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Rateazione cartella esattoriale con fideiussione: come funziona

27 Marzo 2023 | Autore:
Rateazione cartella esattoriale con fideiussione: come funziona

La cartella di pagamento nei confronti del contribuente: l’importanza dell’escussione del garante

In un recente caso giudiziario, la Corte di Cassazione ha stabilito che la cartella di pagamento emessa nei confronti di un contribuente senza previa escussione del garante delle somme dovute è nulla. La decisione ha riguardato un’accertamento con adesione e offre importanti spunti di riflessione sul ruolo del garante nel contesto fiscale. Ma procediamo con ordine e vediamo come funziona la rateazione della cartella esattoriale con fideiussione.

Escussione del garante: il caso in esame

Il caso analizzato dalla Cassazione riguardava un contribuente che aveva aderito a un’accertamento con adesione e che, dopo aver pagato la prima rata, aveva ottenuto due polizze fideiussorie a garanzia delle somme dovute. Tuttavia, a seguito del mancato pagamento della rata successiva, l’Agenzia delle Entrate aveva provveduto a iscrivere a ruolo le somme dovute senza escussione delle garanzie fornite dalla compagnia assicuratrice.

Il fisco può iscrivere a ruolo solo se il fideiussore non versa il dovuto entro trenta giorni: non rileva la facoltà, riconosciuta nei rapporti tra privati, di rivolgersi prima al debitore principale

La posizione della Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza del 23 marzo 2023, ha stabilito che la cartella di pagamento emessa nei confronti del contribuente senza previa escussione del garante è nulla. Secondo l’articolo 8, comma 3 bis, del decreto legislativo 218/97, l’iscrizione a ruolo delle rate successive alla prima pagata è subordinata al mancato versamento da parte del garante dell’importo garantito, che deve essere richiesto con apposito invito notificato nelle forme di legge.

Il garante ha trenta giorni di tempo dalla notificazione dell’invito per versare l’importo garantito. Solo in caso di inadempimento del garante, il competente ufficio dell’Agenzia delle Entrate provvede all’iscrizione a ruolo delle somme dovute a carico del contribuente e dello stesso garante.

La Cassazione ha anche precisato che non è rilevante la possibilità, riconosciuta dall’articolo 1944 del Codice Civile nei rapporti tra privati, di prevedere il beneficio della preventiva escussione del debitore principale, opponibile solo dal garante e non dall’Amministrazione, vincolata al dettato della legge.

Implicazioni pratiche e consigli

Questa sentenza della Corte di Cassazione evidenzia l’importanza dell’escussione del garante nel contesto fiscale, soprattutto quando si tratta di accertamenti con adesione. Per i contribuenti e i loro garanti, è fondamentale essere consapevoli delle proprie responsabilità e dei propri diritti in materia fiscale.

In caso di mancato pagamento delle rate, è importante che il garante adempia tempestivamente alle proprie obbligazioni, al fine di evitare l’iscrizione a ruolo delle somme dovute a carico del contribuente. Inoltre, i contribuenti devono assicurarsi di pagare le rate nelle tempistiche previste e di mantenere una comunicazione aperta e trasparente con i propri garanti per evitare possibili incomprensioni o dispute legali.

Esempi e casi pratici

Un contribuente aderisce a un’accertamento con adesione e stipula una polizza fideiussoria con una compagnia assicuratrice per garantire il pagamento delle somme dovute. Dopo aver pagato la prima rata, il contribuente non riesce a pagare la rata successiva. L’Agenzia delle Entrate, prima di procedere all’iscrizione a ruolo delle somme dovute, deve escutere il garante, ossia richiedere alla compagnia assicuratrice il pagamento dell’importo garantito. Solo in caso di inadempimento del garante, l’Agenzia delle Entrate può iscrivere a ruolo le somme dovute a carico del contribuente.

Un imprenditore stipula un contratto di fideiussione con una banca per garantire il pagamento delle somme dovute in seguito a un’accertamento fiscale. La banca, in qualità di garante, deve essere escussa dall’Agenzia delle Entrate prima di procedere all’iscrizione a ruolo delle somme dovute dal contribuente, qualora quest’ultimo non paghi le rate stabilite. Se il garante non adempie alle proprie obbligazioni entro trenta giorni dalla notifica dell’invito a pagare, l’Agenzia delle Entrate può procedere all’iscrizione a ruolo delle somme dovute sia a carico del contribuente che del garante.

Un professionista aderisce a un’accertamento con adesione e fornisce una garanzia personale come fideiussione. In caso di mancato pagamento delle rate, il garante, ossia la persona che ha fornito la garanzia personale, deve essere escusso dall’Agenzia delle Entrate. Solo se il garante non versa l’importo garantito entro trenta giorni dalla notifica dell’invito, l’Agenzia delle Entrate può iscrivere a ruolo le somme dovute a carico del contribuente.

Conclusione

La recente ordinanza della Corte di Cassazione ha chiarito che la cartella di pagamento emessa nei confronti del contribuente senza previa escussione del garante è nulla, sottolineando l’importanza dell’escussione del garante nel contesto fiscale. Contribuenti e garanti devono essere consapevoli delle proprie responsabilità e dei propri diritti per evitare spiacevoli conseguenze legali e finanziarie.


note

[1] Cass. ord. n. 8384/2023 del 23.03.2023: «In tema di accertamento con adesione, in caso di mancato pagamento, da parte del contribuente, anche di una sola delle rate successive, il competente ufficio dell’Agenzia delle entrate può provvedere all’iscrizione a ruolo delle somme dovute a carico del contribuente, oltreché del garante, solo se il garante, invitato ad adempiere, non versa l’importo garantito entro trenta giorni, con conseguente illegittimità della cartella di pagamento emessa nei confronti del contribuente senza previa escussione del garante, a nulla rilevando, in contrario, la possibilità, riconosciuta dall’articolo 1944 Cc nei rapporti tra privati, di prevedere il beneficio della preventiva escussione del debitore principale».

  


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