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Riforma del Fisco: ecco cosa cambia

26 Gennaio 2023 | Autore:
Riforma del Fisco: ecco cosa cambia

Seguendo il lavoro impostato dal Governo Draghi, l’attuale Esecutivo ha in programma una riforma organica del sistema fiscale.

La riforma del Fisco non può più aspettare: le novità che il Governo ha intenzione di apportare sono state spiegate dal vice ministro dell’Economia Maurizio Leo. Basta interventi random, il governo punta ora ad una riforma organica e condivisa del sistema fiscale con una riduzione delle sanzioni ed una revisione dei procedimenti, tra gli altri interventi, da portare in Consiglio dei ministri possibilmente entro marzo. Leo in conferenza stampa alla Camera sull’indagine per la riforma fiscale condotta nella scorsa legislatura accoglie l’eredità del lavoro fatto e rilancia per un fisco più snello e ‘sostenibile’.

«Dopo di anni di interventi a macchia di Leopardo, di manutenzione ora è giunto il momento di una riforma organica, strutturale» ha detto Leo all’incontro stampa organizzato dal padre putativo dell’indagine Luigi Marattin (Iv) e Luciano D’Alfonso (Pd), rispettivamente ex presidenti delle commissione Finanze di Camera e Senato, per presentare i volumi del lavoro durato sei mesi corredato da oltre 60 audizioni e svariati contributi tecnici e politici. Sui tempi della nuova delega, a quanto si apprende, il governo intende vararla entro marzo.

«Raccolgo il testimone, la delega cui stiamo pensando prende appunto le mosse dal lavoro che è stato fatto, dalle audizioni, da tutto il materiale conoscitivo di cui abbiamo conoscenza», sottolinea Leo, puntando sull’importanza di un lavoro condiviso strutturato in quattro punti chiave: principi generali, tributi, procedimenti e materiale.

Condivisione: per il viceministro FdI la nuova riforma deve essere condivisa. “Siamo in una fase in cui ci deve essere necessariamente condivisione su certi temi. Il tema fiscale non può dividere, deve assolutamente trovare convergenze, perché lo si deve fare nell’interesse degli italiani, della Nazione e per la crescita del Paese”, afferma.

Principi generali: la riforma dovrà basarsi su “certezza del diritto, semplificazione anche nel rapporto dell’amministrazione finanziaria, interpelli e anche interpretazioni, e poi la fiscalità internazionale, perché oggi il sistema tributario italiano non può prescindere da quelle che sono le discipline sia europee sia internazionali: penso alle pronunce della Corte di giustizia, penso agli interventi dell’Ocse”.

Concordato preventivo biennale: il terzo segmento indicato da Leo è quello dei procedimenti. Nel procedimento dichiarativo, considerata dai contribuenti “una sorta di Babele nei versamenti, nel o degli adempimenti, delle dichiarazioni” bisogna “intervenire e fare pulizia”. Inoltre bisogna cambiare la filosofia dell’accertamento, “perché si parla sempre di lotta all’evasione ma dagli anni ’80 il tax gap oscilla sempre dagli 85 ai 100 miliardi”, osserva il viceministro. “Quindi dobbiamo cambiare modulo” pensando ad un “concordato preventivo biennale”.

Omessi pagamenti: per il vice ministro serve una revisione anche sul versante delle sanzioni penali. “Pensiamo agli omessi versamenti. Se l’omesso versamento non è reiterato nel corso del tempo – osserva – è giusto pagare una sanzione amministrativa, ma non penale”. Da rivedere anche la riscossione “pensandola come spontanea a mezzo ruolo, proattiva, e bisognerà reintervenire sul contenzioso, perché che senso ha, oggi, tenere in piedi la mediazione? E’ una sorta di duplicato dell’attività di accertamento”, afferma.

Sistema sanzioni, taglio al 60%: per l’esponente FdI bisogna poi rivedere il sistema sanzionatorio. «Le sanzioni oggi sono fuori linea rispetto agli altri partner europei, dobbiamo abbassarle. Non possiamo avere la sanzione Iva che va dal 120 al 240%, dobbiamo portarlo almeno al livello del 60%».

Materiali e nuovo codice tributario: «Bisognerà costruire testi unici – conclude Leo – che avranno la funzione compilativa: l’epilogo di tutta questa vicenda sarà il codice tributario che sarà composto da una parte generale e una parte speciale».



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