Da chi è composto il Consiglio nazionale per l’economia e per il lavoro? Quali sono le forze rappresentate e quali le sue funzioni?
L’articolo 99 della Costituzione istituisce uno degli organi ausiliari con funzione consultiva e di controllo rispetto all’operato di altre istituzioni. Parlamento e Governo hanno, in altre parole, dei punti di come consulenza e come verifica di ciò che fanno. Tra questi organi ausiliari troviamo il Cnel, cioè il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, di cui si occupa, per l’appunto, il citato articolo della Costituzione. Nello specifico, che cos’è il Cnel, da chi è composto e quali sono le sue funzioni?
Stando a quanto scritto nella Costituzione, il Cnel, cioè il Consiglio nazionale per l’economia e per il lavoro, è un organo di consulenza delle Camere e del Governo per le materie e secondo le funzioni che gli sono attribuite dalla legge, con potere:
- di iniziativa legislativa;
- di contribuire alla elaborazione della legislazione economica e sociale nel rispetto dei princìpi ed entro i limiti stabiliti dalla legge.
Il Consiglio è composto da 64 membri, cioè:
- 10 esperti in materia di economia e di lavoro;
- 6 rappresentanti delle associazioni di promozione sociale e delle organizzazioni di volontariato;
- 48 rappresentanti delle categorie produttive, di cui 22 delegati dei lavoratori dipendenti, 9 dei lavoratori autonomi e 17 in rappresentanza delle imprese.
La funzione consultiva del Cnel viene esercitata anche nei confronti delle Regioni e delle Province autonome. Le istituzioni, però, non sono obbligate ad accettare il parere del Consiglio, che risulta vincolante solo quando il ministero dell’Economia e delle Finanze deve elaborare la relazione previsionale e programmatica da presentare alle Camere. In tutti gli altri casi, i pareri espressi dal Cnel non sono mai vincolanti.
Indice
Chi è rappresentato al Cnel?
Presso il Cnel sono rappresentate anche più di 30 forze economiche e sociali. Tra queste:
- l’Abi, Associazione bancaria italiana;
- i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil;
- i sindacati autonomi;
- le associazioni di imprenditori (Confindustria, Confartigianato, Cna, Confcommercio, Confesercenti);
- la Confederazione dei coltivatori diretti;
- la Confederazione generale dell’agricoltura;
- la Confederazione delle cooperative;
- la Confederazione dei liberi professionisti;
- l’Osservatorio nazionale sul volontariato.
Che cosa fa il Cnel?
Il Consiglio può proporre al Parlamento dei disegni di legge redatti in articoli ed approvati a maggioranza dai membri del Cnel. Può, inoltre, dare il proprio contributo all’elaborazione di leggi in materia economica e sociale attraverso studi e relazioni.
Più nello specifico, le materie su cui lavora il Cnel sono:
- politica e programmazione economica e sociale;
- valutazione della congiuntura economica;
- politica dell’Unione europea ed attuazione della stessa;
- andamenti generali, settoriali e locali del mercato del lavoro;
- assetti normativi e retributivi espressi dalla contrattazione collettiva;
- tenuta dell’Archivio nazionale dei contratti collettivi di lavoro;
- livelli e qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali alle imprese e ai cittadini;
- valutazione delle politiche pubbliche.
Il Cnel offre il proprio contributo all’elaborazione della legislazione e la propria consulenza alle Camere e al Governo attraverso:
- valutazioni e proposte sui più importanti documenti ed atti di politica e di programmazione economica e sociale;
- pareri, obbligatori e non vincolanti;
- rapporti sugli andamenti generali, settoriali e locali del mercato del lavoro e sugli assetti normativi e retributivi espressi dalla contrattazione collettiva;
- esame, sulla base dei rapporti predisposti dal Governo, le politiche comunitarie e la loro attuazione;
- osservazioni e proposte di propria iniziativa;
- studi, indagini e ricerche di propria iniziativa;
- relazione annuale al Parlamento e al Governo sui livelli e la qualità dei servizi erogati dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali alle imprese e ai cittadini;
- tenuta e aggiornamento dell’Archivio nazionale dei contratti e degli accordi collettivi di lavoro nel settore pubblico, predisponendo una relazione annuale sullo state della contrattazione collettiva nelle pubbliche amministrazioni;
- conferenza annuale sull’attività compiuta dalle amministrazioni pubbliche, per la discussione e il confronto sull’andamento dei servizi delle pubbliche amministrazioni e sui problemi emergenti;
- designazione di rappresentanti delle categorie produttive e di componenti in organismi pubblici a carattere nazionale.