In che cosa consiste nello specifico l’attività di chi si occupa delle raccolte fondi per il Terzo settore. Cosa bisogna studiare e dove si trova lavoro.
Le organizzazioni no profit e le associazioni del Terzo settore in generale spesso devono trovare delle risorse per finanziare i loro progetti rivolgendosi a dei donatori esterni. Ed è lì che scende in campo la figura del fundraiser, cioè la persona incaricata di procurare quelle risorse. Ma di preciso, chi è il fundraiser e cosa fa?
Il fundraiser è colui che, all’interno di un’organizzazione no profit, si occupa di definire e portare a termine la strategia di una raccolta fondi, trovando e mettendo in contatto dei potenziali donatori con l’ente per il quale lavora.
L’Assif, l’associazione italiana dei fundraiser, ne identifica quattro tipologie:
- il fundraiser professionista, che si occupa della pianificazione strategica e del coordinamento dell’intera attività di raccolta fondi; di solito lavora all’interno delle grandi organizzazioni non profit;
- il fundraiser che lavora per piccole e medie organizzazioni occupandosi degli aspetti tecnici della raccolta fondi, della gestione dei database dei donatori, del direct marketing, ecc.;
- l’operatore di fundraising, addetto solo alla parte esecutiva della raccolta fondi;
- il consulente di fundraising, cioè il professionista che, dall’esterno dell’organizzazione, collabora nella pianificazione strategica della raccolta fondi.
In base alla loro specializzazione, i fundraiser possono appartenere a una di queste categorie:
- corporate fundraiser, specializzato nella relazione con le imprese e le aziende;
- coordinatore di campagne face to face, specializzato nella formazione degli operatori;
- l’event fundraising manager, specializzato nell’organizzazione di eventi di raccolta fondi;
- il web o digital fundraiser, specializzato nelle campagne realizzate attraverso strumenti digitali;
- il direct mailing manager, che si occupa della raccolta fondi tramite posta tradizionale e posta elettronica;
- il grant scout, specializzato nella ricerca di bandi;
- il major donor fundraiser, specializzato nel lavoro con i grandi donatori individuali;
- il coordinatore telemarketing, specializzato nella gestione di campagne telefoniche.
Che cosa fa il fundraiser?
Il fundraiser, nello specifico, si occupa di:
- pianificare e realizzare campagne di raccolta fondo per l’ente del Terzo settore per cui lavora, coordinandosi con il personale dell’organizzazione e con i volontari;
- curare i rapporti con i donatori;
- sostenere l’organizzazione nella gestione amministrativa della raccolta;
- relazionare il consiglio direttivo dell’associazione sui risultati della campagna;
- proporre dei budget di investimenti;
- aggiornare la lista dei donatori, anche di quelli potenziali;
- curare le pubbliche relazioni e le campagne di comunicazione.
Inoltre, il fundraiser ha dei doveri specifici verso i donatori. In particolare, e secondo il Codice etico della categoria, egli deve informare i sostenitori della raccolta fondi su:
- la natura e le caratteristiche della mission dell’organizzazione non profit o altro ente beneficiario;
- le modalità di utilizzo delle risorse donate da parte dell’ente beneficiario;
- la capacità dell’organizzazione non profit o di altro ente beneficiario di disporre con efficacia di tali risorse per il conseguimento di finalità istituzionali;
- i risultati ottenuti grazie alle donazioni ricevute;
- i risvolti fiscali delle donazioni.
Le risorse raccolte mediante donazioni devono essere utilizzate secondo criteri di efficacia e di efficienza. Qualsiasi proposta di modifica delle condizioni originali della donazione deve essere esplicitamente comunicata al donatore.
Il fundraiser viene pagato?
Come detto, quella del fundraiser è una figura professionale a tutti gli effetti e, quindi, deve essere pagata.
La remunerazione deve essere commisurata:
- al relativo grado di esperienza e di competenza;
- all’impegno e al tempo lavorativo richiesto;
- alla complessità delle attività attese;
- al livello di responsabilità gestionale.
È possibile riconoscere un bonus o un premio al fundraiser per il raggiungimento di uno specifico obiettivo.
Come diventare fundraiser
Per poter lavorare come fundraiser è necessario avere specifiche competenze e conoscenze.
In alcune università ci sono dei percorsi dedicati alla gestione delle organizzazioni no profit, con un approfondimento sul fundraising. Tra questi, si possono segnalare:
- il master in Fundraising dell’Università di Bologna (nella sede di Forlì);
- il master in Fundraising Management CSR e Sustainability della Social Change School;
- il master Promotori della Fondazione Italia per il Dono;
- il master in Fundraising, Comunicazione e Management per gli Enti Ecclesiastici e Religiosi.
Inoltre, esistono dei centri di supporto come i Centri Servizi per il Volontariato che propongono dei percorsi brevi di formazione per i volontari delle organizzazioni del territorio di competenza.
Sul sito dell’Assif, alla pagina assif.it/fundraiser/opportunita-di-lavoro/, è possibile trovare un elenco aggiornato delle opportunità di lavoro attive legate al mondo del fundraising.