Ticket e buoni pasto: non più di uno al giorno e fino a massimo 7 euro ciascuno; utilizzo solo nelle giornate di lavoro e unicamente per acquistare prodotti alimentari.
La recente riforma dei buoni pasto, che ha eliminato il formato cartaceo, rendendoli completamente elettronici e, quindi, tracciabili, ha posto all’evidenza di tutti quello che era un divieto “storico” della normativa, quasi mai però rispettato: quella della cumulabilità dei buoni pasto. Insomma, i lavoratori dipendenti che usufruiscono dei ticket non possono utilizzare più di un buono pasto al giorno. Ma da oggi sarà più facile far rispettare il divieto, poiché i buoni sono stati “dematerializzati” e resi elettronici. Stop quindi alla spesa domenicale, nei supermercati, per acquistare oggetti di vario genere che nulla hanno a che fare con la finalità per la quale i buoni pasto erano stati istituiti: un servizio, cioè, sostitutivo della mensa giornaliera (per approfondimenti sulle novità leggi “Buoni pasto: uno al giorno e mai più al supermercato”).
Buoni pasto cumulabili?
In verità, è sempre esistito l’obbligo di non utilizzare più di 1 buono pasto per giorno. Difatti la normativa, ancor prima della recente riforma operata con la Legge di Stabilità del 2015 (che ha elevato l’importo dei buoni da 5,29 a 7,00 euro), prevedeva che i buoni pasto o ticket (previsti anche in forma elettronica) consentono all’utilizzatore di ricevere dagli esercizi convenzionati un servizio sostitutivo della mensa di importo pari al valore facciale del buono stesso. Pertanto, essi non possono essere utilizzati per scopi diversi (acquisto di generi non alimentari) o per finalità non legate al servizio sostitutivo di mensa. I ticket devono essere utilizzati solo per il consumo immediato durante la giornata lavorativa (anche se domenicale o festiva), dai lavoratori subordinati (a tempo pieno o parziale) o dai collaboratori, anche qualora l’orario di lavoro non preveda una pausa per il pasto.
I buoni pasto non sono cedili, né commerciabili, né convertibili in denaro e, infine – aspetto più saliente ai fini di questo articolo – non sono cumulabili [1]: non possono cioè essere utilizzati “tutti ad una volta” (per fare la spesa, ecc.). Il lavoratore che, sino ad oggi, ha cumulato i ticket ha commesso un illecito.
Ricordiamo, infine, che le prestazioni sostitutive del servizio mensa (come appunto i buoni pasto) sono esenti da contribuzione e da tassazione fino a 7,00 euro per ogni giornata lavorativa.
È possibile il resto in denaro?
Il fatto che i buoni pasto non siano convertibili in denaro significa che non danno diritto al resto in denaro. Sono quindi utilizzabili solo per l’intero valore economico indicato. Per cui, se il conto è superiore al singolo ticket (che, da ora, è pari a 7 euro), il dipendente deve pagare di tasca propria la differenza in denaro.
Denaro in busta paga al posto dei buoni pasto?
L’erogazione in denaro di un’indennità sostitutiva di mensa – al posto, quindi, dei buoni mensa – è esclusa dalla retribuzione imponibile fino, appunto, a 7,00 euro per giorno lavorato, solo se corrisposta agli addetti a cantieri edili, ad altra struttura lavorativa a carattere temporaneo o a unità produttive ubicate in zone prive di strutture o servizi di ristorazione. Al di fuori di questi casi non è ammessa la monetizzazione del servizio mensa.
note
[1] Art. 5 DPCM 18 novembre 2005.
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Ancora una volta lo stato entra nel volerci dire cosa possiamo o non possiamo fare su una materia così soggettiva come il cibo.
Se io non voglio mangiare quello che è cucinato in bar e similari con abbondanza di olio, grassi di ogni tipo ed altri prodotti di qualità bassa ma preferisco portarmi da casa il mio pranzo perchè devo rimetterci di tasca mia e non poter acquistare i prodotti di mia scelta con i ticket.
Ma perchè questi politici di m….a invece di sfornare leggi idiote non rinunciano a privilegi che paghiamo noi e non smettono di rubare.
Come li vedrei bene appesi ai lampioni o al tetto di stazioni di servizio.
Non ci si crede…sono dei maiali senza dignità. Stanno spolpando un popolo in nome di niente, niente! cazzatelle in confronto ai loro amici evasori. Deve finire! Vanno ridimensionati a calci in bocca.
