Raccolta differenziata: che fare se un condomino non rispetta le regole


Come fare in condominio per installare le telecamere per il controllo sulla raccolta differenziata sulla spazzatura.
La gestione della raccolta differenziata in condominio può rappresentare un problema in presenza di persone incivili e irrispettose delle regole: un problema sia per il decoro e l’igiene delle aree comuni, sia per le possibili multe che il condominio potrebbe ricevere dal Comune. Sorge pertanto il dilemma su quali siano i poteri dell’amministratore e quali misure questi possa adottare per far osservare le norme a tutti quanti.
Prima però di analizzare le possibili soluzioni e comprendere che fare se un condomino non rispetta le regole della raccolta differenziata è bene ricordare che l’amministratore di condominio ha il compito di gestire la raccolta differenziata, di vigilare sulla corretta gestione dei rifiuti da parte dei condomini e di adottare le misure necessarie a far rispettare le regole. Questi suoi doveri non implicano, secondo la Cassazione [1], una responsabilità solidale dell’amministratore stesso, insieme al condominio, nei confronti del Comune per il pagamento delle eventuali multe (leggi Raccolta differenziata non rispettata: chi paga?). Ma ciò non toglie che l’amministratore possa essere revocato dall’incarico se non adempie correttamente ai propri obblighi di controllo.
In questo articolo esploreremo i poteri dell’amministratore in caso di violazione delle norme sulla raccolta differenziata da parte di uno o più condomini. Analizzeremo la possibilità di imporre sanzioni, di far pagare eventuali multe, di installare sistemi di telecamere per monitorare la raccolta dei rifiuti e di adottare altre misure per garantire il rispetto delle norme ambientali. Ma procediamo con ordine.
Multe
Il condominio ha la possibilità di sanzionare coloro che non rispettano il regolamento condominiale e le delibere assembleari, incluse le regole sulla raccolta differenziata dei rifiuti. L’amministratore può infliggere multe che variano da 1 euro a 200 euro e possono arrivare fino a 800 euro in caso di recidiva. Ma ciò solo a condizione che tale previsione sia contenuta nel regolamento e che l’assemblea abbia approvato l’applicazione della sanzione autorizzando l’amministratore a procedere in tal senso nei confronti dei responsabili.
In ogni caso, l’irrogazione delle sanzioni deve essere sempre proporzionata alla gravità dell’infrazione commessa.
Segnalazioni alla polizia
In aggiunta, è possibile che il condominio o i singoli proprietari informino direttamente la polizia municipale in caso di comportamenti illeciti di un inquilino relativo alla raccolta differenziata. La polizia ha l’obbligo di intervenire e, se non lo fa, è possibile informare di ciò direttamente il sindaco.
La segnalazione potrà essere fatta dall’amministratore stesso o da ciascun singolo condomino. Sarà bene utilizzare la Pec o una raccomandata a/r.
Telecamere
Quando un condomino non rispetta le regole della raccolta differenziata, l’intero condominio rischia una multa da parte della polizia municipale. Ma cosa si può fare in questi casi? Spesso, i condomini si trovano costretti a raccogliere le prove per dimostrare chi ha commesso l’infrazione. In questi casi, l’installazione di un impianto di videosorveglianza potrebbe essere la soluzione migliore. Tuttavia, prima di procedere con tale installazione, è necessario effettuare una valutazione sulla “necessità” dell’installazione nel condominio e in un determinato periodo. Solo in questo modo si potrà installare un impianto di videosorveglianza per controllare il corretto smaltimento dei rifiuti da parte dei condomini e prevenire eventuali multe a carico dell’intero condominio.
Inoltre, per evitare di violare la privacy delle persone, si può limitare l’area di ripresa della telecamera esclusivamente al punto della raccolta dei rifiuti, evitando di riprendere i passanti che non sono coinvolti nell’operazione di smaltimento o le altre parti comuni del condominio.
Per dimostrare la necessità dell’installazione dell’impianto di videosorveglianza, sarà importante allegare alla delibera le eventuali sanzioni comminate al condominio per violazione delle regole di raccolta differenziata da parte di alcuni condomini. Infatti, la presenza di sanzioni può dimostrare l’opportunità dell’installazione dell’impianto.
Per l’installazione della telecamera, l’amministratore non può agire se prima non ha convocato l’assemblea ponendo la questione all’ordine del giorno e ottenendo da questa l’autorizzazione. In particolare è necessario che che vi sia la maggioranza dei presenti che rappresentino almeno la metà dei millesimi dell’edificio.
L’impianto di videosorveglianza installato per controllare il corretto smaltimento dei rifiuti può avere anche altre finalità, come quella di deterrente contro i furti o per monitorare comportamenti illeciti dei condòmini.
Dopo aver ottenuto l’autorizzazione dall’assemblea, è possibile procedere all’installazione delle telecamere, rispettando le indicazioni fornite dal Garante della privacy. In particolare, occorre affiggere un cartello ben visibile che informi della presenza delle telecamere e limitare la conservazione dei filmati ad un tempo strettamente necessario per reprimere eventuali comportamenti illeciti, come previsto dall’articolo 28 del Gdpr. I filmati dovranno essere custoditi da un responsabile del trattamento con i requisiti tecnici ed organizzativi previsti, e potranno essere visionati solo in caso di necessità di punire comportamenti illeciti. Inoltre, il Garante consiglia di conservare i filmati per un periodo non superiore ai sette giorni lavorativi, o 24/48 ore in caso di aree con dipendenti come i portieri, rispettando l’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori.
note
[1] Cass. ord. n. 4561/2023.