Che autorizzazioni servono per aprire una discoteca?


L’elenco della documentazione che serve per avviare una sala da ballo a seconda della capienza prevista.
È una tipologia di locale che non morirà mai: cambierà la musica, cambieranno le mode e i gusti, cambieranno i frequentatori ma la discoteca sarà sempre lì, a far trascorrere serate (a volte anche fin troppo) spensierate ai giovani, a dividere l’opinione pubblica tra chi la ritiene un luogo di divertimento come tanti altri e chi la considera poco meno che la casa del Diavolo. Se l’intuizione è quella giusta, gestire un locale da ballo può essere un successo in termini economici. Ma che autorizzazioni servono per aprire una discoteca?
Nella cartelletta dei documenti non potranno mancare:
- l’iscrizione al Registro delle imprese della Camera di Commercio;
- la dichiarazione di essere in possesso dei requisiti morali previsti dalla legge per quanto riguarda la normativa antimafia;
- l’attestato di agibilità dei locali;
- il nulla osta rilasciato dai Vigili del fuoco sul sistema antincendio;
- la Scia da presentare al Comune, allegando il relativo progetto per ottenere la licenza di pubblica sicurezza;
- l’autorizzazione sanitaria rilasciata dall’Asl;
- il nulla osta sulle misure contro l’inquinamento acustico.
La Commissione provinciale di vigilanza effettuerà una verifica per quanto riguarda, tra le altre cose:
- l’ubicazione del locale;
- la metratura;
- la presenza ed il posizionamento delle uscite di sicurezza.
Indice
Aprire una discoteca: l’iscrizione alla Camera di Commercio
Il primo passaggio, dunque, è quello di recarsi presso la Camera di Commercio della provincia in cui si intende aprire la discoteca. Qui si dovrà effettuare l’iscrizione al Registro delle imprese, una sorta di anagrafe di tutte le attività di qualsiasi settore che contiene tutte le informazioni, come ad esempio:
- denominazione dell’impresa;
- statuto;
- amministratori;
- sede ed eventuale successivo trasferimento.
La discoteca viene identificata con il codice ATECO 93.29.10.
Aprire una discoteca: i requisiti morali
Oltre ad effettuare l’iscrizione al Registro, occorrerà firmare una dichiarazione prevista dal Testo unico delle leggi sulla pubblica sicurezza, il Tulps, nella quale si attesta di essere in possesso dei requisiti morali richiesti per l’avvio dell’attività. In pratica, si dichiara l’assenza di precedenti ai sensi della legge antimafia.
Nello specifico, la legge prevede che l’autorizzazione venga negata a chi:
- ha riportato una condanna a pena restrittiva della libertà personale superiore a tre anni per delitto non colposo e non ha ottenuto la riabilitazione;
- è sottoposto all’ammonizione o a misura di sicurezza personale o è stato dichiarato delinquente abituale, professionale o per tendenza.
Le richieste possono essere rifiutate a chi ha riportato condanna per delitti:
- contro la personalità dello Stato o contro l’ordine pubblico;
- contro le persone commessi con violenza, o per furto, rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di rapina o di estorsione;
- per violenza o resistenza all’autorità.
Può vedersi negare l’autorizzazione anche chi non può provare la sua buona condotta.
Aprire una discoteca: la licenza di agibilità
Tra le autorizzazioni che servono per aprire una discoteca ci sono, ovviamente, quelle che riguardano la sicurezza del locale.
Chi intende avviare questa attività dovrà essere dotato della licenzia di agibilità. Si tratta di un documento che viene rilasciato a seguito delle verifiche delle condizioni di solidità e sicurezza delle strutture e attrezzature allestite e, in caso di locali chiusi, a seguito dei controlli degli aspetti strutturali dell’edificio e del rispetto della vigente normativa di sicurezza (impiantistica, antincendio, segnaletica di sicurezza) e di igiene.
Le richieste devono essere presentate all’Ufficio agibilità locali di pubblico spettacolo del Comune di riferimento.
