Cosa rientra nella violenza sessuale?


Cos’è il reato di violenza sessuale secondo la legge e quando scatta: per l’incriminazione penale non è necessario un rapporto ma è sufficiente sfiorare, anche per pochi secondi, una delle parti erogene del corpo della vittima.
Il reato di violenza sessuale, secondo la legge, non riguarda solo la violazione dell’intimità genitale, ma si configura anche in caso di un semplice contatto fisico con una zona erogena, cioè una parte del corpo particolarmente sensibile. In pratica, basta un contatto indesiderato su una qualsiasi parte del corpo per parlare di violenza sessuale. Vediamo, alla luce dei chiarimenti forniti dalla giurisprudenza, cosa rientra nella violenza sessuale, quando cioè può scattare una querela e i termini entro cui questa può essere presentata.
Indice
Cosa rientra nella violenza sessuale?
La violenza sessuale non è solo la congiunzione fisica dettata con la forza.
Si ha violenza sessuale anche quando il rapporto non viene consumato, ad esempio perché le urla della vittima mettono in allerta i vicini e l’aggressore è costretto a scappare.
Si ha violenza sessuale anche quando lo scopo del reo non è quello di avere un rapporto sessuale ma un semplice contatto. Non importa se da tale contatto non deriva alcuna forma di piacere fisico. Anche un rapido toccamento che non genera eccitazione può determinare il reato. Così ha detto la Cassazione nella sentenza n. 11624/2022.
Affinché si possa avere violenza sessuale è quindi sufficiente toccare una zona che viene ritenuta “erogena” come: collo, cosce, orecchio, seno o il petto in generale, natiche, labbra.
Dunque rientra nella violenza sessuale anche:
- il palpeggiamento dei glutei o la semplice mano morta;
- il bacio rubato, ottenuto con l’inganno o quando la vittima è posta nella condizione di non potersi sottrarre (perché cinta alla vita oppure perché posta con le spalle al muro);
- lo sfioramento per un attimo dell’interno cosce;
- lo strusciamento del pube all’interno di un autobus, anche se c’è molta gente;
La Cassazione ha detto che si può avere violenza sessuale anche in assenza di un contatto fisico quando una persona, tramite internet, costringa un’altra a inviare materiale sessuale o a fare atti di autoerotismo dinanzi a un video, sotto minaccia di diffusione di altre foto, precedentemente ottenute, di carattere privato.
Non è invece violenza sessuale, ma il più blando reato di violenza privata, il bacio sulla guancia non voluto.
Quali sono gli elementi per avere violenza sessuale?
Elemento essenziale e sufficiente affinché vi sia violenza sessuale è, oltre ovviamente al contatto di cui abbiamo parlato sopra, l’assenza di volontà della vittima. Il diniego però si può manifestare non solo con comportamenti espliciti (il rifiuto verbale, la fuga, il tentativo di ribellione, ecc.) ma anche taciti. È stata considerata violenze sessuale la condotta di chi conduce una donna in un parcheggio appartato, lontano dal centro urbano, e lì chieda insistentemente – nonostante l’iniziale diniego – un rapporto sessuale. Difatti, in un caso del genere, il “sì” può essere stato solo il frutto del timore di subire conseguenze peggiori per il diniego, in un luogo isolato.
Il consenso deve sussistere durante tutto il rapporto. Sicché se la donna inizialmente accetta l’atto ma poi si sottrae e chiede di astenersi, l’uomo deve rispettare tale volere. La violenza sessuale consiste infatti anche nell’atto sessuale iniziato con il consenso della donna, ma poi da questa revocato nel corso del rapporto anche per un semplice e capriccioso ripensamento (si pensi all’ipotesi a un uomo che voglia fare pratiche particolari o che voglia togliersi il preservativo). Difatti, per capire se una ragazza è stata violentata bisogna verificare che il consenso di questa sia rimasto integro dall’inizio alla fine del rapporto.
Il consenso non può essere estorto, oltre che con la violenza (esplicita o velata), anche con l’inganno. È stata ritenuta violenza sessuale il rapporto di un uomo che abbia adescato una donna fingendosi un addetto a un casting per una trasmissione televisiva o un ricco imprenditore, caratteristiche che invece non aveva. Fingersi di essere una persona che non si è al fine di ottenere un rapporto integra la violenza sessuale.
Violenza sessuale su una donna disabile, ubriaca o drogata
Per manifestare la volontà all’atto, la donna deve essere capace di intendere e volere. Pertanto è violenza sessuale se la vittima si trova in condizioni di incapacità come nel caso di:
- persona disabile o in una grave condizione fisica che ne pregiudica le capacità (ad esempio stato di depressione patologica);
- persona sotto effetto di alcol o droga. Avere un rapporto consenziente con una donna ubriaca non esclude la possibilità di essere successivamente querelati per violenza sessuale;
La violenza sessuale con minorenne
La possibilità di esprimere il proprio consenso si acquista solo a partire da 14 anni. Da 14 anni in poi, quindi, se c’è il consenso, non è mai reato. Invece al di sotto di 14 anni, si commette reato di atti sessuali con minorenne. Eccezionalmente, non è reato se la donna ha 13 anni e l’uomo 17.
Quindi un atto sessuale tra una persona di 14 anni e una di 60 non è reato.
È invece reato se la vittima ha 13 anni, anche se consenziente e tra i due c’è un rapporto d’amore di lunga data.
Cosa si intende per tentativo di violenza sessuale?
Secondo l’articolo 609-bis del codice penale, un atto può avere una valenza sessuale anche se non riguarda direttamente l’area genitale. In sostanza, l’importante è che la persona coinvolta non abbia dato il suo consenso e il toccamento riguarda una zona erogena.
La Corte di Cassazione ha precisato che un tentativo di violenza sessuale si configura solo quando non c’è assolutamente alcun contatto fisico con la persona coinvolta. Quindi, anche se il contatto fisico è stato breve, se non è stato consentito, si tratta comunque di violenza sessuale.
Entro quanto tempo può arrivare una denuncia per violenza sessuale?
La violenza sessuale è un reato perseguibile solo su querela di parte, quindi non d’ufficio. Se non c’è quindi la richiesta della vittima, le autorità non possono procedere.
La querela può essere sporta entro 12 mesi dall’accaduto.
Il fatto che la querela sia stata sporta diversi mesi dopo l’atto di violenza non rende la dichiarazione della vittima meno credibile. Dunque, anche se la querela viene presentata poco prima dello scadere dei termini, il reato non può essere considerato meno grave.
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