Condividere video TikTok è legale?


Sono un content creator (youtuber), creo video a sfondo critico/ironico utilizzando contenuti di altre persone presi da TikTok. Sono stato contattato da un utente a cui ho preso il contenuto per crearne un video satirico (senza offese personali): mi ha chiesto di toglierlo altrimenti mi denuncia. Cosa devo fare?
La legge sul diritto d’autore tutela l’opera altrui, qualunque forma assuma. Possiamo quindi affermare che anche i video di TikTok, così come tutti gli altri presenti sui diversi social, siano protetti dal copyright.
Ciò premesso, è possibile condividere i contenuti altrui soltanto avvalendosi delle normali funzionalità messe a disposizione dalla piattaforma (ad esempio, cliccando sul pulsante “condividi”).
Non è possibile, invece, effettuare il download dei video per realizzare un contenuto proprio: così facendo, infatti, si violerebbe il diritto d’autore che consente solo al titolare dell’opera di potersene avvalere, anche mediante modifiche.
In altre parole, non è possibile manipolare il video realizzato da un’altra persona, anche solo per ragioni di critica o di satira.
Ciò che è possibile fare è invece:
- condividere per intero il contenuto dell’utente attraverso le normali funzionalità della piattaforma. Dopodiché, si può senz’altro aggiungere un proprio commento (anche video) satirico o critico;
- prelevare alcuni frame del filmato altrui e inserirli nel proprio, con l’intento di commentarli o criticarli. Così facendo, non verrà violato il diritto d’autore altrui, in quanto l’opera originale è rimasta sostanzialmente intatta.
Si pensi ad esempio a coloro che recensiscono i film su YouTube: per farlo si avvalgono di poche immagini tratte dal film, sicuramente non dell’intera pellicola.
Secondo la legge sul diritto d’autore (art. 70), infatti, «Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali».
Resta fermo il divieto di realizzare contenuti talmente critici da essere diffamatori: secondo la Cassazione, non occorre mai trascendere fino ad arrivare alle offese personali.