Ci sono persone che pretendono di spendere i buoni pasto per acquistare elettrodomestici. Il 90 % dei consumatori utilizza i buoni pasto in modo illegittimo…altro che per il pranzo! Detersivi, cibo per cani, ecc… Tra l’altro è anche un illecito fiscale. Il supermercato acquista la candeggina al 22 % d’IVA, il consumatore paga la candeggina con buono pasto, che essendo previsto per la sola somministrazione è soggetto ad un’aliquota IVA del 10 %…
Non solo, il buono pasto è stato pensato per essere speso in una gastronomia (rimaniamo generici) che mediamente ha dei margini superiori al 50 %. Un supermercato ha dei margini che vanno dal 18 al 24 % (5 – 6 % per i prodotti in offerta). Per convertire i buoni pasto in denaro gli esercenti perdono (mediamente) il 10 % del valore facciale del buono. Se una gastronomia perde il 10 % di margine su un pasto gli rimane comunque un corposo 40 %. Un supermercato invece perde la metà del margine.
Insomma la legge è sacrosanta
Quindi non dite stronzate! Informatevi!!!
Mah, non ci credo…non capisco che problema creava l’utilizzare i buoni pasto al supermercato…anzi, con l’intento di utilizzarli tutti (ed evitare che scadessero) mi permettevo di acquistare piu’ prodotti e di alta qualità (biologici) e quindi SPENDEVO DI PIU’, ora che faccio? Vado ogni giorno al supermercato per spendere 7 euro? ve lo immaginate? e se non vado ogni giorno al supermercato o al ristorante? immagino migliaia di buoni pasto persi, acquistati dai datori di lavoro ma non utilizzati…per la gioia delle ditte che li emettono che si terranno i soldi. La cosa da fare, invece, era di intervenire nelle PESANTI commissioni di incasso applicate dalle ditte che li emettono!
io non ho la bouvette di montecitorio… e non riesco a spenderli vicino alla mia sede di lavoro, perché non hanno i pos….politici e sindacalisti venduti alla lobby dei distributori di buoni, a cui , non spendendoli cumulati facciamo da banca …
domani strappo la tessera del sindacato, venduto alla lobby delle aziende dei buoni pasto, a cui facciamo da banca. Voglio spendere i miei soldi come cazzo mi pare…
ma che schifo…adesso questo Stato straccione, si accanisce anche con chi con i buoni pasto.. almeno ci poteva fare la spesa per la famiglia!!Vergogna, ma cosa si aspetta a prendere a calci in culo…questo governo e questi parlamentari, che nel migliore dei casi, salvando la pace degli onesti, sono spesso ladri farabutti e mafiosi?
Sono loro…che devono essere messi a pane ed acqua nelle patrie galere.. possibilmente buttando la chiave!!!Capito cittadini?
Rimango allibito e senza parole. Parlo da dipendente dello Stato e quindi usufruisco di tale agevolazione. Posso capire soltanto in parte questa ulteriore ristrettezza e cioè, limitare l’utilizzo all’acquisto di prodotti effettivamente sostituibili di un pranzo, per cui poter acquistare freschi, dolci, bevande e non di certo piccoli elettrodomestici o alcoolici tanto per dirne una. Ma anche a voler essere consensiente a leggi o decreti di tale natura, sono sempre più convinto che una bella rivoluzione non farebbe male a nessuno. TUTTI A CASA
Vorrei aggiungere che i Ticket contribuiscono al reddito (certo la parte eccedente i 7euro mi direte) e che se sei un lavoratore dipendente ti vengono tassati alla fonte cioè ancor PRIMA che tu li abbia spesi, come se fosse normale denaro…supponendo che io abbia un ticket di 10 euro, mi sono tassati 3 euro…ma se io non lo spendo, mi viene tassato comunque…..come la mettiamo sta cosa?…io la chiamo RUBARE
Evidentemente il sig. Salerno frequenta l’unico supermercato al mondo che accetta i ticket per elettrodomestici, detersivi, cibo per cani, ecc…
Sacrosanta la legge dice Fabrizo Salerno. Ti faccio questo esempio molto reale, facendolo da 5 anni, di pratica illegale e illecita del cumulo dei buoni pasto. Io vado a pranzo con un collega con cui sono anche amico, ogni giorno spendiamo euri 16 (8 a testa) di pasto. Avendo il buono pasto da 5.20 € mettiamo alternativamente 2 buoni pasto io e 1 lui e viceversa. Da domani questa pratica sarà illegale e illecita, poichè io non potrò mettere due buoni pasto e lui 1 (dio non voglia poi che un giorno ho fame e uno invece no, non potendo cumularli a fine anno farò al collezione dell’annata dei buoni pasto inutilizzati o magari Renzie allungherà il calendario per permettermi di consumare i buoni pasto non consumati). Bravo Renzie così si combatte la vera evasione fiscale. Scusa eh Fabrì se me so perso che cazzo c’entra l’evasione fiscale col cumulare i buoni pasto eh… io me informo, ma tu: FATTE NA VITA!
