Composizione del costo del carburante: quale percentuale di tasse paghiamo?


Cosa paghiamo nel costo carburante? Tutte le accise dalla guerra in Etiopia al terremoto dell’Emilia, passando per il contratto degli autoferrotranvieri.
Mentre il petrolio continua a restare ai minimi storici (seppure con timidi rialzi in questi ultimi giorni) i prezzi del carburante al distributore fanno rilevare oscillazioni molto minori.
Come è ormai noto una buona parte del costo del carburante è determinato da imposte e accise che neanche sappiamo di pagare. Vediamo come è composto questo costo in Italia, per poi darvi conto di come il nostro Paese sia quello con il costo più alto in Europa.
Le accise sul carburante: come è composto il prezzo della benzina?
Ecco tutto quello che avreste sempre voluto sapere: come è composto il prezzo di quel litro di carburante che ogni giorno spendete per andare a lavoro (per i più fortunati).
Riportiamo di seguito l’elenco delle accise che quotidianamente paghiamo al distributore in rigoroso ordine cronologico. Sì avete visto bene, la prima tassa è riferita al 1935! Ma c’è di più:
- 0,000981 euro: finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935-1936;
- 0,00723 euro: finanziamento della crisi di Suez del 1956;
- 0,00516 euro: ricostruzione post disastro del Vajont del 1963;
- 0,00516 euro: ricostruzione post alluvione di Firenze del 1966;
- 0,00516 euro: ricostruzione post terremoto del Belice del 1968;
- 0,0511 euro: ricostruzione post terremoto del Friuli del 1976;
- 0,0387 euro: ricostruzione post terremoto dell’Irpinia del 1980;
- 0,106 euro: finanziamento della guerra del Libano del 1983;
- 0,0114 euro: finanziamento della missione in Bosnia del 1996;
- 0,02 euro: rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004;
- 0,005 euro: acquisto di autobus ecologici nel 2005;
- 0,0051 euro: terremoto dell’Aquila del 2009;
- da 0,0071 a 0,0055 euro: finanziamento alla cultura nel 2011;
- 0,04 euro: arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011;
- 0,0089 euro: alluvione in Liguria e Toscana nel novembre 2011;
- 0,082 euro (0,113 sul diesel): decreto “Salva Italia” nel dicembre 2011;
- 0,02 euro: terremoti dell’Emilia del 2012.
In tutto si tratta di 50 centesimi per ogni litro che vengono devoluti in tasse, questo solo per le accise nazionali.
Inoltre dal 1999 è data la possibilità alle Regioni di inserire delle accise regionali specifiche.
Alle accise e alle addizionali regionali si somma poi l’imposta di fabbricazione sui carburanti e l’IVA relativa.
Il costo totale comprensivo di IVA (perché l’IVA si paga anche sulle accise, con un caro esempio di doppia tassazione inaccettabile) si aggira attorno ad 1 euro.
Il costo dei carburanti in Europa: l’Italia in prima posizione
L’Unione Petrolifera lo scorso 6 aprile ha diramato l’ultima indagine relativa al costo dei carburanti al consumo in Europa. L’incidenza fiscale in Italia è del 69,8%. Il dato tradotto significa che per ogni litro di benzina il 70% lo paghiamo di tasse. Si tratta del tasso più alto d’Europa, due punti sopra l’area euro e un punto sopra la media europea. E si tenga presente che il dato tiene conto solo di quanto rilevato sullo standard nazionale, dunque al netto delle accise regionali.