Classificazioni di donazioni: le varie tipologie e le regole speciali.
Siamo abituati a pensare che la donazione sia il semplice gesto di regalare qualcosa a qualcuno: un oggetto, del denaro, un’auto, una casa. Ma il diritto distingue diversi tipi di donazioni. E le classificazioni vengono fatte a seconda del valore della donazione, delle modalità con cui essa si realizza o della giustificazione che sorregge la donazione.
In questo breve articolo vedremo quanti tipi di donazione ci sono e vedremo come, per ciascuna di esse, la legge preveda delle disposizioni speciali, soprattutto in tema di tassazione.
Indice
Come si fa la donazione
Partiamo dalla regola generale: solo così sarà più facile comprendere le eccezioni e quindi quanti sono i tipi di donazione previsti dalla legge.
La donazione consiste nel regalare un diritto o un oggetto (mobile, immobile, denaro) a un altro soggetto (il cosiddetto donatario). Si parla di donazione anche quando una persona paga un debito per conto altrui o rinuncia a un credito che aveva nei confronti di un altro soggetto.
La donazione richiede un atto notarile e la presenza di due testimoni. Donante e donatario quindi devono prendere un appuntamento dal notaio e sottoscrivere un atto, detto appunto “atto di donazione”.
La donazione è un atto a titolo gratuito, a fronte della quale quindi il donatario non deve corrispondere nulla salvo l’obbligo degli alimenti. In pratica, se il donante dovesse, per qualsiasi ragione, trovarsi in una grave condizione di difficoltà economica da mettere a repentaglio la sua stessa vita, il donatario dovrà versargli le somme necessarie solo alla sopravvivenza e comunque nei limiti del valore del bene ricevuto.
Abbiamo detto che la donazione è un atto a titolo gratuito. Essa resta tuttavia pur sempre un contratto: e ciò perché è necessaria sia la manifestazione di volontà del donante (che deve voler attribuire il bene al donatario) e del donatario (che deve accettare la donazione). L’accettazione può essere anche tacita, con la presa in consegna del bene.
La donazione è irrevocabile: non si può quindi più richiedere la restituzione di ciò che si è regalato salvo nel caso di:
- ingratitudine del donatario: ricorre in presenza di comportamenti particolarmente gravi, con rilievo penale;
- sopravvenienza di figli per il donante.
Quali sono le tasse sulla donazione?
L’atto di donazione viene poi registrato dal notaio che versa così l’imposta di registro riscossa in precedenza dal donatario.
L’atto di donazione viene tassato altresì con l’imposta sulle donazioni (e anche in tal caso il pagamento ricade sul donatario) secondo aliquote che variano a seconda dei rapporti di parentela tra le parti. In particolare vengono previste le seguenti aliquote:
- coniuge, parte dell’unione civile e parenti in linea retta (genitori e figli, rispettivi ascendenti e discendenti in linea retta, adottanti e adottati): imposta del 4% che scatta però solo sul valore della donazione eccedente € 1.000.000 (cosiddetta “franchigia”);
- fratelli e sorelle: imposta del 6% che scatta però solo sul valore della donazione eccedente € 100.000;
- altri parenti fino al 4° grado, affini in linea retta e affini in linea collaterale fino al 3° grado: imposta del 6%
- altri soggetti: imposta dell’8%
- persona portatrice di handicap: imposta del 4%, 6% o 8% a seconda della parentela, che scatta però solo sul valore della donazione che eccede € 1.500.000.
Sul tema fiscale, leggi anche Le tasse sulle donazioni e successioni: come funzionano.
Donazioni in base al valore
In base al valore della donazione distinguiamo tra:
- donazione di modico valore;
- donazioni di non modico valore.
Le donazioni di modico valore sono quelle che non comportano un grosso impoverimento del donante. Quindi bisogna considerare le condizioni economiche di quest’ultimo.
Le donazioni di non modico valore sono tutte le altre.
Le donazioni di modico valore non necessitano dell’atto notarile e dei due testimoni. Non devono quindi avvenire necessariamente per iscritto e possono realizzarsi anche con la semplice consegna del bene o del denaro.
La donazione di un immobile non è mai considerata di modico valore.
Le donazioni di modico valore non vengono mai tassate.
Donazioni in base alle modalità con cui vengono eseguite
A seconda di come viene donato il bene, si distingue tra:
- donazione diretta;
- donazione indiretta;
Lo schema tradizionale è quello della donazione diretta: un soggetto, proprietario di un bene, lo intesta a un altro. Oppure un soggetto regala a un altro una somma di denaro, o paga per conto di questi un debito oppure rinuncia a un credito che aveva nei suoi confronti.
La donazione però può essere realizzata anche in altro modo: regalando al donatario il denaro per acquistare un bene specifico. In tal caso si parla di donazione indiretta. Si pensi al padre che intende acquistare la casa al figlio e, così, mette a sua disposizione la somma di denaro necessaria a pagare il venditore.
