Il “riciclo incentivante”: la formula di differenziata che conviene a tutti e stimola anche i più pigri a contribuire alla raccolta.
Si chiama “riciclo incentivante”, ed è una formula che si sta diffondendo anche in Italia per spingere la raccolta differenziata.
Presente già negli anni scorsi, ma legata principalmente all’iniziativa di alcune catene di Grande Distribuzione, con la Legge di Stabilità 2016 [1] il metodo diventa una delle scelte prioritarie di quei comuni che vengono premiati economicamente quando incrementano la raccolta differenziata.
Ecco come funziona.
Cos’è il riciclo incentivante?
Il riciclo incentivante è una formula di raccolta differenziata a fronte della quale il cittadino riceve dei bonus su servizi pubblici o degli sconti in cassa in alcuni esercizi commerciali a fronte del conferimento di rifiuti riciclabili presso dei compattatori opportunamente predisposti per tale sistema.
Generalmente la formula funziona attraverso l’accumulo di un certo numero di punti per ciascun rifiuto differenziato conferito o per un certo peso di rifiuti consegnati ai compattatori. I punti vengono caricati su una scheda magnetica o su una ricevuta e possono essere utilizzati per usufruire ad esempio di sconti in palestra, per fare la spesa, per l’uso dei parcheggi comunali, per avere degli sconti sulla tassa dei rifiuti, per avere dei buoni carburanti.
Al di là dell’opportunità di guadagno che evidentemente è minima è un metodo che offre al cittadino un’occasione per cambiare le proprie abitudini essendo incentivato a separare gli imballaggi. Ma è una formula in cui guadagnano tutti: ci guadagna difatti anche il Comune, che nel ridurre i costi di movimentazione aumenta anche la quota di rifiuti recuperati, così come i commercianti che possono attirare clienti, attivando nuove offerte.
Riciclo incentivante: dove è già in funzione?
Sono già oltre 2mila gli eco-compattatori installati in Italia, generalmente essi raccolgono imballaggi in Pet e alluminio, come bottiglie dell’acqua minerale, lattine di bibite o flaconi di detersivi. Il macchinario riconosce la tipologia di rifiuto, lo differenzia automaticamente e lo invia direttamente alla filiera del riciclo. A fronte di quel rifiuto il cittadino riceve come detto dei punti che possono essere caricati sugli scontrini o inseriti in schede magnetiche.
Il valore dell’incentivo viene stabilita dai vari esercenti coinvolti nell’azione, facciamo qualche esempio:
- Basilicata e Campania: i supermercati Végé riconoscono 5 centesimi per ogni bottiglia o lattina.
- Lecce: Supermercato Dimeglio ogni 10 imballi si ottiene 1 euro di sconto,
- Palermo: il negozio NaturaSì offre un coupon da 1 euro ogni 20 imballi.
- Napoli e provincia: Conad e Sisa offrono il 5% di sconto sul 10% della spesa per ogni eco-punto, pompe di benzina Q8 Easy si ottengono 60 cent di sconto ogni 10 ecopunti, a fronte di un rifornimento minimo di 30,60 euro.
- Monselice (PD): 1 eurocent per ogni imballo può essere caricato direttamente sullo smartphone del conferitore grazie all’apposita app gratuita “Cash for trash”. Con essa si alimenta poi una sorta di portafogli virtuale col quale effettuare pagamenti elettronici nei punti vendita convenzionati.
- Catania: fino a 60 euro di sconto sulla TARI a fronte di conferimenti di 60 kg di raccolta nelle isole ecologiche: l’accumulo di punti si rileva su una ricevuta che viene poi trasmessa al comune.
- Firenze: l’Unicoop installa i primi macchinari per il riciclo delle capsule del caffè e dell’olio esausto.
Conosci altre tipologie di raccolta incentivante? Scrivilo nei tuoi commenti, e contribuisci a supportare la community di cittadini green.
note
[1] L. 208/2015
So che a Modena l’anno scorso c’era l’abbattimento della TARI in base ai conferimrnti in isola ecologica. Non so se sia stato confermato anche quest anno.
Gentile Andrea,La ringraziamo per il suo contributo, verificheremo e aggiorneremo la lista. Continui a seguirci con questa attenzione, ogni suggerimento è utile come sempre.
La Redazione
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