Pensione anticipata già possibile con la solidarietà espansiva


Anticipo della pensione per i beneficiari di contratti di solidarietà espansiva del Jobs Act.
In questi giorni si discute alacremente di una nuova forma di pensione anticipata, con requisiti più flessibili di quelli previsti dal Decreto Salva Italia, meglio noto come Riforma Fornero: tuttavia, non molti sanno che il Jobs Act, in un suo decreto attuativo[1], prevede già un pensionamento con 2 anni di anticipo, rispetto al Salva Italia, per i destinatari di contratti di solidarietà espansiva.
I destinatari della pensione anticipata
Possono beneficiare del pensionamento anticipato i lavoratori con almeno 20 anni di contributi, ai quali non manchino più di 2 anni al requisito d’età per la pensione di vecchiaia.
Ricordiamo che i requisiti di età per il trattamento di vecchiaia sono, sino al 2015, 66 anni e 3 mesi per gli uomini e 63 anni e 9 mesi per le donne; dal primo gennaio 2016 sino al 31 dicembre 2018, i requisiti diverranno 66 anni e 7 mesi per gli uomini, e 65 e 7 mesi per le donne.
Come funziona la pensione anticipata solidarietà
Per godere dell’uscita in anticipo i lavoratori devono essere destinatari di un contratto di solidarietà espansiva che preveda la riduzione dell’orario di lavoro di almeno la metà (part time al 50% o in percentuale inferiore).
L’Inps erogherà la pensione in anticipo, in luogo della retribuzione mancante: il lavoratore così cumulerà stipendio ridotto e pensione, e potrà uscire dal lavoro gradualmente.
Pensione con 15 anni di contributi
Il requisito di 20 anni di contributi è quello minimo previsto dalla Legge Fornero per la pensione di vecchiaia: tuttavia, anche se il Jobs Act non si pronuncia espressamente su questo unto, si ritiene che siano sufficienti 15 anni di contributi per chi possiede i requisiti della Deroga Amato (cosiddetti quindicenni).
Ricordiamo che possono fruire della pensione con 15 anni di contributi i lavoratori che possiedono tale contribuzione al 31/12/1992, oppure chi possiede almeno 25 anni di anzianità contributiva, 15 anni di contribuzione effettiva da lavoro dipendente e 10 anni non lavorati interamente.
I contratti di solidarietà espansiva
I contratti di solidarietà espansiva prevedono la riduzione dell’orario di lavoro dei dipendenti, in luogo di nuove assunzioni azienda. L’Inps, per ogni nuovo assunto, concede un contributo pari al 15% della retribuzione lorda, per il primo anno di lavoro, del 10% per il secondo e del 5% per il terzo.
Al posto di questo incentivo, il datore può versare, per gli assunti a tempo indeterminato tra i 15 e i 29 anni, la stessa contribuzione ridotta prevista per gli apprendisti, per un massimo di 3 anni e sino al ventinovesimo anno d’età del lavoratore.
L’agevolazione non ha sinora riscosso grande popolarità, poiché per le aziende risulta più favorevole il nuovo sgravio contributivo, che non prevede contributi Inps a carico del datore per 3 anni; qualora lo sgravio non sia prorogato per le nuove assunzioni 2016, l’incentivo della solidarietà diverrebbe sicuramente più appetibile ed utilizzato.
note
[1] D.lgs. 148/2015.