La donazione indiretta può realizzarsi versando il denaro al donatario affinché paghi poi il venditore oppure versandolo direttamente al venditore.
La donazione indiretta che abbia ad oggetto immobili non sconta imposizione fiscale. Quindi non si paga l’imposta sulle donazioni.
Donazione di immobili
Le donazioni di immobili possono avere ad oggetto:
- l’intera proprietà;
- l’usufrutto;
- la nuda proprietà.
- Nel secondo e nel terzo caso, la proprietà si scinde in due: da un lato c’è un soggetto che ha la nuda proprietà e dall’altro un soggetto che ha un diritto reale immobiliare parziario.
In particolare, il donante che regala l’usufrutto mantiene per sé la nuda proprietà dell’immobile di cui ritorna completamente proprietario non appena l’usufrutto sarà cessato.
Se invece il donante regala la nuda proprietà, egli manterrà il diritto reale minore (ad esempio l’usufrutto, il diritto di superficie, il diritto di passaggio, ecc.).
Donazione in base al motivo
Scopo della donazione ordinaria è il cosiddetto spirito di liberalità che, in parole comuni, possiamo tradurre con «generosità».
Esistono però ulteriori motivi per fare una donazione che danno luogo a diverse tipologie di donazioni. Vediamole qui di seguito.
Donazione rimuneratoria
Esistono innanzitutto le donazioni remuneratorie ossia quelle in cui assume rilievo il motivo del regalo in quanto collegato a uno specifico e precedente comportamento del donatario. Si tratta delle donazioni:
- per riconoscenza verso il donatario (si pensi a una persona che, avendo ricevuto una cortesia da un’altra, si disobblighi a Natale con un regalo);
- per i meriti e per la particolare stima e gratitudine che il donante nutre nei confronti del donatario (ad esempio perché questi ha proceduto alla pubblicazione di un manoscritto con una prestigiosa casa editrice o ha superato un concorso pubblico di particolare difficoltà);
- per speciale rimunerazione (ad esempio il paziente che faccia un regalo al medico che lo ha guarito o il cliente che faccia una regalo all’avvocato che ha vinto la sua causa).
Ad ogni modo il donante non può attribuire beni o diritti per speciale remunerazione a pubblici ufficiali e pubblici impiegati: in tal caso la donazione remuneratoria, costituisce reato di corruzione a meno che abbia un valore non superiore a 150 euro.
A differenza della donazione ordinaria, la donazione remuneratoria:
- è irrevocabile;
- non obbliga il donatario a prestare gli alimenti al donante;
- comporta a carico del donante la garanzia per l’evizione ossia l’assicurazione che sui beni non gravano diritti di terzi o che questi possono vantare.
Donazione per liberalità d’uso
Si tratta di regali determinati da usi e convenzioni sociali. Si pensi alla mancia al cameriere, al regalo per il matrimonio o il compleanno.
Per distinguere tra liberalità d’uso e donazione, si utilizza il criterio del valore del bene donato. Se il valore è proporzionale al tenore di vita, alle tradizioni familiari e alla decorosità, considerando anche le possibilità economiche e le condizioni sociali di chi effettua la donazione, allora si tratta di una liberalità d’uso.
La distinzione tra donazione e liberalità d’uso può sembrare sottile, ma è importante ai fini fiscali e giuridici. Mentre la donazione è fatta per pura liberalità, senza alcuna forma di corrispettività, la liberalità d’uso ha lo scopo di riconoscere un valore adeguato ai servizi ricevuti, in linea con il costume sociale e familiare, senza obblighi contrattuali. Il criterio che permette di distinguere tra le due è il valore del bene donato, che deve essere proporzionale alle condizioni sociali e alle potenzialità economiche del donatore. Comprendere le differenze tra donazione e liberalità d’uso è fondamentale per evitare errori fiscali e per garantire una corretta gestione del patrimonio.
Donazione obnuziale
In vista di un matrimonio futuro, è possibile fare una particolare forma di donazione chiamata “obnuziale”. Questa donazione può essere effettuata dagli sposi tra di loro o anche da altri soggetti. Ad esempio, uno sposo può donare alla futura sposa e viceversa.
Il donatario in questo tipo di donazione può essere uno o entrambi gli sposi oppure i figli che verranno alla luce in futuro.
Diversamente da quanto avviene nella donazione tipica, in tali ipotesi la donazione:
- si perfeziona senza bisogno di accettazione a seguito della celebrazione del matrimonio a condizione che nell’atto pubblico sia espressamente indicato che la donazione è motivata dal matrimonio stesso;
- non produce effetti fino alla celebrazione del matrimonio (e, quindi, è sottoposta alla condizione sospensiva della celebrazione dello stesso);
- non può essere revocata dal donante né per ingratitudine del donatario né in caso di sopravvenienza di figli;
- non obbliga il donatario a prestare gli alimenti al donante.