Multa mentre andavo al pronto soccorso


Annullamento multa per stato di necessità: è legittima la sanzione per eccesso di velocità per emergenza medica?
Può essere multato un automobilista che porta il passeggero in ospedale per una emergenza medica e, proprio a causa dell’urgenza, viola i limiti di velocità, passa col semaforo rosso e pone in essere una serie di manovre pericolose? La questione attiene all’applicazione del cosiddetto «stato di necessità», previsto dal codice penale, alle sanzioni amministrative: applicazione ritenuta possibile dalla giurisprudenza, ma solo al concorrere di determinate condizioni.
Di tanto ci occuperemo in questo articolo: chiariremo innanzitutto se è legittima la multa mentre si va al pronto soccorso e se si può fare ricorso. Vedremo però quali sono le condizioni per l’annullamento della multa per stato di necessità, quali cioè le ipotesi in cui è possibile appellarsi alla cosiddetta “emergenza medica” e cosa prevede la giurisprudenza in proposito. Ma procediamo con ordine.
Indice
Stato di necessità e multa stradale
Secondo una recente sentenza della Cassazione [1], ai fini della sussistenza della scriminante dello stato di necessità anche all’ambito delle sanzioni amministrative (quale è appunto una multa stradale), è indispensabile che ricorra un’effettiva e imminente situazione di pericolo di danno grave alla persona del conducente o del passeggero. Tale pericolo non deve essere altrimenti evitabile, se non proprio violando le norme del codice della strada.
Pertanto non vale ad escludere la responsabilità del conducente lo stato di necessità invocato in ragione di un malore lamentato da un passeggero, qualora non si riscontri che egli versasse in una situazione di effettivo pericolo e non risulti l’impossibilità di provvedere diversamente al suo soccorso.
Lo stato di pericolo non deve essere effettivo: può anche trattarsi di un timore del trasgressore, frutto di una sua errata percezione della realtà, rivelatasi poi infondata. Si pensi a chi corre in ospedale temendo un infarto quando in realtà aveva solo una semplice fibrillazione. Tuttavia, l’erronea persuasione di trovarsi in una situazione di pericolo non deve essere provocata non da un mero stato d’animo, ma da circostanze concrete e oggettive che la giustifichino. Non può quindi essere frutto di un’attitudine allarmista del trasgressore: anche una persona di media diligenza avrebbe dovuto temere dinanzi a determinati sintomi.
Condizioni per annullare la multa mentre si va in ospedale
Come già introdotto all’inizio, lo stato di necessità, che giustifica comportamenti contrari alla legge, può essere applicato non solo ai reati, ma anche alle violazioni del codice della strada, per evitare sanzioni amministrative. Tuttavia, devono ricorrere una serie di condizioni. Vediamo concretamente quali sono le condizioni per poterlo invocare e chiedere quindi l’annullamento della multa per emergenza medica.
Situazione di pericolo
Il trasgressore deve violare il codice della strada perché ritiene di trovarsi in una condizione di pericolo.
Il pericolo deve essere un danno grave alla persona: si tratta quindi della salute del conducente o di un passeggero. Non si può quindi invocare lo stato di necessità se si porta un animale dal veterinario. Né si può invocare lo stato di necessità per salvare i propri beni: pertanto non si può violare il codice della strada solo per recarsi d’urgenza a casa avendo ricevuto un segnale sullo smartphone dell’allarme domestico o per portare il cellulare a riparare perché caduto nell’acqua.
Lo stato di pericolo non deve essere causato dalla condotta volontaria del trasgressore.
Gravità del pericolo
Non tutti i pericoli possono giustificare la violazione delle norme del codice della strada. Si deve anche trattare di un’urgenza. Ad esempio, un semplice taglio al dito che richiede l’intervento del pronto soccorso potrebbe non giustificare una manovra tanto pericolosa da mettere a repentaglio la vita altrui.
Non è necessario che vi sia un rischio di morte, ma non è neanche possibile parlare di gravità in caso di una ferita leggera come il taglio a una mano (a meno che non vi sia una forte fuoriuscita di sangue).
Come detto in apertura, non è necessario che la situazione di pericolo sia effettiva: ciò che conta è la percezione soggettiva della gravità e dell’urgenza da parte del trasgressore, tenendo conto del suo grado culturale e delle conoscenze mediche. Ad esempio, se una persona pensa di avere un infarto ma in realtà ha solo delle fibrillazioni cardiache e, per evitare un pericolo imminente, fugge verso l’ospedale, essa potrebbe rientrare nello stato di necessità, anche se la diagnosi medica finale è diversa.
Situazione di urgenza
Per poter invocare lo stato di necessità, la situazione di pericolo deve essere imminente e attuale: l’azione deve quindi risultare urgente. Se il pericolo è già superato o ovviato, non si può parlare più di urgenza. Ad esempio, non è possibile invocare lo stato di necessità per assistere alla nascita del proprio figlio se la madre ha già assistenza medica così come non lo è il fatto di correre in ospedale per un parente già morto.
Situazione estrema
In presenza di un pericolo imminente, l’illecito può essere giustificato solo se è l’unico modo per evitare il pericolo stesso. Se esiste un’altra via lecita per evitare il pericolo o se il pericolo è prevedibile, non c’è stato di necessità. Così è valida la multa per chi si muove in ritardo avendo così determinato l’urgenza se invece, agendo in anticipo, alcuna situazione di pericolo si sarebbe verificata.
Inoltre, il danno causato non deve essere sproporzionato al pericolo generato.
note
[1] Cass. ord. n. 7457/2023.