Caduta con la moto in una buca: quando non c’è risarcimento?


Se l’insidia stradale era facilmente visibile ed evitabile, in un contesto illuminato e di scarso traffico, non è possibile chiedere il risarcimento del danno.
In linea di principio, il proprietario della strada (ad esempio il Comune) possono essere responsabili per eventuali danni causati dalle buche presenti sulla strada, ma ci sono alcune situazioni in cui non è possibile ottenere tutela.
Una recente sentenza della Cassazione spiega quando non c’è risarcimento per la caduta con la moto in una buca. La vicenda, che attiene ai danni riportati da un motociclista finito rovinosamente a terra a causa del dislivello tra due tombini, serve a fare il punto della situazione sull’attuale stato della giurisprudenza in materia di incidenti causati da “insidie stradali”.
Bisogna subito ricordare che se, da un lato, è compito dell’amministrazione locale tenere in buon stato di manutenzione le strade ed eventualmente segnalare eventuali pericoli, dall’altro lato i cittadini devono prestare attenzione a dove mettono le ruote. Sicché laddove le dimensioni della buca sono particolarmente ampie da rendere evidente e facilmente avvistabile la fossa, non è possibile chiedere alcun risarcimento. Così come non è possibile quando la caduta avviene in pieno giorno, in una strada quindi illuminata, e in condizioni di scarso traffico che consentano di scrutare attentamente il suolo.
In casi del genere, secondo la Cassazione, si può presumere che la caduta sia avvenuta a causa dell’imprudenza del motociclista.
Ma procediamo con ordine e vediamo quando non spetta il risarcimento per la caduta su una buca stradale.
Innanzitutto, il proprietario della strada non può essere considerati responsabile se la buca è stata segnalata in modo chiaro e visibile e il conducente della moto non ha prestato la dovuta attenzione. In questo caso, la responsabilità ricade esclusivamente sul pilota.
Inoltre, se la buca è presente sulla strada da poco tempo sicché l’ente pubblico preposto alla manutenzione non ha avuto il tempo di ripararla, potrebbe essere necessario dimostrare che il proprietario della strada o il Comune erano a conoscenza della presenza della buca e non hanno fatto nulla per risolvere il problema.
Se la caduta in moto è stata causata da una mancanza di manutenzione della moto stessa, come ad esempio una pressione degli pneumatici insufficiente, non sarà possibile ottenere un risarcimento.
Ci sono anche altri casi in cui potrebbe non esserci un risarcimento per una caduta in moto causata da una buca. Ad esempio, se il motociclista stava guidando in stato di ebbrezza o sotto l’influenza di droghe, non avrà certo diritto a un risarcimento a meno che non riesca a dimostrare che l’incidente sarebbe avvenuto anche in condizioni di lucidità (cosa davvero difficile da provare).
Allo stesso modo non c’è risarcimento se il conducente viene multato per eccesso di velocità o comunque le circostanze facciano ritenere che questi abbia tenuto un’andatura non conforme allo stato dei luoghi.
La giurisprudenza esclude il risarcimento quando la caduta avviene su una strada nota alla vittima: questi infatti, proprio perché a conoscenza del pericolo, avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione (si pensi a una buca vicino casa o al luogo di lavoro).
Ed ancora è escluso il risarcimento quando la strada è in condizioni di evidente dissesto. Anche in questo caso il contesto deve suggerire maggiore prudenza nel conducente.
Infine non è dovuto il risarcimento in una situazione di facile avvistabilità della buca perché grande, quando l’incidente avviene in un pieno giorno o comunque su una strada ben illuminata e con il traffico scarso. Secondo la sentenza in commento, in presenza di tali circostanze deve presumersi che il motociclista abbia tenuto una condotta imprudente, tale da poter essere considerata l’unica causa della caduta.
note
[1] Cass. civ, sez. III, ord., 14 marzo 2023, n. 7363