Divorzio breve: un anno o due (se ci sono figli) dalla separazione per ottenere lo scioglimento definitivo del vincolo matrimoniale.
La Commissione Giustizia della Camera ha approvato la proposta di legge sul cosiddetto “divorzio breve”: la nuova disposizione riduce il periodo obbligatorio di separazione dei coniugi (richiesto oggi dalla legge per ottenere il divorzio) e lo porta dagli attuali tre anni [1] a un anno soltanto oppure a due in presenza di figli minori.
Inoltre, il giudice potrà disporre la separazione della comunione tra marito e moglie quando, all’udienza, li autorizzi a vivere separatamente.
Per l’eventuale entrata in vigore di tale riforma il percorso è ancora lungo; occorre infatti attendere l’approvazione in Aula della Camera e poi del Senato.
Secondo l’Istat, nel 2009 più di un matrimonio su quattro si è concluso con un divorzio. In media si divorzia dopo diciotto anni di matrimonio e ad ogni età.
note
[1] Art. 3 della Legge sul divorzio (L. n. 898/1970).
Non si capisce bene in che modo il cd. divorzio breve possa convivere con l’esigenza (sentita da più parti, anche, arrivati a questo punto, esteriormente dal modo politico) di tutelare la famiglia e la sua unità. Corro il rischio di essere anacronistico, ma: invece che incentivare ri-soluzioni post matrimoniali, perchè non incentivare soluzioni che vadano a rafforzare il numero delle coppie che vuole sposarsi?