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Tutte le fasi di un colloquio di lavoro

13 Febbraio 2023 | Autore:
Tutte le fasi di un colloquio di lavoro

Come si svolge un incontro con un recruiter o con il responsabile di un ufficio del personale. Come può comportarsi un candidato per non «bruciarsi» subito.

Ottenere un colloquio di lavoro è già una conquista: quando si manda un curriculum a un’azienda, non si è sempre convinti di essere convocati dall’ufficio del personale per proporre la propria candidatura. Se arriva la telefonata, scattano i nervi e passa immancabilmente per la testa il fatidico pensiero: «Chissà che cosa succederà, che cosa mi chiederanno, se saranno davvero interessati a me o sarò soltanto un granello di sabbia in una spiaggia immensa di candidati». Il risultato finale dipenderà da tanti fattori ma, sicuramente, ci sarà da parte dell’interlocutore un’impostazione predefinita che vale per tutti gli aspiranti a quel posto. Vale la pena, dunque, di sapere in anticipo quali sono tutte le fasi di un colloquio di lavoro.

Lo schema più comune è fatto di questi passaggi:

  • un’autopresentazione del candidato;
  • il riassunto della sua esperienza lavorativa;
  • la presentazione da parte dell’azienda dell’offerta di lavoro e della figura ricercata;
  • domande e risposte.

Ovviamente, ogni schema è fatto per essere modificato o personalizzato a seconda del modo in cui ogni azienda ritiene opportuno effettuare una ricerca di personale o del candidato che si trova davanti.

Fase 1 del colloquio di lavoro: la presentazione del candidato

Il primo approccio, probabilmente, è quello più difficile da superare ma basta cercare di avere i nervi saldi e non farsi intimorire. Ci sono due aspetti che viaggiano paralleli e che nessuna delle parti deve ignorare prima di iniziare il colloquio di lavoro:

  • l’ufficio delle risorse umane che cerca personale sa di trovarsi davanti una persona che ha bisogno di lavorare;
  • ma anche il candidato deve pensare che l‘azienda ha fatto un’inserzione di ricerca perché ha bisogno di qualcuno in grado di svolgere al meglio la mansione richiesta.

Nella prima fase del colloquio, il candidato incontrerà un responsabile dell’azienda o un recruiter (ad esempio, una persona di un’agenzia esterna incaricata di fare una prima selezione di aspiranti al posto). Di norma, si chiede al candidato di fare una breve presentazione di sé stesso in cui esponga sinteticamente:

  • la sua formazione accademica;
  • le sue passioni (lettura, musica, cinema, sport, ecc.);
  • i suoi interessi (l’arte, la natura, il volontariato, ecc.);
  • le sue aspirazioni;
  • qualche caratteristica particolare della sua personalità (pregi e difetti).

Fase 2 del colloquio di lavoro: l’esperienza lavorativa

Nella fase successiva del colloquio di lavoro, il responsabile dell’azienda si concentrerà sull’esperienza professionale del candidato, nel caso abbia già un percorso alle spalle.

Il primo aspetto da tenere in considerazione è quello di non esagerare mai su quello che è stato fatto in passato: nel caso in cui il candidato venga assunto, dovrà dimostrare fin da subito di non avere «gonfiato» il curriculum e le proprie potenzialità. Farlo comporterebbe dei rischi molto pesanti:

  • chi mente sul proprio curriculum rischia il carcere poiché commette reato di false dichiarazioni sull’identità o sulle qualità personali proprie [1]. Il delitto scatta nel momento in cui il soggetto si attribuisce «ogni attributo che serva a distinguerlo nella personalità economica o professionale»;
  • chi mente durante un colloquio con un responsabile di una pubblica amministrazione commette reato di falsità ideologica da privato in atto pubblico [2], punito con la reclusione fino a due anni.

In questa fase, possono essere poste delle domande come, ad esempio:

  • mansioni svolte in passato;
  • successi raggiunti;
  • difficoltà affrontate e modo in cui sono state superate.

Fase 3 del colloquio di lavoro: la presentazione dell’offerta

Una volta che il responsabile dell’azienda o il recruiter si è fatto un’idea della personalità e dell’esperienza del candidato, si entrerà nel dettaglio della posizione oggetto dell’offerta di lavoro. Verranno, quindi esposte:

  • le mansioni da svolgere;
  • le caratteristiche che deve avere la persona da scegliere;
  • ciò che l‘azienda si attende dalla persona che verrà assunta.

Raramente in questa terza fase del colloquio di lavoro si scende nei particolari contrattuali. Non si parla, cioè, di orario di lavoro o di stipendio. Sono dettagli che vengono solitamente rimandati alla fine del colloquio o ad un secondo incontro, quando il recruiter o l’ufficio del personale ha le idee più chiare su chi potrebbe occupare la posizione ricercata.

Fase 4 del colloquio di lavoro: domande e risposte

Prima di concludere il colloquio di lavoro, nell’ultima fase dell’intervista, arriva il momento in cui il candidato deve giocarsi le sue ultime carte.

Avrà appena ascoltato ciò di cui l‘azienda ha bisogno, quindi potrà spiegare al suo interlocutore perché pensa di essere la persona più adatta ad ottenere il posto di lavoro. Adatterà le caratteristiche di cui ha parlato nelle fasi precedenti alle esigenze dell’azienda (ad esempio, l’essere una persona disponibile e precisa, a volte fin troppo meticolosa, se capisce che è quello che il suo potenziale datore sta cercando), sempre senza attribuirsi delle qualità che non gli appartengono.

Potrà anche sentirsi porre delle domande come, ad esempio:

  • perché punta ad ottenere quel lavoro;
  • perché ha scelto quell’azienda per inviare la candidatura;
  • che cosa significa per lui lavorare;
  • che cosa ritiene sia più importante nel lavoro;
  • che cosa è disposto a sacrificare;
  • in che modo riesce a integrarsi in un ambiente nuovo.

note

[1] Art. 496 cod. civ.

[2] Art. 483 cod. pen.

Autore immagine: depositphotos


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