Debiti fiscali: addio cartelle esattoriali e prescrizione


La nuova legge di riforma del fisco dice addio ai ruoli: pignoramenti e ipoteche più veloci.
C’era una volta la cartella esattoriale, notificata ai contribuenti che non pagavano le imposte, le tasse o le sanzioni. Tra breve scomparirà. E con essa scompariranno anche i ruoli. E i termini di prescrizione si allungheranno. Sono queste le novità più interessanti della legge di delega fiscale che il governo sta emanando nell’ottica di rendere ancora più rapido il recupero dei crediti fiscali. Niente più lungaggini dunque quando si tratterà di procedere a ipoteche e pignoramenti, soprattutto presso terzi ossia sui conti correnti dei contribuenti.
Lo scopo della riforma fiscale è evitare l’iter che oggi si sostanzia in ben quattro diversi passaggi: a) accertamento e avviso di pagamento da parte dell’ente titolare del credito; b) formazione del ruolo e consegna all’Agente per la riscossione; c) notifica della cartella da parte dell’Esattore al contribuente; d) avvio del pignoramento o delle azioni cautelari come ipoteche e fermi auto.
Domani, invece, ruolo e cartella saranno mandati in soffitta: uscendo di scena tali atti si procederà alla notifica, da parte dell’ente titolare del credito, di accertamenti direttamente esecutivi da parte della pubblica amministrazione (ad esempio Agenzia Entrate, Inps, Inail, ecc.) che varranno come le vecchie cartelle. Non ci sarà quindi alcun passaggio intermedio, nelle cui lungaggini spesso interveniva la prescrizione del debito o qualche difetto di notifica che consentiva al contribuente di farla franca.
Per garantire una maggiore efficienza in questo processo, il governo ha previsto l’istituzione dell’accertamento esecutivo, come previsto dalla bozza dell’articolo 18 della delega fiscale. Inoltre, i termini di prescrizione saranno estesi per velocizzare l’azione di recupero e si punterà ad aumentare la collaborazione con gli intermediari finanziari per semplificare e automatizzare le procedure di pignoramento dei rapporti finanziari dei contribuenti.
Ampliare i tempi di prescrizione dei debiti fiscali è una parola che lascia i brividi se si tiene conto che già oggi tutte le imposte erariali – quelle cioè dovute allo Stato – si prescrivono in 10 anni.
L’obiettivo è di ridurre l’enorme somma di crediti non saldati dall’ex Equitalia, ora Agenzia Entrate Riscossione, che ha raggiunto la cifra record di 1.153 miliardi di euro alla fine del 2022. Ci sono ancora 174 milioni di cartelle da pagare da circa 20 milioni di contribuenti, il che rappresenta numeri sorprendenti. Tuttavia, sono stati compiuti i primi passi per risolvere il problema attraverso l’ultima legge di Bilancio, che ha introdotto la tregua fiscale.
Allo stesso tempo per consentire i pagamenti la delega promette di estendere la chance della dilazione extra large fino a 120 rate, in pratica in dieci anni.
Questo nuovo approccio prevede di concentrarsi maggiormente sull’incasso, gradualmente eliminando il ruolo delle cartelle, che sono state a lungo viste come la principale soluzione per il recupero dei crediti. L’obiettivo è di evitare un ulteriore accumulo di cartelle e accelerare il processo di recupero dei fondi.
Buonasera,scusate ma per quanto riguarda,le cartelle prescritte ormai da decenni e non seguite da pignoramenti o
da quantal’ altro, quando dite che saranno archiviate,intendete dire che saranno cancellate definitivamente.
Grazie per un vostra gradita risposta