L’Italia chiederà mai il MES? E che effetti avrà sulla nostra economia? Quali sono gli interessi da pagare per la richiesta del Fondo Salva Stati?
Ogni volta che l’Italia entra in una fase di recessione o comunque in una situazione di forte indebitamento – come del resto quello attuale – si parla spesso di ricorrere al MES dell’Unione Europea. Ma non tutti i politici sono d’accordo su questa soluzione che, seppur in un primo tempo può comportare dei benefici, nel lungo periodo invece implica costi particolarmente elevati.
Ma cos’è il MES e come funziona? Cerchiamo di spiegarlo brevemente e con parole semplici.
Il Meccanismo europeo di stabilità (MES) è un fondo creato dall’Unione Europea per fornire assistenza economica agli Stati Membri dell’UE che si trovano in difficoltà e per mantenere la stabilità finanziaria nell’area dell’euro.
Il MES è stato istituito nel 2012 per sostituire l’European Financial Stability Facility (EFSF) e l’European Financial Stabilisation Mechanism (EFSM) ed è stato riformato nel 2017 per diventare un fondo permanente, denominato “MES stabilità finanziaria”.
Il MES può fornire prestiti ai paesi membri in difficoltà per aiutarli a far fronte alle difficoltà finanziarie e a rafforzare la stabilità dell’Eurozona.
Proprio per questo il MES è conosciuto anche come fondo salva-Stati seppure tale termine ha carattere più generale ed è utilizzato per descrivere qualsiasi fondo creato per aiutare i paesi in difficoltà economiche.
Ma cosa comporterebbe per l’Italia chiedere l’assistenza del MES? Per l’Italia chiedere aiuto al MES può comportare alcune conseguenze. Innanzitutto, ci saranno delle condizionalità associate al finanziamento, ovvero delle misure che il paese deve adottare per ricevere il finanziamento. Queste condizionalità possono riguardare l’adozione di riforme economiche e fiscali, il consolidamento del bilancio pubblico e la ristrutturazione del debito. Inoltre, ci saranno anche delle restrizioni sulle politiche economiche del paese, come limitazioni sulla spesa pubblica o sull’incremento dei salari.
Il problema principale del MES è costituito dal fatto che, seppur nel breve periodo potrebbe risollevare la situazione economica, nel lungo potrebbe aggravarla se i soldi concessi dall’UE non dovessero essere spesi nel modo migliore. E difatti il fondo non è un “prestito a fondo perduto”: il denaro va infatti restituito con gli interessi.
In termini di interessi, il tasso d’interesse per i prestiti del MES è determinato sulla base del tasso di rifinanziamento principale della Banca Centrale Europea (BCE) più un premio di rischio. Il premio di rischio è calcolato in base alla situazione economica del paese richiedente e può variare in base alle condizioni del mercato. Tuttavia, in generale, i tassi d’interesse per i prestiti del MES sono più elevati rispetto a quelli per i prestiti del mercato.
In ogni caso, l’utilizzo del MES deve essere considerato come ultima istanza, poiché accedere al fondo comporta un’accettazione delle condizioni imposte dalla Ue e una maggiore sorveglianza sulla politica economica del paese interessato.