TV e partite di calcio: i pub possono usare l’abbonamento “domestico”


Il titolare di un pub può far trasmettere le partite di calcio utilizzando la smart card domestica ma non può far pagare ai clienti un sovrapprezzo per la visione.
Un locale pubblico può trasmettere una partita di calcio “criptata” anche utilizzando un abbonamento ad uso domestico, qualora non abbia pubblicizzato l’evento e la sua trasmissione non abbia fine di lucro.
Lo ha stabilito la Cassazione [1], chiamata a giudicare il caso del titolare di un pub condannato per aver utilizzato nel locale la smart card del suo abbonamento di casa anziché un abbonamento riservato ai locali pubblici, circoli e associazioni.
Al momento della messa in onda della partita, infatti, erano presenti nel pub poche persone alle quali, tra l’altro, nessun sovrapprezzo era stato richiesto per la visione dell’incontro. Né tantomeno la trasmissione del match era finalizzata ad attrarre clienti.
Da queste osservazioni si evince – a parere della Corte – l’assenza di qualsiasi finalità di lucro, che costituisce un elemento necessario nel reato contestato [2] al titolare del pub.
di BIAGIO FRANCESCO RIZZO
note
[1] Cass. sent. n. 7051 del 23 febbraio 2012.
[2] Violazione delle norme sul diritto d’autore ai sensi dell’art. 171 ter lett. e), l. n.633/1941.