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Arriva la Mia, la sostituta del Reddito di cittadinanza

7 Marzo 2023 | Autore:
Arriva la Mia, la sostituta del Reddito di cittadinanza

Come funziona la Misura di Inclusione attiva: chi ne ha diritto e quali sono gli importi. 

Chissà se al governo prima scelgono gli acronimi e poi i nomi… Perché mai questa volta si può dire Nomen Omen… il nome è un presagio del destino. Perché? Perché MIA è la nuova misura di sostegno per i poveri, quella che sostituirà il Reddito di Cittadinanza, misura che il Governo ha ormai cancellato. 

Quindi a breve dovremo fare i conti con questo nuovo nome. Ma che significa MIA? Significa Misura di inclusione attiva. E chi ne ha diritto? A quanto ammonta? Da quando si potrà avere? Come fare la domanda? 

La riforma del nuovo sussidio di povertà ha un nome: MIA, ossia Misura di Inclusione Attiva. Ed è pronta per sostituire il Reddito di cittadinanza, con la prima bozza che ne delinea le principali caratteristiche. Annunciando un risparmio stimato tra i 2 e i 3 miliardi di euro, il nuovo sussidio prevede importi da 375 a 500 euro. Molto meno del Reddito di cittadinanza. 

L’introduzione della Mia prevede per coloro che sono in grado di lavorare un sistema a maglie più strette rispetto al passato: potranno comunque presentare domanda per la Mia, ma si vedranno riconoscere un trattamento in misura ridotta del 25% rispetto all’assegno mensile previsto per le famiglie dove sono presenti disabili, minori o anziani. 

Vediamo chi ha diritto alla misura di inclusione attiva.

A chi spetta la MIA

Le famiglie che possono accedere alla Mia sono divise in due categorie.

Abbiamo innanzitutto le famiglie povere con persone occupabili ossia con persone che sono potenzialmente in grado di lavorare. Si tratta delle famiglie che hanno almeno una persona tra i 18 e i 60 anni e nessun disabile, minorenne o anziano.

E poi ci sono le famiglie povere senza persona occupabili: sono quelle con categorie «deboli», cioè con all’interno almeno un minore, un anziano con più di 60 anni o un disabile. 

Come vedremo questa distinzione è importante per la durata della MIA e per l’importo a cui si ha diritto.

E difatti i non occupabili si hanno diritto a 500 euro al mese. Invece gli occupabili hanno diritto solo a 375 euro al mese. 

Ora vediamo a quanto deve ammontare l’Isee per avere la MIA. Vi ricordo che l’Isee è l’indicatore della ricchezza familiare che vi fornisce l’Inps. Ebbene per avere MIA il vostro isee non deve superare 7.200 euro. Ricordiamo che per il Reddito di cittadinanza era di 9.360 euro.

Inoltre, per evitare contestazioni della Comunità Europea che ci aveva condannato per non aver dato accesso al Reddito di Cittadinanza agli stranieri, bisogna essere sì ancora residenti in Italia ma solo da 5 anni e non 10 come col Reddito di cittadinanza.  

Quanto dura la MIA?

Veniamo alla durata che è inferiore al Reddito di cittadinanza che come sapete è di 18 mesi. Per i non occupabili, la Mia durerà 18 mesi solo per la prima domanda, per poi scendere a 12 mesi dalla seconda domanda.

Per gli occupabili invece la misura che non potrà durare più di un anno. Dopo la seconda domanda la scadenza scende a sei mesi e una eventuale terza domanda si potrà avanzare solo dopo una pausa di un anno e mezzo.

A quanto ammonta la MIA?

Vediamo ora a quanto si ha diritto con la MIA.

L’importo base per un single non occupabile della Misura di inclusione attiva dovrebbe essere lo stesso del Reddito di cittadinanza: 500 euro al mese. Per chi deve pagare un affitto potrebbe esserci una quota in più, ma su questo la discussione è ancora aperta. Per gli occupabili invece la quota base potrebbe scendere a 375 euro.  

I beneficiari della Misura di inclusione attiva che rientrano nella categoria degli “occupabili” dovranno accettare un’offerta di lavoro adeguata, altrimenti perderanno il diritto al sussidio. Anche un solo rifiuto comporterà la revoca della misura.

Anche i minorenni con almeno 16 anni avranno diritto alla MIA ma saranno tenuti all’obbligo di partecipazione attiva, formazione e lavoro nel nuovo sussidio contro la povertà se non impegnati in un percorso di studi. Sono esclusi dall’obbligo i beneficiari della Mia over 60, nonché i componenti con disabilità. Possono essere esonerati dall’obbligo i componenti con carichi di cura (figli minori di tre anni di età o disabili in condizioni di gravità).

Quando presentare la domanda per la Mia?

Da quanto scatta la MIA? Il sussidio diventerà disponibile subito dopo la proroga di sette mesi del Reddito di cittadinanza, come stabilito dalla Manovra 2023. Pertanto sarà possibile presentare le prime richieste per la Misura di inclusione attiva a partire da settembre, secondo le modalità che saranno definite nei prossimi mesi.

 



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