Caporalato: il bilancio delle indagini dei Carabinieri

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Il ministro del Lavoro espone i risultati delle indagini di contrasto al caporalato eseguite nel 2019 dal reparto specializzato dei Carabinieri per la Tutela del Lavoro.

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”Solo nel 2019 sono state 263 le attività di indagine per il contrasto al caporalato che hanno visto protagonisti gli uomini del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro guidato dal Generale di Brigata Gerardo Iorio”. A segnalarlo oggi all’agenzia stampa Adnkronos è il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo intervenendo al convegno ‘Salute e Agroalimentare: dalla sicurezza più qualità”’ organizzato dal Comando generale dell’Arma dei Carabinieri, in corso alla Caserma Salvo D’Acquisto a Roma.

Tale attività, ha proseguito Catalfo, sta ”consentendo a migliaia di lavoratori di uscire da una condizione di

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sfruttamento e sistematica violazione dei più basilari diritti economici, sociali e culturali garantiti dallo Stato. Un lavoro che in questi anni ha permesso di intervenire in maniera sempre più incisiva per spezzare l’operato della criminalità, organizzata e non”.

Compito della politica e di chi governa il Paese è fare in modo che fenomeni come questo vengano definitivamente sconfitti. – ha sottolineato il ministro- Sappiamo bene che si tratta di un obiettivo che a qualcuno può sembrare forse troppo ambizioso, ma oggi come non mai dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per riuscirci”.

Nell’occasione il ministro Catalfo ha anticipato anche il nuovo Piano triennale per la lotta al caporalato: ”sarà approvato entro la fine di gennaio, unitamente al portfolio dei progetti del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a sostegnodel Piano stesso, per un investimento complessivo di 85 milioni di euro”. Il piano vede l’impegno congiunto di tre ministeri Lavoro, Politiche agricole e Interno e si basa su quattro

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pilastri: prevenzione; vigilanza e contrasto; protezione e assistenza e reintegrazione socio-lavorativa.

Positiva la prima reazione dei sindacati, ma con una proposta aggiuntiva: Accogliamo con favore le parole e quindi l’impegno del ministro del Lavoro in merito al contrasto al caporalato e allo sfruttamento, che dovrebbe intensificarsi e strutturarsi con l’istituzione del Piano triennale per la lotta al caporalato. Ci auguriamo, come assicurato oggi dal ministro Catalfo, che il Piano sia approvato entro la fine di gennaio, è necessario partire quanto prima. Un primo atto concreto, che si può fare sin da ora, crediamo debba essere l’istituzione delle Sezioni territoriali della rete del lavoro agricolo di qualità in ogni provincia”. Lo dichiara Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil.

Ad allargare l’orizzonte e a parlare di “caporalato bianco in Europa” è Ettore Prandini, presidente di Coldiretti. “Oggi viviamo una concorrenza sleale da parte di tutti quei Paesi che facevano parte storicamente dell’Est Europa, dalla Romania alla Lituania, dall’Estonia alla Polonia, dove ancora oggi il costo del lavoro è paragonabile alle nostre forme di caporalato” argomenta Prandini. Il sistema di regole e di controlli “deve essere uguale per tutti a livello europeo” spiega “una verifica dei sistemi di pagamento sulla manovalanza diventa fondamentale”.

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