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Come dividere i beni durante un divorzio

13 Marzo 2023 | Autore:
Come dividere i beni durante un divorzio

Il problema della divisione dei beni che non compongono la casa familiare data in abitazione all’ex moglie si pone solo per le coppie in comunione dei beni. 

Il divorzio è una situazione difficile per ogni coppia, che spesso comporta la necessità di dover dividere i beni acquisiti durante il matrimonio. Tale divisione può essere un processo complesso e delicato, che richiede la conoscenza di alcune norme di legge. Ma attenzione: la legge interviene solo qualora gli ex coniugi non riescano a trovare un accordo bonario tra loro rivolto a realizzare una equa ripartizione del patrimonio familiare. 

Nel corso di questo articolo cercheremo di suggerire come dividere i beni durante un divorzio, esploreremo i vari aspetti da considerare le modalità di valutazione, le eventuali eccezioni previste dalla legge e le possibili alternative alla divisione dei beni. Inoltre, forniremo utili consigli per gestire al meglio la situazione e raggiungere un accordo equo per entrambe le parti. 

Come vedremo a breve, il primo passo è determinare se la coppia è sposata in comunione o separazione dei beni. Nel primo caso, i beni acquisiti durante il matrimonio sono di proprietà comune e devono essere divisi in modo equo tra i coniugi. Nel secondo caso, i beni rimangono di proprietà esclusiva di chi li ha acquistati.

Il passo successivo è cercare di trovare un accordo. È sempre preferibile cercare una soluzione consensuale al problema della divisione dei beni, evitando il ricorso al tribunale. In questo modo, si risparmiano tempo, denaro ed energie e si evita l’incertezza di affidare la decisione ad un giudice.

Se non si riesce a trovare un accordo, si può optare per una divisione equa dei beni mediante l’estrazione a sorte. In questo caso, i beni vengono suddivisi in gruppetti e ad ogni coniuge viene data la possibilità di scegliere un gruppetto a turno. È importante che i gruppetti siano equilibrati per valore.

Se anche questa soluzione non soddisfa entrambi i coniugi, l’ultima opzione è affidarsi al giudice che stabilirà la divisione in modo equo. È importante sapere che la decisione del giudice è inappellabile e dovrà essere accettata dai coniugi.

Ma procediamo con ordine e vediamo come dividere i beni durante il divorzio.

Quali beni vanno divisi con il divorzio?

C’è una prima questione da chiarire. Se la coppia ha avuto dei figli e il giudice li ha collocati presso la residenza della madre, è verosimile quest’ultima si vedrà assegnare anche il diritto di abitazione sulla casa familiare. Ebbene, tale diritto si estende anche a tutti i mobili, arredi ed elettrodomestici che la compongono, almeno quelli essenziali all’uso della dimora (si pensi a una lavatrice, un frigorifero, un forno, un armadio guardaroba, i letti, il tavolo da pranzo, le sedie, i divani, la televisione, ecc.). Questo significa che la divisione dei beni acquistati durante il matrimonio non può estendersi ad essi, ma solo a quelli che non sono pertinenti all’esercizio del diritto di abitazione (come, ad esempio, un’auto, dei quadri, degli oggetti di valore, ecc.).

C’è un secondo aspetto importante. La divisione dei beni comprati dai coniugi, anche con denaro di uno solo dei due, è un problema che si pone solo per le coppie sposate in regime di comunione dei beni. Difatti, solo in questi casi la proprietà dei beni è di entrambi i coniugi, per metà ciascuno. 

Invece, nelle coppie in separazione dei beni il problema della divisione si pone solo per quei beni che sono stati acquisiti con denaro di entrambi i coniugi e sempre che si tratti di una spesa onerosa, che vada ben oltre i normali doveri coniugali di aiutarsi a vicenda. Tanto per fare un esempio, se il marito offre un aiuto economico alla moglie che voglia acquistare per sé un elettrodomestico che le consenta di cucinare più velocemente, il suo sostegno si considera rientrante nei normali doveri di solidarietà familiare e quindi non è soggetto al rimborso. Diverso è invece il caso di un uomo che paghi quasi interamente il prezzo dell’auto della moglie e possa dimostrarlo (dovrà cioè conservare le prove dei pagamenti effettuati).

Come si dividono i beni in caso di divorzio

Tutte le volte in cui si deve procedere alla divisione dei beni, si verifica prima se sia possibile trovare un accordo tra i coniugi. Ciascuno dei due indicherà quindi i beni che vuol tenere per sé e, all’esito di ciò, si redigerà una scrittura privata. In essa le parti si daranno innanzitutto atto che l’accordo compone qualsiasi lite possa tra loro insorgere in futuro sulla divisione dei beni e su eventuali pretese di rimborso; in secondo luogo, il documento indicherà quali beni restano al marito e quali alla moglie. Si tratterò cioè di fare una sorta di inventario.

I coniugi potrebbero anche prevedere che uno dei due acquisti tutti i beni liquidando all’altro la metà del controvalore in denaro.

Se l’accordo non riesce, i coniugi provvederanno a creare due o più gruppi di beni tra loro omogenei e di valore simile. Ad esempio, si suddivideranno prima i quadri in due diversi gruppi di pari valore; poi gli elettrodomestici; poi gli arredi leggeri (come divani, tavoli e sedie); poi i guardaroba e le librerie, ecc. 

Una volta fatto ciò, i coniugi tireranno a sorte, per ciascun gruppo, l’assegnazione della proprietà. Così prima verrà attribuita in modo casuale l’assegnazione dei quadri, poi degli elettrodomestici, e così via.

In tal modo si dovrebbe realizzare una ripartizione equa.

La valutazione dei beni deve presupporre l’accordo dei coniugi; in caso contrario può essere affidata a un terzo di comune accordo che abbia la fiducia di entrambi. 

All’esito di tutto ciò, se non ci sono contestazioni, si redige una scrittura privata in cui si dà atto della divisione.

Come si dividono i beni se non c’è l’accordo

Se i coniugi non sono d’accordo, la divisione dei beni viene affidata al giudice della separazione o del divorzio. Attenzione però: il giudice opererà nello stesso modo in cui si è detto sopra, con la differenza che le parti dovranno anche affrontare le spese legali. Ecco perché l’accordo è più conveniente.

Se però si tratta di beni di valore che potrebbero essere venduti all’asta, il giudice provvederà in tal senso. Potrebbe succedere per un garage, un’auto, una collezione di quadri, ecc.



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