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Come proteggere i risparmi dai creditori

6 Marzo 2023 | Autore:
Come proteggere i risparmi dai creditori

Regole per sottrarsi al pignoramento della casa, dei risparmi in banca e degli altri beni detenuti dal debitore. 

Esistono diversi modi per proteggere i risparmi dai creditori. Ad esempio, si può costituire un fondo patrimoniale o una polizza vita ed è sempre bene tenere il conto corrente al di sotto di una determinata soglia al di sotto della quale il pignoramento è vietato.

Ma non tutti questi strumenti sono efficaci e, com’è giusto che sia, la legge tenta di contemperare le esigenze primarie di sostentamento del debitore con gli interessi del creditore. Sicché quest’ultimo, dinanzi a manovre fraudolente volte a nascondere i beni e sottrarli all’esecuzione forzata, può sempre tutelare i propri diritti con la cosiddetta “azione revocatoria”. 

Cerchiamo di comprendere, più nel dettaglio, come proteggere i risparmi dai creditori: quali strumenti esistono per tutelarsi dalle incertezze del futuro. 

Il fondo patrimoniale

Il metodo tradizionale per tutelare i propri beni dai creditori è quello di costituire un fondo patrimoniale. Il fondo patrimoniale può riguardare solo: 

  • gli immobili (case, terreni), 
  • i beni mobili registrati (auto, moto, imbarcazioni);
  • i titoli di credito nominativi.

Con il fondo patrimoniale tali beni diventano impignorabili. Lo sono però solo a patto che il debito sia stato contratto per: 

  • esigenze voluttuarie (ad esempio l’acquisto di un’auto di lusso o di una vacanza); 
  • o per scopi speculativi come, ad esempio, gli investimenti. 

Invece, in tutti gli altri casi, quando cioè il debito nasce per far fronte ai bisogni della famiglia, i beni immessi nel fondo patrimoniale sono pignorabili. Lo sono anche quando il debito si riferisce ad obbligazioni contratte per il lavoro imprenditoriale o professionale: il lavoro infatti è pur sempre legato ai bisogni della famiglia. 

Il pignoramento del fondo patrimoniale è altresì possibile per debiti fiscali collegati al reddito lavorativo e per le spese condominiali (essendo collegate alla casa che è un bene indispensabile per la famiglia). 

Il fondo patrimoniale può essere costituito solo da coppie sposate o da coppie legate da unione civile. Non può essere istituito da single o da coppie di fatto. Inoltre per la sua costituzione è necessario l’atto notarile (pagando quindi le relative imposte e la parcella: all’incirca 1.500 euro).

In fin dei conti, il fondo patrimoniale ha perso buona parte del suo appeal visto che ormai sono poche le famiglie sposate che possano permettersi spese che vadano al di là dei bisogni vitali.

Cassette di sicurezza

C’è chi mette i contanti nelle cassette di sicurezza della banca piuttosto che nella cassaforte di casa. Il creditore non può sapere cosa il debitore nasconde nella cassetta di sicurezza, ragion per cui è inverosimile che si possa rischiare un pignoramento dei soldi depositati lì dentro. 

Polizze vita 

Le polizze vita sono impignorabili per legge. Tutte le assicurazioni vita non possono essere né soggette a pignoramento né a sequestro. Non sono pignorabili quindi tanto i fondi accantonati dall’assicurazione quanto i premi corrisposti dalla compagnia al verificarsi dell’evento-sinistro (la morte). In particolare, l’articolo 1923 del codice civile vieta categoricamente ai creditori di pignorare il capitale (o rendita) accumulato dall’assicurato per il tramite della polizza vita.

Quindi investire i risparmi in una polizza vita costituisce un modo per sottrarli al rischio di un pignoramento. Attenzione però: deve trattarsi effettivamente di una polizza vita, a prescindere dal nome dato al contratto. Difatti la semplice indicazione nella contrattualistica del titolo “polizza” o simili non sarà sufficiente per qualificare il contratto alla stregua di “assicurazione sulla vita”. Un semplice prodotti finanziario che non sia collegato all’assicurazione sulla vita è quindi pignorabile.

