Come si effettua la vendita di proprie foto su internet. Breve guida su come orientarsi.
Esplora il mondo legale della vendita di fotografie su internet: una guida dettagliata per navigare nel labirinto di leggi e regolamentazioni che riguardano fotografi, acquirenti e appassionati di fotografia. In questo articolo approfondiremo i diversi aspetti giuridici della vendita di foto su internet: dalle questioni di diritto d’autore alle licenze, passando per le normative sulla privacy e la protezione dei dati.
Per colui che sia abile, per professione o mera passione, a fare foto in formato originale, esistono diverse piattaforme che si prestano come vetrina a fini espositivi o come mediatori per la vendita.
Indice
Alamy
La più famosa ed anche maggiormente utilizzata è Alamy (registrata come Alamy Limited), che è un enorme database fotografico aperto e proprietario, lanciato nel 1999 e gestito da una società privata britannica fondata nel 1999 da James West, laureatosi all’università di Edimburgo, e da Mike Fischer, fisico laureatosi ad Oxford, i quali fino al 2017 ne sono stati rispettivamente amministratore delegato e presidente.
Il sito di Alamy ha dichiarato di possedere un archivio web che complessivamente contiene più di 165 milioni di immagini, vettori, video stock e immagini panoramiche a 360 gradi, inseriti da agenzie fotografiche e professionisti indipendenti, ovvero raccolte dal sito a partire da archivi di notizie, musei e collezioni di rilievo nazionale, ma si accresce altresì di inserimenti da parte di fotografi sia professionisti che amatoriali.
Gli aspetti legali da tenere in considerazione, volendo esporre i propri lavori sulla piattaforma, concernono la proprietà intellettuale ed i diritti d’autore.
Il sito opportunamente espone “termini e condizioni” di detto utilizzo.
Anzitutto Alamy concede l’utilizzo della propria piattaforma per esposizione o vendita dietro cessione della proprietà di tutti i contenuti presenti o visualizzati sul sito, inclusi testo, grafica, fotografie, immagini, immagini in movimento, suoni, illustrazioni e software.
Quindi, il sito diviene proprietario delle immagini che vi sono condivise.
Inoltre tutti gli elementi dei siti web di Alamy, inclusi, senza limitazione, il design generale e il contenuto, sono protetti da marchi, diritti d’autore, diritti morali, marchi commerciali e altre leggi in materia di diritti di proprietà intellettuale.
Inoltre Alamy non concede al cedente di copiare o ritrasmettere parte o interi elementi inseriti nel sito, rimanendo contenuti e tutti i diritti connessi di proprietà esclusiva dello stesso o dei suoi licenziatari, se non diversamente concordato in maniera espressa.
Tale secondo punto rimarca la cessione del diritto morale della foto in maniera ancor più incisiva: immettendo la foto sul portale, non ne è ammesso più nessun utilizzo o condivisione al di fuori del sito stesso, tranne se vi sia stato accordo (preventivo) con Alamy. Quindi, perfezionatasi la cessione del contenuto con espresso accordo ed inserimento sulla piattaforma, il sito acquisisce la proprietà dei contenuti e ne riconosce solamente parte del prezzo di cessione.
Sarà però l’utente a risarcire Alamy di ogni eventuale perdita, spesa, costo o danno in qualsiasi modo sostenuto o subito a causa di una violazione o inadempimento dei termini dell’accordo o per l’uso non autorizzato del contenuto e dei relativi diritti.
Le immagini, ad eccezione delle immagini composite, possono essere utilizzate a scopo commerciale solo dietro stipulazione espressa di un contratto di licenza e dopo la corresponsione del relativo canone.
Alamy, infine, non concede alcuna licenza per utilizzare le immagini cedute e pubblicate sulla piattaforma oltre che all’utente o alla sua azienda; per cui ad eccezione di tale utilizzo limitato interno, il sito non concede nessun altro diritto e vieta all’utente di distribuire, sublicenziare o rendere disponibile per l’utilizzo o la distribuzione alcuna immagine composita.
Alamy vieta all’utente comportamenti che in qualche modo violino qualsiasi legge o regolamento locale, nazionale o internazionale applicabile; inibisce l’invio di materiale pubblicitario o promozionale non richiesto o non autorizzato o per altra forma analoga di istigazione (spam); reprime e richiede il danno per materiali e contenuti contenenti virus, troians, worm, time-bomb, keystroke logger, spyware, adware o qualsiasi altro programma dannoso o codice computer analogo progettato per influire negativamente sul funzionamento di qualsiasi software o hardware del computer.
Fa espresso divieto all’utente di riprodurre, duplicare, copiare o rivendere alcuna parte del sito in violazione a questo accordo e di accedere senza autorizzazione, interferire, danneggiare o pregiudicare alcuna parte del sito web.
Picfair
Anche Picfair è una delle piattaforme online più utilizzate per lo scambio di immagini ed appare molto più flessibile rispetto Alamy: in essa, quando una persona acquista una fotografia, la stragrande maggioranza del compenso va direttamente al fotografo.
Contrariamente al priimo, Picfair consente di mantenere il copyright delle proprie immagini: non esiste un accordo di esclusività, quindi si possono utilizzare le foto altrove pur continuando a pubblicizzarle sulla piattaforma.
Inoltre, le licenze Picfair sono non esclusive e monouso: quando gli acquirenti acquistano immagini come download digitali, non si assumono la proprietà del copyright, ma acquistano l’immagine su licenza. Ciò significa che possono utilizzare l’immagine una volta e solo entro i termini della licenza della foto.
La piattaforma offre 3 tipi di licenza: editoriale e personale, commerciale e pubblicitaria.
In estrema sintesi, in termini di costo Picfair consente ai suoi utenti di acquistare e vendere le proprie foto a prezzi decisi da loro stessi e per tale aspetto è meno costoso di Alamy. In termini di redditività Picfair è redditizio per gli acquirenti e apparentemente i venditori corrono in perdita, mentre in Alamy i processi di vendita e acquisto sono più trasparenti e redditizi.
Pertanto la scelta della piattaforma dipende dall’utilizzo e dalla finalità che si vuole ottenere con i propri lavori: se la finalità è unicamente quella di commercializzare le proprie immagini, certamente sarà consigliabile aderire alla piattaforma che è più visionata ed utilizzata dai propri utenti e che garantisce i corrispettivi più alti.
Viceversa se si ritiene la propria attività professionale ed i propri lavori di rilevante pregio artistico, è consigliabile trattenerne la proprietà intellettuale, potendone poi cedere ad altri l’utilizzo senza vincoli di copyright in favore della piattaforma, rinunziando di contro ad una porzione di compenso.
Articolo tratto dalla consulenza resa dall’avv. Antonio Pagano