuto dal mese successivo alla presentazione della richiesta;
  • comunicare il rigetto della domanda per mancanza di requisiti.


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