Fondi pensione e piani pensionistici

Fondi pensioni e piani pensionistici (come il PIP) non possono essere pignorati ma, a differenza delle polizze vita, ciò vale solo per quanto riguarda il capitale in accumulo, ossia le somme accantonate presso il Fondo. Nel momento invece in cui l’assicurato riscatterà la somma, quest’ultima può essere pignorata nei limiti di un quinto, come del resto qualsiasi pensione. Lo si evince dall’art. 11 del D.lgs. 252/2005. In quel momento quindi sarà bene considerare che, se l’importo viene accreditato sul conto corrente, il debitore potrebbe subire il pignoramento del 20% dell’importo stesso, salvo nel caso in cui questo dovesse essere “spostato” su un altro conto o speso.

Ricordiamo che i fondi pensione sono prodotti destinati a realizzare un capitale (o rendita) che, salvo eccezioni, è possibile riscattare quando il beneficiario maturi l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia.

L’assegno circolare

Un espediente per sottrarre al pignoramento i risparmi è quello di immetterli in un assegno circolare intestato a un soggetto qualsiasi (anche allo stesso debitore). In tali casi la banca rilascia l’assegno a fronte della consegna delle somme in contanti o tramite prelievo dal conto corrente. I creditori non possono essere a conoscenza dell’assegno sicché non potranno neanche pignorarlo. L’assegno circolare va reclamato dopo tre anni o, diversamente, può essere di nuovo rinnovato con un nuovo titolo. 

Questo sistema viene utilizzato anche per abbassare la soglia dell’Isee in modo da godere – seppur illecitamente – di benefici socio assistenziali. Leggi sul punto Come abbassare Isee.

Il trust

Un metodo ulteriore per rendere impignorabili gli immobili è il trust: si tratta di uno strumento che permette di intestare case e terreni a un soggetto fiduciario col compito di amministrarli entro un certo termine per poi restituirli al proprietario. In questo frangente, i creditori non potranno pignorare i beni del trust in quanto non risulteranno intestati al debitore.

Si tenga però conto che il trust può essere revocato dal creditore entro cinque anni dalla sua costituzione. 

Visti i costi che esso implica, è sempre preferibile utilizzarlo solo in presenza di grossi patrimoni.

Il vincolo di destinazione 

Molto simile al fondo patrimoniale è il vincolo di destinazione che consente di destinare determinati immobili familiari a uno scopo meritevole di tutela, come ad esempio il sostentamento di figli disabili. Anche questo strumento, però, come il trust, può essere oggetto di revocatoria da parte dei creditori entro cinque anni. Deve però risultare che il debitore non abbia altri beni utilmente pignorabili oltre a quelli immessi nel vincolo di destinazione. Leggi la guida sul vincolo di destinazione.

L’intestazione ai familiari

Non manca chi, per sfuggire al pignoramento, intesta i propri beni a parenti e familiari. Si tratta di atti di donazione che però possono essere revocati dai creditori entro 5 anni dalla loro trascrizione nei pubblici registri. Anche in questo caso, però, l’azione revocatoria è possibile a patto che, all’esito della donazione, il debitore sia rimasto privo di beni da pignorare.

Il conto corrente

La legge stabilisce che il conto corrente su cui viene accreditato lo stipendio o la pensione non può essere pignorato se non supera un importo pari al triplo dell’assegno sociale (annualmente rivalutato dall’Inps).

Dunque, nel caso di pignoramento del conto corrente, la giacenza sul conto corrente dove viene accreditato lo stipendio o la pensione può essere pignorata solo per la parte che eccede il triplo dell’assegno sociale ossia 1.509,81 euro (503,27 x 3 = 1.509,81). Questo significa che se il conto corrente ha solo 1.500 euro, quanto in esso depositato alla data della notifica del pignoramento non può essere bloccato. Se, invece, presenta un saldo di 2.000 euro, si possono pignorare solo 490,19 euro (pari alla differenza tra 2.000 e 1.509,81). 

Per rendere impignorabili i risparmi quindi è possibile mantenere il conto al di sotto di questa soglia e, ogni volta che la supera, effettuare un prelievo o bonificare l’eccedenza su un conto intestato a terzi. 



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