Dove la prostituzione è legale?


I Paesi in cui non viene punito offrire il proprio corpo in cambio di soldi oppure chiedere le prestazioni di una professionista del sesso. Che succede in Italia.
Offrire il proprio corpo per dare dei piaceri sessuali ad un’altra persona in cambio di denaro è una scelta che può essere più o meno discutibile in termini morali. Ma non in termini legali. No, almeno in determinati Paesi, dove la prostituzione è legale. Italia compresa.
Nel nostro Paese, chiunque può prostituirsi e chiunque può far salire una prostituta in auto senza rischiare alcunché. Purché, però, non intralci la circolazione accostando malamente sul ciglio della strada: in questo caso, ci sarebbe una sanzione per violazione di una norma del Codice della strada, non certo per la finalità di quella sosta. Quello che, invece, non è consentito è avviare un’attività per guadagnarci sopra, cioè lo sfruttamento della prostituzione: in questo caso, si commette reato.
Oltre all’Italia, in Europa ci sono altri Paesi in cui la prostituzione è legale seguendo, però, due modelli:
- il modello abolizionista, che consiste nel non punire questa pratica ma, nello stesso tempo, di non regolamentarla. Sono, però, vietate alcune condotte legate ala prostituzione, come il reclutamento e lo sfruttamento delle prostitute, la gestione di case chiuse, ecc.;
- il modello regolamentarista: oltre a non punire la pratica della prostituzione, lo Stato tende a regolamentarla, ad esempio imponendo delle tasse, consentendo l’apertura di quartieri a luci rosse in determinate zone, ecc.
Seguendo il modello abolizionista, la prostituzione è legale in Europa in:
- Armenia;
- Belgio;
- Bulgaria;
- Danimarca;
- Estonia;
- Finlandia;
- Irlanda;
- Italia;
- Liechtenstein;
- Lussemburgo;
- Macedonia del Nord;
- Malta;
- Principato di Monaco;
- Polonia;
- Portogallo;
- Regno Unito;
- Repubblica Ceca;
- Romania;
- Repubblica di San Marino;
- Slovacchia;
- Spagna.
Seguendo, invece, il modello regolamentarista, la prostituzione è legale in:
- Paesi Bassi;
- Germania;
- Turchia;
- Austria;
- Svizzera;
- Grecia;
- Ungheria;
- Lettonia.
Dov’è legale la prostituzione fuori dall’Europa?
In Africa, nella maggior parte dei Paesi la prostituzione è illegale. Tuttavia, la situazione di estrema povertà in alcune zone del Continente nero fa sì che si auna pratica piuttosto diffusa.
Lo stesso accade in alcuni Stati asiatici: in Thailandia, ad esempio, la prostituzione è illegale ma viene spesso tollerata e, in parte, anche regolamentata. Una situazione simile è quella che si presenta in Giappone dove, formalmente, non è legale prostituirsi ma non è difficile trovare delle inserzioni in cui le «professioniste del sesso» descrivono con dovizia di particolari le proprie prestazioni.
Oltreoceano, in Messico la prostituzione è legale. In Canada, viene punito il cliente ma non la prostituta. Negli Stati Uniti, la legge cambia da uno Stato all’altro, anche se in generale non viene consentita, se non in alcune zone del Nevada, purché venga praticata in bordelli autorizzati. Nell’America del Sud, la prostituzione è legale in Cile ma non nei bordelli. In Brasile non esiste alcuna legge in proposito ma vengono puniti i bordelli e lo sfruttamento.
In Oceania, la prostituzione è legale in Nuova Zelanda e pressoché in tutta l’Australia, anche se vengono punite le attività connesse come lo sfruttamento.
Prostituzione: la legge in Italia
Come detto, in Italia chiunque si può prostituire e chiunque può andare con una prostituta senza rischiare né una sanzione penale né una sanzione amministrativa. Dunque, la prostituzione è legale.
Ci sono, però, dei limiti a questa pratica. La prostituzione è illegale se:
- coinvolge un minorenne;
- la prostituta si «offre» con modi contrari al pubblico pudore (ad esempio, si mostra nuda sul ciglio della strada). Non è reato ma, comunque, illecito amministrativo;
- la prestazione avviene in un luogo pubblico o aperto al pubblico, come ad esempio nel parcheggio di un ristorante o di un supermercato: scatta l’illecito di atti osceni in luogo pubblico punito con la sanzione da 5.000 a 10.000 euro;
- la prestazione avviene senza il consenso della prostituta che, ad un certo punto, si rifiuta di continuare e chiede esplicitamente al cliente di fermarsi: in tal caso, scatta il reato di violenza sessuale;
- ci sono i presupposti per i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione;
- le prestazioni avvengono in una «casa di tolleranza».