L’iter da seguire cambia a seconda della capienza del locale. Per quelli con capienza uguale o inferiore a 200 persone, è necessario presentare almeno 30 giorni prima dell’inizio dell’attività:
- modulo per l’autorizzazione agibilità fissa;
- documentazione a dimostrazione della disponibilità dei locali o dell’area:
- copia della ricevuta di versamento dei diritti di segreteria;
- copia di un documento di riconoscimento valido del dichiarante;
- copia del permesso di soggiorno (solo per i cittadini extracomunitari);
- certificato di prevenzioni incendi in corso di validità rilasciato dal Comando provinciale dei Vigili del fuoco.
Viene richiesta anche una relazione tecnica generale firmata da un professionista abilitato in cui si attesti la rispondenza dell’attività alle specifiche disposizioni tecniche di prevenzioni incendi indicando in particolare:
- accesso all’area;
- numero massimo delle persone ospitabili;
- servizi igienici con riferimento anche a quelli disponibili per persone disabili;
- capacità di deflusso (larghezza e altezza libere e caratteristiche delle uscite di sicurezza e dei percorsi d’esodo fino alla pubblica via);
- misura di alzate e pedate delle scale d’esodo;
- tipo delle strutture, dei materiali di rivestimento e degli arredi in relazione alla loro resistenza al fuoco e relativa certificazione in conformità alle vigenti normative;
- distribuzione dei posti a sedere;
- grado di illuminamento di sicurezza;
- descrizione funzionale degli eventuali impianti tecnologici ed impianto elettrico accompagnata da eventuali disegni di progetto;
- carico di incendio massimo – dispositivi antincendio previsti;
- segnaletica di sicurezza.
Occorre, inoltre, presentare:
- progetto di massima degli impianti elettrici e speciali;
- presenza di servizi igienici, con specifici riferimenti a quanto prescritto dalla circolare del Ministero dell’Interno, Direzione Generale Servizi Antincendi, n. 16 del 15/02/1951;
- planimetria in adeguata scala rappresentante l’area occupata dalla installazione e le aree adiacenti con indicazione relative alla altimetria e alla destinazione degli edifici confinanti o prossimi, fino ad una distanza di almeno 100 metri dal perimetro dell’installazione progettata, nonché delle aree limitrofe sino allo sbocco delle strade urbane adiacenti con le relative sezioni stradali;
- piante e sezioni in adeguata scala rappresentanti i diversi livelli dell’installazione, la disposizione ed il numero dei posti, le installazioni ed impianti previsti (uscite di sicurezza, servizi igienici, impianto di riscaldamento con ubicazione della centrale termica dell’impianto di areazione e condizionamento, impianto antincendio, ecc.);
- piano di emergenza e gestione della sicurezza con individuazione della squadra addetta all’emergenza.
Se la discoteca ha una capienza superiore a 200 persone o posti a sedere, è necessario richiedere, con almeno 60 giorni di anticipo sull’apertura del locale, il parere preventivo da parte della Commissione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo comunicando:
- modulo per il parere preventivo agibilità fissa;
- documentazione a dimostrazione della disponibilità dei locali o dell’area;
- copia della ricevuta di versamento dei diritti di segreteria;
- copia di un documento di riconoscimento valido del dichiarante;
- copia del permesso di soggiorno (solo per i cittadini extracomunitari);
- scheda informativa generale contenente le informazioni sulle attività principali ed eventualmente secondarie soggette a controllo di prevenzione incendi nonché indicazioni sul tipo di intervento in progetto.
In questo caso, la relazione tecnica generale deve indicare:
- accesso all’area;
- numero massimo delle persone ospitabili;
- servizi igienici con riferimento anche a quelli disponibili per persone disabili;
- capacità di deflusso (larghezza e altezza libere e caratteristiche delle uscite di sicurezza e dei percorsi d’esodo fino alla pubblica via);
- misura di alzate e pedate delle scale d’esodo;
- tipo delle strutture, dei materiali di rivestimento e degli arredi in relazione alla loro resistenza al fuoco e relativa certificazione in conformità alle vigenti normative;
- distribuzione dei posti a sedere;
- grado di illuminamento di sicurezza;
- descrizione funzionale degli eventuali impianti tecnologici ed impianto elettrico accompagnata da eventuali disegni di progetto;
- carico di incendio massimo – dispositivi antincendio previsti;
- segnaletica di sicurezza;
- indicazioni relative alla gestione della sicurezza.
