La scuola vara l’era degli ebook. Il diritto d’autore contro i diritti della rete


Addio zaini pesanti e schiene schiacciate: dal prossimo anno scolastico, gli insegnanti delle scuole statali dovranno adottare, come libri di testo, gli ebook.
La circolare n. 18 del 9 febbraio 2012 del Ministero dell’Istruzione che impone, a partire dall’anno scolastico 2012/2013, l’utilizzo di libri integralmente scaricati dalla rete oppure in formato misto (in parte cartaceo e in parte digitale).
A tale disciplina dovranno anche adeguarsi i testi che, in adozione dal 2008/2009, non sono stati più oggetto di successive ristampe.
L’Istituto dovrà inoltre pubblicare, sul proprio albo e sul sito web, l’elenco dei libri adottati.
Una sorta di premonizione, dunque, quella che mi portò a scrivere, qualche mese fa, questo articolo. In quella occasione, avevo criticato il sistema scolastico che, tra tagli alle sovvenzioni sui libri e l’imposizione di testi in formato cartaceo dalle continue ristampe, finiva per pesare sulle tasche delle famiglie italiane e per favorire gli interessi delle grosse case editrici.
Peraltro, sempre nello stesso articolo avevo avuto modo di stigmatizzare la legge n. 128/2011 che impediva alle librerie online di praticare sconti superiori al 15% del prezzo di copertina. Una norma tanto iniqua quanto contraria alla concorrenza, che finiva per garantire un ingiustificato privilegio alle librerie tradizionali.
Anche in questo caso, con una punta di orgoglio, posso annoverare questa legge medioevale tra i ricordi del passato. L’esecutivo, nel suo ampio dibattito sulle liberalizzazioni, sembra aver abrogato tale limite, consentendo d’ora innanzi, anche alle librerie online, la piena libertà di scegliere la misura dello sconto da praticare. Almeno questa appare essere l’interpretazione corretta di quella norma dell’ultima manovra che specifica: “sono abrogate tutte le disposizioni normative contenenti l’imposizione di prezzi minimi”.
Forse l’epoca dei piccoli privilegi occulti comincia a vacillare sotto il peso dei sui suoi stessi abusi.