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Assegno di inclusione: 7.560 euro all’anno alle famiglie con anziani o disabili

2 Maggio 2023 | Autore:
Assegno di inclusione: 7.560 euro all’anno alle famiglie con anziani o disabili

L’Assegno di inclusione: una nuova misura per sostenere le famiglie più vulnerabili. Ecco chi ne ha diritto e a quanto ammonta la misura.

Il Governo italiano ha recentemente introdotto una significativa novità per le famiglie in difficoltà: dal gennaio 2024, il Reddito di cittadinanza verrà sostituito dall’Assegno di inclusione. Questa nuova misura è stata pensata per offrire un sostegno economico più consistente a nuclei familiari con disabili, minorenni o over 60, introducendo importanti cambiamenti rispetto al precedente sistema.

Le caratteristiche dell’Assegno di inclusione

L’Assegno di inclusione prevede un beneficio annuale fino a 6.000 euro, pari a 500 euro al mese, a cui si aggiunge un contributo affitto per locazioni regolari fino a 3.360 euro all’anno, ovvero 280 euro al mese. Tuttavia, l’ultima versione del Dl Lavoro introduce una novità importante: il beneficio sale a 7.560 euro all’anno (630 euro al mese) per i nuclei familiari composti interamente da persone over 67 o da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza. Per queste famiglie, il contributo affitto scende a 1.800 euro l’anno, pari a 150 euro al mese.

Il beneficio viene erogato per 18 mesi e, dopo un mese di stop, può essere rinnovato per ulteriori periodi di 12 mesi.

Le nuove regole sull’accettazione dell’offerta di lavoro

Un’altra novità contenuta nell’ultima bozza del decreto riguarda la definizione dell’offerta di lavoro che, se rifiutata, comporta la perdita del sussidio. Il beneficiario dell’assegno di inclusione, in grado di lavorare, è tenuto ad accettare in tutta Italia un rapporto di lavoro a tempo indeterminato o a termine di durata oltre i 12 mesi, un lavoro a tempo pieno o a tempo parziale non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno, purché la retribuzione non sia inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi.

Se il contratto offerto è inferiore a 12 mesi, ma non inferiore a un mese, il luogo di lavoro non deve essere distante più di 80 Km dalla residenza del beneficiario. In caso di contratti di durata tra uno e sei mesi, l’Assegno viene temporaneamente sospeso.

L’aggiornamento della scala di equivalenza

L’ultima bozza del Dl modifica anche la scala di equivalenza, sulla quale si basano il requisito reddituale per accedere al sussidio e l’ammontare finale dell’aiuto. Si tratta di un “punteggio” attribuito a ciascun componente del nucleo familiare, che influisce sulla soglia di reddito ammessa e sul valore del beneficio in base alla numerosità della famiglia e alla gravità della situazione. Nell’ultima versione, assume maggiore rilevanza la presenza di un ulteriore componente con disabilità o non autosufficiente, che “vale” da solo 0,5 punti nella scala di equivalenza.

La soglia dell’Isee familiare per accedere all’Assegno di inclusione sarà di 9.360 euro, in linea con quella prevista per il Reddito di cittadinanza.

Un passo avanti nella lotta alla povertà e all’esclusione sociale

L’introduzione dell’Assegno di inclusione rappresenta un passo avanti significativo nella lotta alla povertà e all’esclusione sociale in Italia. Questa nuova misura, infatti, punta a fornire un sostegno economico più ampio e mirato alle famiglie più vulnerabili, mettendo al centro le esigenze delle persone disabili, degli anziani e dei minori.

Tuttavia, è importante sottolineare che il successo dell’Assegno di inclusione dipenderà anche dalla capacità del Governo di monitorare e controllare efficacemente l’erogazione dei benefici, per evitare abusi e favorire l’inclusione lavorativa dei beneficiari.



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