Occorre, inoltre, presentare:
- relazione tecnica degli impianti tecnologici indicante con chiarezza l’osservanza delle vigenti disposizioni di sicurezza degli stessi. Alla relazione dovranno essere allegati i relativi elaborati grafici;
- relazione tecnica dei presidi antincendio con particolare riferimento all’impianto idrico antincendio e le sue principali caratteristiche, impianti automatici di rilevazione e segnalazione d’incendio, impianti automatici di spegnimento, ecc.;
- relazione tecnica delle caratteristiche costruttive del fabbricato e delle compartimentazioni con riferimento alla loro resistenza al fuoco ovvero con il calcolo di carico d’incendio e la verifica della resistenza al fuoco;
- planimetria in scala 1:500 rappresentante l’area occupata dalla costruzione e le aree adiacenti con indicazione esatte relative alla altimetria e alla destinazione degli edifici confinanti o prossimi, fino ad una distanza di almeno 100 metri dal perimetro dell’edificio progettato, nonché delle aree limitrofe sino allo sbocco delle strade urbane adiacenti con le relative sezioni stradali;
- piante e sezioni in scala 1:100 rappresentanti i diversi piani dell’edificio, la disposizione ed il numero dei posti, le installazioni ed impianti previsti (uscite di sicurezza, servizi igienici, impianto di riscaldamento con ubicazione della centrale termica impianto di areazione e condizionamento, impianto antincendio, ecc.);
- relazione tecnica sui requisiti passivi degli edifici, a firma di tecnico competente in acustica, con dimostrazione del rispetto dei requisiti previsti per la categoria F sia riguardo agli indici di valutazione di facciate ed elementi di separazione fra unità immobiliari distinte, sia riguardo alla rumorosità immessa negli ambienti dagli impianti tecnologici a servizio di questi;
- relazione tecnica sui requisiti acustici degli impianti di amplificazione sonora, a firma di tecnico competente in acustica, con dimostrazione, in base alle caratteristiche elettroacustiche delle apparecchiature utilizzate ed alle condizioni acustiche della sala, del rispetto dei limiti di esposizione alla pressione sonora;
- parere di prevenzione incendi ovvero Certificato di prevenzione incendi rilasciato dal Comando provinciale di Vigili del fuoco;
- relazione tecnica, relativa all’impianto di distribuzione dell’energia elettrica (luce, emergenza e sicurezza), contenente la classificazione degli ambienti e conseguente scelta del tipo di impianto, le specifiche dei componenti, sezionamento e comando, le protezioni contro i contatti diretti e indiretti e contro le sovracorrenti (sovraccarichi e corto circuiti), l’alimentazione dei servizi di sicurezza e di riserva;
- schema elettrico generale unifilare – preferibilmente a blocchi, dimensionato in ogni componente;
- schemi e piani di installazione, tabelle dotazioni impiantistiche, disegni planimetrici (tavole topografiche inerenti i quadri, le luci di emergenza e di sicurezza, gli interruttori di emergenza, la distribuzione delle linee – circuiti ordinari e di sicurezza – e l’ubicazione dei dispersori di terra;
- relazione tecnica degli impianti di messa a terra;
- relazione tecnica degli impianti di protezione dalle scariche atmosferiche.
Acquisito il parere favorevole, deve essere richiesta l’autorizzazione di agibilità presentando:
In ogni caso, ogni volta che vengono effettuare dele modifiche strutturali, impiantistiche e distributive all’immobile, il proprietario della discoteca deve richiedere il rilascio di una nuova agibilità.
Bisogna presentare anche la Scia in Comune, cioè la Segnalazione certificata di inizio attività.