Chi ha un Isee di 40.000 euro?


A che cosa corrisponde in termini reddituali un indicatore economico equivalente sulla soglia oltre la quale non si ha diritto a bonus o agevolazioni?
L’Isee è l’indicatore attraverso il quale viene valutata la situazione economica dei nuclei familiari che chiedono una prestazione sociale agevolata. L’accesso a queste prestazioni, infatti, come ai servizi di pubblica utilità a determinate condizioni (telefono, luce, gas, ecc.) è legato al possesso di certi requisiti soggettivi e alla situazione economica della famiglia. La normativa stabilisce spesso una soglia massima oltre la quale o non si ha diritto alle prestazioni o se ne ha diritto in maniera decisamente ridotta, ed è quella dei 40.000 euro. Tenuto conto del fatto che «Isee» non è uguale a «reddito», chi ha un Isee di 40.000 euro e, quindi, resta escluso da alcuni benefici?
Stabilirlo con certezza non è semplice: l’Isee, infatti, tiene conto non solo dei redditi percepiti ma anche di altri parametri come i beni mobili o immobili posseduti, la composizione del nucleo familiare, ecc. Tuttavia, in termini reddituali, si calcola che un Isee di 40.000 euro corrisponda a un guadagno netto annuo compreso tra 30-35.000 euro, cioè mediamente 2.500 euro al mese per nucleo familiare (sarebbero 32.500 euro per 13 mensilità).
Si tratta, evidentemente, di una stima di massima: come detto, oltre al reddito vanno calcolare tutte le altre variabili.
Con l’Isee di 40.000 euro si può avere diritto a bonus e agevolazioni come:
- l’assegno unico universale (che non tiene conto dell’Isee);
- la carta acquisti per la spesa alimentare;
- i buoni pasto;
- bonus prima casa per i giovani under 36.
Indice
Come sapere se l’Isee è a 40.000 euro?
Per fare il calcolo dell’Isee, bisogna compilare la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), il documento che contiene le informazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali del nucleo familiare del contribuente che consentono all’Inps di calcolare l’indicatore Isee e di sapere se si arriva ai 40.000 euro. A tal fine, è possibile:
- rivolgersi a un Caf;
- utilizzare la Dsu precompilata che si trova sul sito dell’Inps, accedendo con Spid, Carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi.
Occorre presentare i seguenti dati e documenti riguardanti tutti i componenti del nucleo familiare al fine della compilazione della Dichiarazione sostitutiva unica:
- copie di codice fiscale e documento di identità;
- gli estratti dei conti correnti al 31 dicembre del secondo anno solare precedente all’anno di richiesta dell’Isee. Insieme a essi, va presentata anche la giacenza media dei conti correnti dello stesso anno. Entrambi questi documenti sono facilmente reperibili presso uno sportello bancario, ma se non si vuole perdere molto tempo, è possibile scaricarli dall’app connessa al proprio conto corrente;
- se si è possessori di immobili, vanno presentate le visure catastali. Se, invece, si è in affitto, occorre fornire una fotocopia del contratto di locazione;
- dichiarazione dei redditi dei componenti;
- targhe dei veicoli posseduti;
- documentazione relativa ai mutui accesi.
La dichiarazione viene inviata all’Inps. L’Istituto comunica dopo qualche giorno l’Isee al diretto interessato.
Come si calcola l’Isee?
Il calcolo dell’Isee varia non solo a seconda della situazione patrimoniale del nucleo familiare ma anche in base:
- al numero dei componenti del nucleo stesso;
- il parametro della scala di equivalenza in rapporto al numero dei componenti.
Tale rapporto è il seguente, secondo l’Inps:
- 1 componente: parametro 1,00;
- 2 componenti: parametro 1,57;
- 3 componenti: parametro 2,04;
- 4 componenti: parametro 2,46;
- 5 componenti: parametro 2,85.
Vengono applicate delle maggiorazioni ai parametri sopra indicati in questi termini:
- 0,35 per ogni ulteriore componente;
- 0,5 per ogni componente con disabilità media, grave o non autosufficiente;
- 0,2 in caso di presenza nel nucleo di tre figli;
- 0,35 in caso di presenza di quattro figli;
- 0,5 in caso di presenza di almeno cinque figli;
- 0,2 per nuclei familiari con figli minori, elevata a 0,3 se c’è almeno un figlio di età inferiore a tre anni compiuti, in cui entrambi i genitori o l’unico presente abbiano svolto attività di lavoro o di impresa per almeno sei mesi nell’anno di riferimento dei redditi dichiarati. La maggiorazione si applica anche in caso di nuclei familiari composti esclusivamente da un solo genitore non lavoratore e da figli minorenni. Ai soli fini della maggiorazione, fa parte del nucleo familiare anche il genitore non convivente, non coniugato con l’altro genitore che abbia riconosciuto i figli, a meno che non ricorrano casi specifici.
Il componente del nucleo che sia beneficiario di prestazioni socio-sanitarie residenziali a ciclo continuativo o si trovi in convivenza anagrafica e non sia considerato nucleo familiare a sé stante, incrementa la scala di equivalenza calcolata in sua assenza di un valore pari a 1.