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Caduta su grata di marciapiede: quando il risarcimento è dovuto?

26 Maggio 2023 | Autore:
Caduta su grata di marciapiede: quando il risarcimento è dovuto?

Il Comune è tenuto al risarcimento per una caduta su una grata posizionata sul marciapiede anche se il locale sottostante è privato.  

Hai mai inciampato su una grata mentre camminavi per strada? Se ti è successo un evento del genere ti sarai chiesto se il Comune ti debba risarcire. E il dubbio sarà stato ancora più forte se la griglia è al servizio di un locale privato come una cantina, un magazzino, un garage. Ti sarai chiesto a chi spetta la manutenzione di tale elemento stradale e chi ne assume la responsabilità. 

A stabilire quando è dovuto il risarcimento per la caduta su una grata di marciapiede è stata più volte la giurisprudenza. Questo articolo si propone di rispondere ad alcune delle più consuete domande sul tema e di chiarire come, in base all’interpretazione dei giudici, viene affrontato il problema del risarcimento per danni in seguito a cadute per strada.

Chi è il responsabile in caso di caduta su una grata?

Secondo la giurisprudenza (si veda sentenza n. 877/21 del Tribunale di Trani), il Comune ha la responsabilità di risarcire parzialmente un pedone che inciampa e cade a causa di una grata posta sul marciapiede, anche se tale grata serve a fornire areazione a un locale privato situato al di sotto.

Perché mai il risarcimento è solo parziale? Perché è onere di ciascun pedone guardare dove mette i piedi e far attenzione alle situazioni di pericolo. Chi cammina guardando in aria non può poi pretendere il risarcimento dal titolare dell’area.

Attenzione però: conta la prevedibilità del pericolo. Sicché se la caduta avviene di notte, in un’area non illuminata, il risarcimento deve essere totale.

Quando il pedone deve essere prudente?

Nonostante il Comune abbia il dovere di risarcimento, il giudice deve prendere in considerazione anche l’atteggiamento del pedone. Ad esempio, se il pedone non presta la dovuta attenzione mentre cammina e inciampa, parte della responsabilità può essere ascritta a lui. Si ha quindi un concorso di colpa. 

In un caso recente, una donna è caduta inciampando sul bordo di una grata sul marciapiede. Nonostante avesse subito danni, la sua richiesta di risarcimento è stata accolta solo parzialmente, in quanto è stato rilevato che la donna avrebbe dovuto notare l’anomalia rappresentata dal dislivello tra la grata e il marciapiede.

Tutto quindi dipende da una valutazione del caso concreto che deve tenere in considerazione:

  • la dimensione della grata e la sua visibilità;
  • le condizioni di orario e di visibilità della strada e quindi della situazione di pericolo;
  • l’età del danneggiato e quindi la sua possibilità di reagire tempestivamente a una disconnessione della strada.

In sintesi, il risarcimento può essere ridotto a seconda della situazione e delle circostanze. Nel caso citato precedentemente, il risarcimento è stato ridotto di due terzi, in quanto è stato ritenuto che il pedone avesse dimostrato disattenzione.

Quali sono gli obblighi del Comune nei confronti dei pedoni?

Quando il Comune consente l’uso pubblico di un’area, assume la responsabilità di garantire la sua manutenzione adeguata. Se trascura questo dovere, può essere ritenuto responsabile per eventuali danni causati agli utenti dell’area. 

Pertanto il Comune può essere ritenuto l’unico responsabile per il danno subito da un pedone che cade su una parte del marciapiede dove è presente una grata metallica anche se questa appartiene a un privato come il titolare di un garage o un magazzino sottostante. 

Conclusioni

In conclusione, il Comune ha l’obbligo di garantire la sicurezza dei pedoni e può essere ritenuto responsabile per eventuali danni subiti a causa di anomalie come grate sul marciapiede. Tuttavia, i pedoni hanno anche l’obbligo di prestare la dovuta attenzione mentre camminano, e la mancanza di tale prudenza può portare a una riduzione del risarcimento dovuto.



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