Divieto di sosta per doppia fila: multe “a strascico” con la telecamera


Come ricorrere se il conducente era presente e la multa poteva essere contestata immediatamente.
Evidentemente i consueti “furbetti” non si trovano solo dalla parte degli automobilisti. Anche le forze dell’ordine ricorrono a tecniche improvvisate “ad arte” nel tentativo di porre rimedio all’assenza di organico (assenza forse causata da una locale epidemia influenzale [N.d.R.]) o ai buchi presenti nei bilanci comunali.
Stando, infatti, a quanto riferito dal Sole 24 Ore di stamattina, alcune amministrazioni avrebbero preso l’abitudine di elevare le multe per divieto di sosta un po’ come i pescatori fanno con la pesca a strascico, allo scopo di far cadere, nella rete delle sanzioni pecuniarie, in un colpo solo, quanti più automobilisti possibile. Il sistema, che evidentemente sta dando i suoi frutti, è quello di montare una telecamera su una vettura di servizio della polizia, che si muove di continuo, ma lentamente, mentre riprende tutte le auto e i furgoni che si trovano in doppia fila. Così, mentre la volante cammina, l’occhio dell’obiettivo registra le immagini. Immagini che poi vengono “sbobinate” comodamente in ufficio al fine di redigere i verbali. Ma essi vengono riportati sui normali fogli, scritti a mano come se l’infrazione fosse stata accertata dal classico vigile a piedi, munito di taccuino.
Cosa rende illegittimo questo modo di fare le multe? Certamente il fatto che, per sbrigarsi ed evitare contestazioni sul posto, i poliziotti non si rendono conto del fatto che alla telecamera, a volte, sfugge la presenza del conducente al momento dell’illecito. E, invece, secondo la giurisprudenza, le sanzioni per divieto di sosta devono essere contestate immediatamente all’automobilista qualora questi sia nelle vicinanze: pena la nullità del verbale. Insomma, la telecamera, allo scopo di fare multe seriali senza perdere tempo, dimentica che la doppia fila va contestata subito al trasgressore, sempre che questi se si trovi nei paraggi. Tipico è il caso (discusso in più di un’aula di tribunale) di chi lasci l’auto in doppia fila per pochi secondi mentre si reca al tabacchino a comprare le sigarette.
Molto probabilmente, se la giurisprudenza non varerà una diversa interpretazione, legittimando tale pratica di multare gli automobilisti in modo seriale, si aprirà un filone di impugnazioni per le conseguenti multe che, già a “prima vista”, ci appaiono illegittime.