Vorrei conoscere il supermercato del sig. Salerno perchè non mi è mai capitato di poter acquistare altro che prodotti alimentari: nemmeno una rivista viene inclusa nel totale acquistabile con i buoni pasto… quindi mi chiedo proprio dove si trovi questo ‘mitico’ supermercato.
Sono davvero dispiaciuto di tutta questa disinformazione. I buoni elettronici non sono per nulla una novità, da almeno due anni li hanno adottati Poste, Enel, Fastweb, Eni ecc. ecc. Perchè parlano quelli che non li hanno mai usati? Non è cambiato nulla. I supermercati continuano ad accettarli tranquillamente. Io li ho usati sia il 1 luglio, che ieri che poco fa. Su Roma le più grandi catene, da Conad, Eurospar, Gross, Tuodi, PIM continuano ad accettarli per acquistare qualsiasi cosa.
La normativa in vigore dal 1 luglio 2015 dispone l’INNALZAMENTO DEL LIMITE ESENZIONE BUONI PASTO ELETTRONICI da € 5,29 ad € 7,00 per le prestazioni sostitutive mensa, nel caso in cui le stesse siano rese in forma elettronica.
Ciò significa che NON vi è l’obbligo dei Ticket elettronici nel caso in cui il ticket giornaliero non supera l’importo di € 5,29.
Nella mia azienda abbiamo la Ticket Restaurant Card da moltissimi anni . Possiamo usarla una sola volta al giorno in uno solo degli esercizi convenzionati e che concordano direttamente con la societa’ di gestione la composizione del pasto e l’importo che verra’ erogato . A fine mese vengono rendicontati i pasti , la nostra azienda paga la societa’ di gestione e trattiene a noi dipendenti una modica cifra .
Non accade mai che vengano pagati piu’ pasti di quelli erogati , e non piu’ di uno al giorno . ovviamente mai se siamo in ferie o assenti per altri motivi ( la nostra azienda si incarica di effettuare i controlli e vi assicuro che se qualcuno fa il furbo riceve un richiamo disciplinare ) . Se scegliamo di non mangiare nessuno paga e nessuno riceve . Credo che comunque le aziende siano disponibili a trovare esercenti che forniscano pasti speciali per dipendenti che hanno problemi .
Per quanto riguarda l’utilizzo dei buoni pasti nei supermercati o altri esercizi penso che il vuoto normativo abbia consentito un abuso perche in questo caso si tratta di una vera e propria retribuzione e non di un buono pasto . Dove si e’ mai visto che venga erogato il buono pasto quando si e’ assenti o in trasferta ( dove si ha anche il rimborso pie’ di lista dei pasti) ?
“Stop quindi alla spesa domenicale, nei supermercati, per acquistare oggetti di vario genere che nulla hanno a che fare con la finalità per la quale i buoni pasto erano stati istituiti”.
ma dove vivete? è da anni che i buoni pasto nei supermercati si possono usare solo per generi alimentari. Carrefour, Coop, Superconti e altri dove vado più di rado.
Se voglio cucinare da me e portarmi il pasto da casa è giusto che lo possa fare. La detassazione ha senso per l’uso sostitutivo di mensa ed è quello che già faccio. il divieto del cumulo è un idiozia, non ha senso. sia perché i buoni pasto te li danno tutti insieme a posteriori in base alle presenze, sia sempre perché un giorno posso aver lavorato ma non usato il buono pasto. la legge era scritta male già all’origine. giusto il non poter usarli per comprare prodotti non alimentari e quindi non sarebbe giusta la defiscalizzazione, ma come ho detto all’inizio nessuno più li accetta per altro che non siano prodotti alimentari quindi il problema non si pone. è tutta una questione di lobby.
Il buono pasto si usa per fare la spesa? Si usa per comprare elettrodomestici o che cacchio a uno li pare e piace, ma che differenza fa? Se uno ogni giorno porta a lavoro il pranzo da casa, quel pranzo non l’ha pagato? Magari non l’ha pagato con i buoni ma con i soldi, il risultato è lo stesso! Ha speso 7 euro di pranzo sia che abbia acquistato in buoni o in soldi.
Il mio datore sta passando dai cartacei alla card. Ha già interrotto dal 1 luglio la consegna dei carnet, ed ora si appresta ad accreditarmi sulla card TUTTI INSIEME, i buoni pasto di ben quattro mesi. Vorrei che, gentilmente, qualche intelligentone favorevole al divieto di cumulo:
primo: lo spiegasse alla mia amministrazione, così la smette di cumularmeli lei.
secondo: spiegasse a me come accidente faccio ora a utilizzare questo mucchio di buoni.