Quali sono i diritti di chi perde il lavoro?
Ammortizzatori sociali, misure di politica attiva del lavoro, sostegno al reddito: chi perde il lavoro può contare su strumenti concreti nella ricerca di un impiego.
I disoccupati possono contare su alcune misure il cui obiettivo è quello di formarli e di ricollocarli sul mercato del lavoro. Cerchiamo di capire quali sono queste misure e, in generale, quali sono i diritti di chi perde il lavoro.
Indice
Disoccupati: quando?
Quando si parla di disoccupati ci si riferisce, in generale, a chi si trova senza lavoro e a chi lo ha perso. In realtà, a voler essere precisi, lo
Si considerano come i disoccupati (e, quindi, sono destinatari delle stesse musure):
- gli inoccupati, cioè coloro che non hanno mai svolto attività lavorativa;
- i disoccupati parziali, cioè coloro che svolgono un’attività lavorativa subordinata o una collaborazione con reddito inferiore a 8.000 euro annui, o un’attività di lavoro autonomo con reddito inferiore a 4.800 euro annui.
Attenzione: non basta perdere il lavoro per essere riconosciuto, in automatico, disoccupato.
Disoccupati: Naspi
Partiamo, ora, con l’elencare i diritti del disoccupato.
Tra questi la Naspi, nuova indennità di disoccupazione per il disoccupato che può far valere almeno 13 settimane contribuite negli ultimi 4 anni e 3 giornate di lavoro nell’anno. La sua durata è pari alla metà delle settimane contribuite e di ammontare pari al 75% della retribuzione imponibile media mensile degli ultimi 4 anni. Nel caso in cui il lavoratore trovi un altro lavoro subordinato o parasubordinato che comporti un reddito annuo inferiore a 8.000 euro, anche se a tempo indeterminato, o un lavoro autonomo che comporti dei compensi inferiori a 4.800 euro annui, non perde la Naspi che, però, si riduce in misura pari all’80% del nuovo reddito.
Disoccupati: Dis-Coll
Per il lavoratori parasuborsinati (quelli inquadrati, in passato, come co.co.co) è prevista la Dis-Coll, indennità di disoccupazione con una durata massima di 6 mesi e pari al 75% dell’imponibile medio mensile (eccetto le ipotesi di superamento di determinate soglie). Può essere richiesta dal lavoratore che possieda lo stato di disoccupazione ed almeno:
- 3 mesi di contributi nell’anno precedente al termine della collaborazione;
- un mese di contributi nell’anno in cui termina il contratto;
- in alternativa, è sufficiente un rapporto di collaborazione di almeno un mese nell’anno in corso, che preveda un compenso pari alla metà della contribuzione minima mensile.
Disoccupati: Asdi
Al termine della Naspi e in presenza di determinati requisiti, il disoccupato ha diritto all’Asdi, l’assegno di disoccupazione pari al 75% della Naspi e che può essere percepito per un massimo di sei mesi da chi:
- è disoccupato e ha sottoscritto col centro per l’impiego il patto di servizio;
- non ha richiesto la Naspi anticipata in un’unica soluzione;
- fa parte di un nucleo familiare con almeno un minorenne (anche se non è suo figlio) o ha almeno 55 anni;
- non ha i requisiti per l’assegno sociale, la pensione anticipata o di vecchiaia;
- ha un Isee non superiore a 5.000 euro;
- non ha percepito Aspi o Mini Aspi (le vecchie indennità di disoccupazione) sino al 31 dicembre 2015;
- non ha percepito 20 mesi di Asdi nel quinquennio precedente;
- non ha percepito 6 mesi di Asdi nell’anno precedente.
Disoccupati: assegno di ricollocazione
L’
Disoccupati: incentivi per l’assunzione
La legge riconosce alle aziende la possibilità di scegliere tra un ampio ventaglio di misure a sostegno dell’occupazione.
Per le aziende private che assumono, dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2018, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, anche in apprendistato, studenti dapprima coinvolti in attività di alternanza scuola-lavoro o assunti come apprendisti di primo o secondo livello è riconosciuto, per un periodo massimo di trentasei mesi, l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro nel limite massimo di 3.250 euro su base annua. Risparmio sulla contribuzione (nel limite massimo di 8.060 euro annui per ciascuno assunto) anche per i datori che assumono giovani di età compresa tra i 16 e i 29 anni, non inseriti in un percorso di studio o formazione e disoccupati: è l’incentivo occupazione giovani.
Misure specifiche sono previste nel Mezzogiorno, con l’incentivo occupazione Sud, riconosciuto per le assunzioni di giovani disoccupati di età compresa tra i 16 anni e 24 anni o lavoratori con almeno 25 anni, privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi. L’importo del bonus è pari al 100% della contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro, nel limite massimo di 8.060 euro annui, per le assunzioni a tempo indeterminato, in apprendistato o se si trasformano contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato.
Agevolazioni anche per l’assunzione di:
- lavoratori che abbiano compiuto cinquant’anni e che versino, da oltre 12 mesi, in stato di disoccupazione,
- donne disoccupate,
- lavoratori in cassa integrazione guadagni straordinaria,
- di lavoratori percettori di Naspi,
- dei giovani genitori disoccupati o precari.