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Nuova Irpef: quanto pagheremo di tasse?

10 Marzo 2023 | Autore:
Nuova Irpef: quanto pagheremo di tasse?

La riforma fiscale, tre aliquote Irpef e meno detrazioni: cosa cambia con la riforma fiscale

Se ne parla da molto tempo ma sinora non si è mai fatto nulla. Di cosa? Della riforma del fisco e in particolare della tassa che paghiamo tutti quanti: l’Irpef. 

Innanzitutto è previsto un sistema fiscale con tre aliquote Irpef seguito da una flat tax incrementale per tutti, compresi i lavoratori dipendenti. L’obiettivo è quello di ridurre la pressione fiscale, semplificare il sistema e garantire l’equità orizzontale attraverso una revisione delle voci di spesa fiscali, che attualmente contano oltre 600 voci e sottraggono gettito per 165 miliardi. La revisione prevede una forfettizzazione delle spese fiscali per scaglione di reddito, escludendo le detrazioni per spese sanitarie, istruzione e interessi passivi sui mutui prima casa, così come le deduzioni per i contributi di colf e badanti. Si prevede una tassazione del 4% per il primo scaglione, del 3% per il secondo scaglione e del 2% per il terzo scaglione, che si azzererà oltre i 100mila euro di reddito.

Ci sono due ipotesi sul tavolo del governo.

La prima ipotesi fa scendere le aliquote Irpef a tre:

  • primo scaglione da 0 a 15 mila euro di reddito: aliquota del 23%;
  • secondo scaglione da 15.001 a 50 mila euro: aliquota al 27% (attualmente è al 23%); 
  • terzo scaglione da 50.001 a salire: aliquota al 43%.

Resta intaccata la no-tax area.

La seconda ipotesi, che è meno costosa per lo Stato, prevede anch’essa tre scaglioni di reddito e tre aliquote, ma in questo caso si interviene sui primi due scaglioni. 

  • primo scaglione da 0 a 28 mila: aliquota del 23%; 
  • secondo scaglione da 28.001 a 50 mila euro: aliquota del 33%. 
  • terzo scaglione da 50.001 a salire: aliquota del 43%. 

Secondo quest’ultimo scenario, i redditi più bassi (fino a 34 mila euro) vedrebbero aumentare l’imposta e, dunque, a giovare della riforma sarebbero i più ricchi.

Si parla poi della cancellazione dell’Irap. Le società di persone, gli studi associati e le società tra professionisti non saranno più soggetti all’Irap, grazie all’introduzione di una sovraimposta sulla base imponibile Ires. Questa modifica è stata ritenuta necessaria per finanziare la spesa sanitaria, considerando che l’Irap dei privati garantisce alle regioni entrate per oltre 17 miliardi. Inoltre, ci saranno importanti cambiamenti riguardo all’Iva, tra cui una razionalizzazione del numero di aliquote, una revisione del regime delle detrazioni e una procedura semplificata per i rimborsi a cittadini e imprese.



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